Giornata mondiale del turismo, intervista a don Roberto Rota

Per il sacerdote è tempo di avviare una riflessione seria sia sul lavoro dell’agenzia diocesana ProfiloTour sia sul turismo religioso in generale

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“La 41esima Giornata mondiale del turismo ricorre quest’anno nel contesto incerto segnato dagli sviluppi della pandemia COVID-19, di cui ancora non si vede la fine. Ne deriva una drastica riduzione della mobilità umana e del turismo, sia internazionale che nazionale, collocandosi ai minimi storici”. Inizia così il messaggio che il Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il cardinale Peter Turkson, ha inviato in occasione della GMT, che si celebra ogni anno il 27 settembre.

A causa della pandemia, si legge, la situazione è tragica: “La sospensione dei voli internazionali, la chiusura degli aeroporti e dei confini, l’adozione delle severe restrizioni ai viaggi, anche interni, sta causando una crisi senza precedenti in molti settori connessi all’industria turistica, con una perdita enorme di posti di lavoro nell’intero settore turistico”.

Non solo il turismo vacanziero, ma anche quello religioso ha subito un’inflessione drammatica. Ce lo racconta don Roberto Rota, presidente dell’agenzia ProfiloTours legata alla Diocesi e incaricato diocesano per la Pastorale del turismo e tempo libero.

don Roberto Rota

«Viviamo un momento storico complesso, che ci sfida e ci impone di immaginare un nuovo modo di concepire il turismo. In questo momento è impossibile pensare di organizzare lunghi viaggi di gruppo con voli internazionali: sono troppe le incognite. Bisognerà forse puntare a un turismo di breve gittata, che rispetti le dinamiche ambientali e che si attenga a quella dimensione di fraternità tanto cara a Papa Francesco. Il 4 ottobre prossimo il Santo Padre  firmerà  l’enciclica “Fratelli tutti” e questo è da tenere presente in una dimensione di turismo nuovo».

Non nasconde le difficoltà, don Rota: «Ci siamo trovati impreparati, e non solo per le limitazioni attuali. Non riusciamo ad immaginare il turismo del futuro. Oggi vediamo il crollo delle prenotazioni nelle agenzie, i voli aerei vuoti. Senza contare che per le guide turistiche e le agenzie dei Paesi di accoglienza, le cose si sono fatte in alcuni casi tragiche. Penso alla Terra Santa, dove i lockdown ancora in vigore hanno di fatto bloccato tutti i pellegrinaggi. Per noi andare in Terra Santa ha certamente un valore spirituale enorme, ma è innegabile che i pellegrinaggi fossero un sostegno concreto alle comunità cristiane che vivono tra Israele e Palestina. Ora che è tutto fermo, la situazione è peggiorata drasticamente. Lo stesso vale per luoghi come Lourdes, dove ad oggi è garantito solo l’accesso ai singoli e non ai gruppi».

Per il sacerdote è tempo di avviare una riflessione seria, sia sul lavoro dell’agenzia diocesana ProfiloTour (che traslocherà temporaneamente al primo piano del Palazzo Vescovile in attesa di una definitiva collocazione nel contesto del nuovo museo diocesano) che oggi è in grossa difficoltà, sia sul turismo religioso in generale. «Le nostre parrocchie, le associazioni… ritengono ancora importante usufruire di questo servizio o è stato superato? Io vedo che questo strumento diocesano oggi è in affanno, come lo sono tutte le agenzie turistiche del resto. È ancora utile? Lo trasformiamo in qualcos’altro? Bisognerà pensare a qualcosa di innovativo e credo sia importante che a livello ecclesiale si ragioni su questo, anche se non ho trovato gran condivisione finora».

Don Rota però non è scoraggiato, anzi. E invita a fare nostre le bellissime parole del Messaggio del cardinal Turkson. “E’ vero, siamo di fronte a uno scenario inquietante” – si legge nel testo – ma questo “non deve paralizzarci e privarci di una visione positiva del futuro” perché, come ha detto Papa Francesco, il dramma peggiore di questa crisi sarebbe quello di sprecarla.

Maria Acqua Simi
TeleRadio Cremona Cittanova
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