Gli operatori sanitari potranno portare l’Eucaristia ad anziani e ammalati

Il Vescovo potrà nominare medici, infermieri e operatori Ministri straordinari della Comunione dove per ragioni di sicurezza l’accesso è vietato a preti e ministri dell’Eucaristia

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Se la presenza dei sacerdoti diocesani è una costante nei principali ospedali del territorio, ci sono realtà dove invece le cose con lo scoppio della pandemia si sono fatte più complicate. Stiamo parlando di alcune rsa, case di cura o hospice dove, a motivo delle restrizioni imposte per ragioni sanitarie, l’accesso per i sacerdoti e i ministri straordinari dell’Eucaristia si è fatto più difficile.

Anche per questo la Diocesi di Cremona ha deciso, così come altre diocesi italiane, di affidare in modo del tutto eccezionale e temporaneo il compito di ministro straordinario della Santa Comunione a qualcuno del personale interno alle strutture sanitarie.

«Vista la rigidità dei protocolli sanitari attuali – spiega don Daniele Piazzi, incaricato diocesano per la liturgia – si è reso necessario garantire ai malati almeno l’accesso al sacramento della Comunione. Così è stata data la possibilità a parroci o cappellani di segnalare infermieri, medici o operatori sanitari disponibili, per sensibilità e fede, a portare il corpo di Cristo ai malati. In previsione di quello che potrà succedere nei prossimi mesi, anche se ovviamente ci auguriamo che le cose vadano bene, questa possibilità è importante. Una volta che il parroco o il cappellano segnalano all’Ufficio liturgico i nomi di chi si è reso disponibile, il vescovo li nomina ministri straordinari tramite decreto. Per la Chiesa questo è un altro modo di rendersi vicino ai sofferenti, anche a coloro che magari stanno affrontando l’avvicinarsi della morte. Non dimentichiamoci che la Comunione, se data in fin di vita, è Viatico, è l’accompagnamento del morente nella comunione con Cristo. Così possiamo combattere la solitudine e quell’individualismo della morte che colpisce sempre più spesso le persone gravemente malate».

Il ministero straordinario della comunione è stato istituito dalla Conferenza episcopale italiana, che così lo inquadra: «La Comunione ai malati a partire dalla Messa domenicale, è una espressione della presa di coscienza da parte della comunità che anche i fratelli involontariamente assenti sono incorporati a Cristo e una profonda esigenza di solidarietà li unisce alla Chiesa che celebra l’Eucaristia. Il servizio dei ministri straordinari che reca il duplice dono della Parola e della Comunione eucaristica, se preparato e continuato nel dialogo di amicizia e di fraternità, diventa chiara testimonianza della delicata attenzione di Cristo che ha preso su di sé le nostre infermità e i nostri dolori».

Maria Acqua Simi
TeleRadio Cremona Cittanova
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