Il vescovo ai cresimandi e cresimati: «Adesso tocca a voi!»

Nella serata di sabato 11 maggio a Sant'Agostino l'incontro diocesano promosso dalla Federazione Oratori Cremonesi

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Cinquecento lucette che illuminano sorrisi, sguardi di gioia e piccole mani. E poi un boato di urla di festa, dopo l’adorazione eucaristica tra momenti di silenzio e canti, «perché avevate voglia di tirare fuori, con la voce, voi stessi dal vostro cuore». Nel tardo pomeriggio di sabato 11 maggio si è così svolto a Cremona l’annuale incontro diocesano dei cresimandi e cresimati, ospitato quest’anno a Sant’Agostino, tra preghiera e divertimento, con il vescovo Antonio Napolioni e i tanti ragazzini e ragazzine provenienti da tutta la diocesi accompagnati dai rispettivi catechisti, sacerdoti e qualche genitore. Un appuntamento ormai consueto per consentire al vescovo di incontrare e condividere un’occasione importante anche con le comunità che non hanno potuto vedere la sua presenza per i Sacramenti. Eterogenea l’assemblea, formata dai ragazzi delle medie che competano quest’anno la vecchia scansione organizzativa degli anni dell’iniziazione cristiana, e i bambini di quinta elementare, anno in cui da quest’anno tutte le parrocchie della diocesi sono invitate a vivere il conferimento della Cresima e della Prima comunione.

Animato dai volontari della Federazione Oratori Cremonesi, insieme alle “guide” don Francesco Fontana, suor Valentina Campana e don Valerio Lazzari, con le musiche e le voci del coro Effatà di Calcio, i giovani partecipanti disseminati per una chiesa gremita in ogni parte hanno ascoltato e riflettuto sulla pagina del Vangelo dei due discepoli di Emmaus.

All’inizio dell’incontro i ragazzi hanno preparato dei cartelloni con il nome del proprio oratorio e paese e le firme di ogni ragazza e ragazza, che poi è stato scambiato con gli altri gruppi con un invito a conoscersi e darsi magari un appuntamento per condividere la propria esperienza.

Poi tutti i partecipanti sono stati invitata a rispondere per iscritto ad alcune domande personali segnate sui foglietti della celebrazioni. E non è mancata neppure una domanda per il vescovo: come riconoscere Gesù nella propria vita? E monsignor Napolioni pensando anche ai tanti volti incontrati nella sua esperienza, ha evidenziato «tre sorgenti, che non ho più mollato: il Vangelo, l’Eucarestia, la comunità. Gesù lo incontro così! Tutti i giorni rischio di confondermi e spegnermi. Ma quando apro il Vangelo, celebro l’Eucarestia e vivo con la comunità Lui mi riprende per mano e riempie di speranza».

Poi il silenzio e l’adorazione eucaristica, guidata da suor Valentina Campana, in un atmosfera di raccoglimento aiutata dal sottofondo musicale.

Quindi, il diacono don Valerio Lazzari ha proclamato il brano evangelico dei discepoli di Emmaus, filo conduttore di tutto l’appuntamento.

«Fissiamo con i nostri occhi l’Eucarestia che vi dice “adesso tocca a noi” – ha detto il vescovo nella breve riflessione –. Quegli undici partirono e non si sono più fermati, perché hanno consegnato il Vangelo, la buona notizia, a tutti quelli che camminano nel tempo. Gesù ci manda e ci accompagna in una vita così: non pigra, al balcone, sul divano ma in cammino, in missione, amore di salvezza e pace. Ognuno dica il suo piccolo, grande sì a questa chiamata».

Dopo l’adorazione eucaristica e la benedizione finale del vescovo, il grande gruppo si è lasciato andare ad un grande urlo collettivo. «Come ha ricordato anche il Papa bisogna fare chiasso – ha aggiunto Napolioni –, però avete visto quanto è bello farlo tutti insieme, sia silenzio che festa». E sulle note del canto finale “Resta qui con noi”, l’entusiasmo dei ragazzi si è accesso, insieme alle lucine che i volontari delle FOCr hanno consegnato a ciascuno. Per un finale vissuto in un’atmosfera di intensa gioia e partecipazione.

L’incontro è quindi proseguito in oratorio dove, dopo la cena al sacco, i ragazzi sono stati coinvolti in un momento di animazione da Manuel Carboni, educatore e formatore di Alghero, che tramite giochi e attività ha aiutato a riflettere sui doni dello Spirito Santo: doni che ciascuno riceve ed è chiamato a sua volta a vivere facendosi se stesso dono per gli altri.

Jacopo Orlo
TeleRadio Cremona Cittanova
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