I vescovi lombardi alle Rems di Castiglione (© Foto Asst Mantova)
Un segno di attenzione agli “ultimi”, all’insegna della speranza, nel contesto dell’anno giubilare. Si riassume così il senso della visita che nel pomeriggio di giovedì 13 marzo il vescovo Antonio Napolioni, insieme agli altri vescovi lombardi, ha compiuto alle Rems di Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. Le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) sono strutture residenziali sanitarie (nate nel 2015 dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari) destinate ad accogliere, su provvedimento dell’autorità giudiziaria, persone con disturbi mentali, autori di reato, nei cui confronti sia stata disposta la misura di sicurezza detentiva.
Il tema dell’esecuzione della pena e delle condizioni di chi vi è sottoposto è già stato affrontato in una precedente riunione della CEL lo scorso 28 novembre a Caravaggio. In quell’occasione i Vescovi lombardi hanno avviato un dialogo con i direttori delle case circondariali della Lombardia, affrontando alcuni nodi critici quali il sovraffollamento delle carceri, l’insufficienza del personale, le difficoltà dei detenuti nel percorso di reinserimento sociale dopo aver scontato la pena.
I vescovi lombardi hanno scelto di visitare le Rems di Castiglione sia in ragione della presenza di persone che provengono da tutta la regione sia per la particolare situazione di questi soggetti fragili che chiede attenzioni specifiche e un efficace accompagnamento per essere “alleati” della loro speranza in un futuro nuovo.
L’occasione è stato il pellegrinaggio con la Reliquia del Preziosissimo Sangue e la concomitante sessione primaverile della Conferenza episcopale lombarda che proprio per l’occasione, anziché al Santuario di Caravaggio, si è svolta a Mantova nelle giornate di mercoledì 12 e giovedì 13 marzo.
L’evento è stato aperto dai saluti dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso e del direttore generale di Asst di Mantova Anna Gerola. Successivamente il direttore del Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze Andrea Pinotti ha ripercorso la storia della transizione dall’ospedale psichiatrico giudiziario alle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), mentre il direttore dalla struttura di Psichiatria giudiziaria Alessia Cicolini ha parlato della realtà attuale: un sistema polimodulare che presenta una residenza femminile e sette residenze maschili dedicate all’accoglienza, valutazione e percorsi di cura. Attualmente sono in corso lavori per la realizzazione di tre nuove Rems. Altre tre saranno costruite nei prossimi mesi.
L’ambito di operatività prioritario è incentrato, oltre che su obblighi di sorveglianza e custodia, su modalità integrate di trattamento tipiche di una struttura a prevalente lungodegenzialità con approccio riabilitativo psichiatrico e rieducazionale.
I pazienti attualmente ospitati – che i vescovi hanno incontrato, insieme ance al personale – sono 145, a cui se ne aggiungono 24 in licenza esperimento; 190 gli operatori di Asst dedicati alla struttura.
Mel corso dell’incontro con i vescovi, l’infermiera Monica Bosio e l’oss Ferruccio Cimarosti hanno portato la loro testimonianza, parlando dell’esperienza professionale e umana maturata nella struttura.
Anche due ospiti si sono raccontati, prima che fosse dato il via alla celebrazione liturgica, che ha visto la benedizione dei presenti con la reliquia del preziosissimo sangue. Il 12 marzo ricorre, infatti, a Mantova ricorre la memoria del “secondo ritrovamento” della reliquia del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo (leggi qui per saperne di più).
A caratterizzare questo momento anche la consegna, da parte dei vescovi alla struttura, del segno giubilare della lampada, donato anche alle case circondariali lombarde. L’arcivescovo di Milano Mario Delpini, metropolita di Lombardia, ha inoltre fatto avere a ciascuno dei presenti un rosario.
«La speranza – ha commentato l’arcivescovo Delpini – ha bisogno di una promessa, di un’attrattiva, di cui tutta la società dovrebbe farsi carico. Gli ospiti di questa struttura, per poter guarire e riabilitarsi, devono poter desiderare di tornare nella società perché vale la pena vivere».
Il vescovo di Mantova Marco Busca ha sottolineato che «La speranza è diversa dalle aspettative, che possono essere anche un’utopia. La speranza è qualcosa di più accessibile e va organizzata costruendo alleanze che la facciano prevalere rispetto alla rassegnazione».
«Un momento storico, molto particolare – lo ha definito il direttore generale di Asst Mantova Anna Gerola – che mette in collegamento il delicato mondo delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza – Rems con quello esterno e ci offre anche la possibilità di ribadire il senso di appartenenza di ciascun professionista a un’unica azienda. I luoghi di cura che si aprono ai luoghi della comunità locale, con uno scambio reciproco. La valorizzazione di chi quotidianamente si spende per chi ha bisogno di cure».
I lavori della Conferenza episcopale lombarda (© Foto Diocesi di Mantova)