Il Vescovo ai funerali di don Maffioli: «Il cuore di tanto fare non può che essere un grande amore, ricevuto gratuitamente e corrisposto generosamente»

Nella mattinata di martedì 3 gennaio a Vailate le esequie del parroco emerito di Covo, deceduto il 31 dicembre, all’età di 82 anni, all’ospedale Caimi dove era ricoverato da tempo

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«Dopo averlo servito come presbitero e testimoniato come cristiano, don Sergio si è unito a Dio». Con queste parole il vescovo Antonio Napolioni ha iniziato la celebrazione delle esequie di don Sergio Maffioli, sacerdote vailatese deceduto sabato 31 dicembre, all’età di 82 anni, all’ospedale Caimi di Vailate, della cui Rsa era ospite da circa tre anni. I funerali sono stati celebrati nella mattinata di martedì 3 gennaio nella chiesa parrocchiale di Vailate.

Accanto a monsignor Napolioni c’erano il vescovo emerito Dante Lafranconi, il parroco di Vailate don Natalino Tibaldini e più una ventina di confratelli.

La celebrazione, accompagnata dai canti della corale Santi Pietro e Paolo, si è tenuta alle 10 in una chiesa parrocchiale gremita di fedeli. Fra i banchi molti vailatesi ma anche tante persone arrivate da Rivolta d’Adda, dove don Sergio, dopo l’ordinazione sacerdotale datata 26 giugno 1965, iniziò il suo servizio pastorale come vicario parrocchiale e dove rimase per 25 anni; ma anche dalla parrocchia di Covo, che ha guidato per sedici anni.

E proprio delle varie tappe del servizio pastorale di don Maffioli ha parlato il vescovo nella sua omelia, partendo da una frase che il sacerdote vailatese disse a fratel Pietro Messa prima che egli partisse per Assisi scegliendo la vita consacrata: “Quanto è bello dire: Signore tu sai tutto, tu sai che ti amo”. «Fa piacere – ha detto il Vescovo – constatare come uomini tutti d’un pezzo, fedeli al loro ministero, custodivano e trasmettevano questo segreto. Il cuore di tanto fare non può che essere un grande amore, ricevuto gratuitamente e corrisposto generosamente. Allora, lodiamo Dio perché don Sergio ha vissuto tutto questo, attraversando con semplicità i contesti della vita normale di un prete». «I primi 25 anni di sacerdozio – ha quindi proseguito – iniziati quando si concludeva il Concilio Vaticano come vicario a Rivolta d’Adda. Poi ci sono stati gli anni come parroco (di Covo, per l’appunto, dal 2000 al 2016, e prima di Scandolara Ravara, dal 1990 al 2000): quelli dove si è dovuto misurare con esigenze istituzionali ed economiche, assumendo carichi non da poco che non gli hanno magari permesso di avere la stessa vivacità che ebbe come giovane prete». «Il nesso, il filo rosso che lega questi suoi momenti di vita sacerdotale – ha detto ancora mons. Napolioni – è nella Parola di Dio di oggi».

E poi c’è stata l’ultima fase, che lo ha visto ospite della Fondazione Ospedale Caimi. «Quest’ultimo tratto di strada ha fatto di lui un agnello che va incontro al suo Signore e partecipa in maniera piena e definitiva alla redenzione del mondo. Don Sergio – ha concluso il vescovo –, che non si è smarrito, viene ora preso in braccio e porta a compimento la sua avventura di credente e la sua missione di sacerdote».

Al termine della messa, l’ultimo viaggio, verso il cimitero locale, dove la salma di don Maffioli è stata tumulata.

 

 

Profilo biografico di don Maffioli

Classe 1940, don Sergio Maffioli aveva compiuto 82 anni il 2 dicembre. Ordinato sacerdote il 26 giugno 1965, aveva iniziato il proprio ministero come vicario parrocchiale a Rivolta d’Adda. Dal 1990 al 2000 era stato quindi parroco di Scandolara Ravara e, dal 1992 al 2000, anche amministratore parrocchiale di Castelponzone.

Nell’anno del Giubileo il trasferimento a Covo, dove è stato parroco sino al 2016. Lasciata la guida della parrocchia è rimasto a risiedere a Covo sino al 2019 quando, per l’aggravarsi delle sue condizioni fisiche, era tornato a Vailate, suo paese natale, presso la Fondazione Ospedale Caimi: dopo un periodo nel reparto di riabilitazione era stato ricoverato in rsa, dove è deceduto nel primo pomeriggio di sabato 31 dicembre, poche ore dopo la morte del papa emerito Benedetto XVI.

Luca Maestri
TeleRadio Cremona Cittanova
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