Il catecumenato e la “famiglia” che accompagna

Nella puntata pasquale di Chiesa di Casa ospiti don Antonio Bandirali e Ibnou Abass Diaye, che riceverà i Sacramenti nella veglia di Pasqua

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«La parrocchia è testimone nella storia del Vangelo di Gesù». Con queste semplici parole don Antonio Bandirali, parroco dell’unità pastorale S. Omobono di Cremona, ha spiegato il rapporto tra comunità cristiana e annuncio durante la nuova puntata di “Chiesa di casa”. Dedicata interamente alla celebrazione dei sacramenti nella notte di Pasqua, la trasmissione ha avuto come centro di riflessione proprio la dinamica dell’annuncio, «che è un aspetto determinante – secondo Bandirali, che ha accompagnato un catecumeno alla celebrazione dei sacramenti nella notte di Pasqua – e passa certamente da iniziative istituzionali, ma anche dalla testimonianza di vita cristiana che una comunità può dare, insieme alla sensibilità che ogni parrocchiano può mettere in gioco nella quotidianità».

Parole che sembrano in linea con l’esperienza di Ibnou Abass Diaye, della parrocchia di San Francesco d’Assisi, a Cremona, e originario del Senegal. «Io nasco da una famiglia musulmana – ha raccontato il giovane – ma ho sempre avuto davanti l’esempio di mia nonna, che era cristiana. Quando sono arrivato in Italia, poi, è stato l’incontro con molte persone che hanno saputo accogliermi e guidarmi a farmi desiderare di ricevere i sacramenti. Per cui, se sono qui, lo devo a loro e alla testimonianza di vita e di fede che mi hanno trasmesso».

Quello di accompagnare i catecumeni alla celebrazione di Battesimo, Confermazione ed Eucaristia non è un compito che spetta solamente ai sacerdoti. Secondo il parroco cremonese, infatti, anche «la famiglia, gli amici, i colleghi possono dare una testimonianza molto forte di vita cristiana».

Vita cristiana il cui centro è rappresentato proprio dall’evento pasquale. «Ricevere i sacramenti nella notte di Pasqua – ha affermato Abass – è molto speciale. Aspettavo da tempo questo momento, ma nonostante non fossi ancora battezzato, mi sono già sentito parte della comunità a tutti gli effetti».

Quella delle parrocchie è allora una presenza assolutamente rilevante nel cammino del catecumenato, ma non solo. La vera sfida, per Bandirali, «è quella di riconoscere un catecumeno come un reale appartenente alla comunità».

Dall’altro lato, la comunità stessa può lasciarsi provocare dalla presenza di chi ha deciso di intraprendere un cammino di Iniziazione Cristiana per avvicinarsi e scoprire la fede. «La scelta e la richiesta dei sacramenti ci provocano molto – ha concluso don Antonio Bandirali – perché spesso siamo abituati a procedere per inerzia. In questi ragazzi, invece, ho colto una grande generosità nel desiderio di intraprendere questo cammino, insieme alla serietà nel rendersi disponibili ad entrare sempre di più a far parte della Chiesa».

Andrea Bassani
TeleRadio Cremona Cittanova
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