Il Vescovo ai futuri sposi: «Che questo possa essere solo il segno, l’inizio di un dialogo sulla vita»

Domenica 20 marzo alle 16 in Seminario il vescovo Napolioni ha incontrato i fidanzati che hanno partecipato quest'anno ai corsi in preparazione al matrimonio

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«L’amore per l’altra persona si può esprimere in mille modi. Si può esprimere con un disegno, si può esprimere con la musica e in altri modi». Così Roberto Dainesi, insieme alla moglie Maria Grazia Antonioli responsabili dell’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare, ha aperto l’incontro di futuri o novelli sposi con il Vescovo Napolioni. L’evento, che si è tenuto nel pomeriggio di domenica 20 marzo presso il Seminario vescovile a Cremona, intitolato “come sigillo sul mio cuore”, ha visto intervenire quanti hanno preso parte quest’anno agli itinerari in preparazione al matrimonio, insieme ai sacerdoti e alle coppie che li hanno sostenuti in questo percorso.

L’incontro, introdotto della canzone “Tutto l’universo obbedisce all’amore” di Battiato, come linguaggio della musica per esprimere l’amore, è stato caratterizzato anche dall’arte pittorica quale espressione di amore, attraverso il quadro “Compleanno” di Marc Chagall. Le coppie hanno posto su un pannello i frammenti che hanno composto l’opera simbolo dell’amore del pittore per la moglie attraverso un bacio in aria.

«Penso che sia stato bello il fatto che lo abbiate composto insieme: l’amore non è un fatto individuale, ma è qualcosa che nasce dall’unione innanzitutto delle due persone ma che ha bisogno dell’aiuto di tutti, che cresce grazie al contributo di tutti», ha sottolineato Maria Grazia Antonioli, prima di lasciare il microfono a Stefano Priori, che ha portato la testimonianza del suo rapporto matrimoniale attraverso un monologo nel quale ha raccontato aneddoti di vita quotidiana in modo ironico, sottolineando la ricchezza di essere diversi.

Le coppie sono state poi suddivise in gruppi, all’interno dei quali hanno ragionato su tematiche riguardanti il “tutta la vita”, la fedeltà, il “sì”, il dialogo, i figli e il sacramento. Riflessioni che sono diventate spunti di riflessione nel successivo dialogo con il vescovo Napolioni.

«Che questo possa essere solo il segno, l’inizio di un dialogo sulla vita nella comunità, in questo popolo, in questa famiglia di famiglie, come ci piace oggi sognare la chiesa», ha affermato monsignor Napolioni. «Il dialogo che abbiamo sperimentato deve poter continuare in piccoli gruppi, faccia a faccia, in mille circostanze e così la coppia impara, cresce, si arricchisce e si confronta, non ingigantisce i propri problemi perché li condivide con gli altri e magari le idee e le esperienze degli altri fanno si che nel momento di difficoltà ci sia lo scatto che permette di farcela». E ha proseguito: «Noi siamo la Chiesa, fatta così, di famiglia di famiglie, un popolo di persone semplici, ma non abbandonate a se stesse. Aiutateci a venire fuori dal guscio, a venirci incontro gli uni agli altri, a tessere questa rete, rinnovare il nostro patto lungo il nostro cammino»

L’incontro, che è stato molto partecipato, si è concluso con un momento di preghiera e la distribuzione a ogni coppia di una primula che è simbolo di speranza e nuovo inizio. E non è mancato neppure un segno di solidarietà, da parte dei presenti, nei confronti nelle famiglie vittime del conflitto in Ucraina.

 

Percorsi di preparazione al matrimonio: camminando insieme verso il «sì»

Margherita Santini
TeleRadio Cremona Cittanova
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