Il cammino verso Santiago protagonista venerdì sera nella chiesa di Borgolieto

In occasione della presentazione del libro di don Roberto Rota, parroco di Gussola e Torricella del Pizzo nonché incaricato diocesano per i pellegrinaggi e la pastorale del turismo. Ad accompagnare in musica la serata il il maestro Alessandro Zaini

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Prende avvio alla fine del mese di aprile un ciclo di conferenze sul tema del pellegrinaggio, organizzato dalla Parrocchia di Gussola e dal Segretariato diocesano pellegrinaggi. Venerdì 30 aprile alle ore 20.45 si svolgerà, presso la chiesa di Borgolieto, la prima tappa di questo percorso, che, in occasione anche dell’Anno Santo Compostelano, vedrà come protagonista il pellegrinaggio a Santiago de Compostela.

L’occasione è fornita dalla presentazione del volume “Santiago de Compostela – il cammino”, di cui è autore don Roberto Rota, parroco di Gussola e Torricella del Pizzo nonché incaricato diocesano per i pellegrinaggi e la pastorale del turismo.

Ad accompagnarlo, in questa prima serata pubblica in presenza, dopo tanto tempo, che si svolgerà con la massima osservanza ai protocolli anti-Covid, il maestro Alessandro Zaini, che intervallerà con musica dal vivo la descrizione del testo.

«Si tratta di uno strumento di preparazione e riflessione sul senso di un’esperienza dal punto di vista della fede – spiega don Rota -. All’interno del volume prendono spazio le motivazioni che portano al pellegrinaggio a Santiago. Ma anche le tappe dove sono venerati alcuni santi antichi, citati dal Codice Callistino, e altri santi moderni».

Il tema del pellegrinaggio sarà affrontato, quindi, per recuperarne il senso originario, quello che risiede nello «spirito della fede», dove la motivazione a intraprendere un cammino tanto impegnativo (800 km circa) si basa sulla ricerca interiore di sé come «specchio della vita», perché «la mia vita si specchia in questa impresa che si sta intraprendendo nel silenzio, nella riflessione e nella preghiera».

Se pur si limita ancora a un vago progetto, la serata getterà le basi per una prossima proposta di partenza in direzione Santiago de Compostela, in pellegrinaggio sulla tomba dell’apostolo Giacomo.

Il prossimo appuntamento, che si terrà a giugno in data da destinarsi, verterà sul pellegrinaggio a Gerusalemme.

 

L’Anno Santo Compostelano

A Santiago de Compostela si celebra l’anno giubilare ogni volta che il 25 luglio cade di domenica. Questo accade con una sequenza temporale ogni sei, cinque, sei e undici anni. Si inaugura con l’apertura della Porta Santa la sera del 31 dicembre dell’anno precedente. Come un simbolo della durezza del Cammino, l’arcivescovo di Santiago colpisce con un martello d’argento tre volte dall’esterno il muro che chiude questo accesso. La porta rimarrà aperta i dodici mesi successivi e sarà l’accesso che utilizzeranno tradizionalmente i pellegrini per entrare nel tempio.

La creazione dell’Anno Santo a Santiago risale al XV secolo. Si ritiene che il primo nella storia sia stato il Giubileo del 1428, o forse quello del 1434, entrambi indetti dall’arcivescovo Don Lope de Mendoza.

Tuttavia, prima dell’ufficializzazione dell’Anno Santo Compostelano, durante il Medioevo i pellegrini potevano ottenere numerose indulgenze a Santiago, concesse dalla Chiesa compostelana in rappresentanza dell’Apostolo, avvocato dei suoi pellegrini dinanzi al Giudice Supremo. Le indulgenze sono benefici spirituali per lo stesso pellegrino, o per una persona ammalata o defunta che lui rappresenta.

A partire dalla creazione dell’Anno Santo, potevano ottenere la stessa grazia anche i pellegrini che, in un anno normale, visitassero la cattedrale il 25 luglio, festa della Passione di Santiago, o nella festa della Dedicazione della cattedrale, il 21 aprile, o nella festa della traslazione del corpo dell’Apostolo in Galizia, il 30 dicembre. Così si riduceva la pressione che avrebbe potuto provocare la concentrazione di pellegrini in un solo giorno d’estate, il 25 luglio, convocando i pellegrini anche in primavera e in inverno.

Ottenere il giubileo equivale ad ottenere l’indulgenza plenaria o il perdono dei peccati che concede la Chiesa. Per questo motivo, i pellegrini devono osservare alcuni precetti indicati dalla Chiesa, come visitare la cattedrale di Santiago oltre a pregare e a ricevere i sacramenti della penitenza e della comunione.

Sara Pisani
TeleRadio Cremona Cittanova
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