Giornata dell’acqua: un talk di approfondimento tra quotidianità ecologia e solidarietà con Riflessi Magazine e Padania Acque (GUARDA IL VIDEO)

Don Bruno Bignami e Claudio Bodini ospiti della trasmissione prodotta dal mensile diocesano

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Nella serata di dpmenica 21 marzo alle ore 21 è andato in onda un nuovo appuntamento di Riflessi magazine On air, trasmesso su riflessimag.it e in tv su Cremona1. La puntata (ancora disponibile sul canale Youtube di Riflessi Magazine), con titolo “Riflessi d’Acqua pura”, è stata realizzata dal mensile diocesano in collaborazione di Padania Acque.

L’occasione a cui ha fatto riferimento il convegno online è quella della Giornata mondiale dell’Acqua, il 22 marzo. “Ecologia, solidarietà, quotidianità”: questi i temi essenziali della trasmissione condotta da Filippo Gilardi. Sono i tre snodi di una scelta che riguarda tutti e che vale più di uno slogan: è come decidiamo di rapportarci ad un bene, una ricchezza. L’acqua, quella del nostro territorio, ma non solo: l’acqua di tutti.

Ospiti della trasmissione: il Presidente di Padania Acque dott. Claudio Bodini e don Bruno Bignami direttore dell’Ufficio Nazionale della CEI per i problemi sociali e il lavoro.

Ad aprire il confronto una riflessione sul tema della Giornata Mondiale dell’Acqua del 2021, “valuing water” ovvero “Diamo valore all’acqua”.
«Non ci rendiamo conto che l’acqua è una cosa meravigliosa – ha introdotto Bodini – e che siamo fortunati a disporne, soprattutto se viene aggiunto il fatto che quest’acqua sia ottima da bere».
«Il rischio – ha aggiunto don Bignami – è che non riusciamo a dare un valore sociale all’acqua; cioè molto spesso questo tema lo viviamo come esperienza individuale, dei nostri fabbisogni personali» l’acqua invece è «una risorsa che ci riguarda tutti». Ciò significa, dunque che oltre ad essere per il «consumo di tutti» l’acqua è «per la responsabilità di tutti»
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Questa risorsa è, dunque, l’emblema della semplicità, ma oggi, più che mai, richiede un ragionamento complesso, ragionamento al quale l’appuntamento di Riflessi ha voluto approcciarsi. Sono intervenuti tramite collegamento online anche il Presidente della provincia di Cremona Mirko Signoroni e il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, il primo precisando che la gestione dell’acqua è dovere civico fondamentale e il secondo richiamando ad un uso sobrio di questo bene, compatibilmente allo sviluppo ambientale.
L’intervista a Carmen Russo (Presidente di AsSos Africa Cremona Onlus) ha illustrato il progetto “Padania Acque for Africa” che la sua onlus e Padania Acque stanno conducendo in una zona particolarmente arida del Madagascar, dove si stanno realizzando di tre pozzi essenziali per la vita delle comunità.
Sulla porta della scuola del villaggio in cui uno di questi pozzi ha portato l’acqua potabile – ha raccontato il presidente Bodini – c’è una targa con scritto “offerto dai cittadini della provincia di cremona”».

 

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È emerso dunque come l’acqua sia simbolo di un certo squilibrio fra una parte del mondo e l’altra. Ma, secondo il commento di don Bignami ci sono anche popolazioni di grande sviluppo economico e sociale per le quali, a causa di inquinanti e agenti chimici, il problema diventa l’acqua potabile, più che l’H2O di per sé: «La risorsa effettiva di cui abbiamo bisogno è l’acqua potabile, per questo dobbiamo ridisegnare la geografia dei bisogni dell’acqua nel mondo”. È necessario dunque uno sguardo a 360 gradi: l’agricoltura e gli allevamenti hanno bisogno di acqua non inquinata, ad esempio. E, di nuovo, questo è un problema che riguarda l’uomo e la sua ragionevolezza nel porsi in rapporto con gli strumenti di cui dispone.

Sguardo globale e responsabilità personale. Questi i due punti nevralgici sempre emersi nelle parole dei due ospiti in studio e nelle iniziative presentate. Una di queste è stata esposta da Angelo Mantovani, Presidente della Fondazione “Banca dell’Acqua” Onlus, fondazione di cui Padania Acque è protagonista, sul nostro territorio.

La Banca è un vero e proprio modello solidale che però ha volti specifici, storie specifiche: ci si riferisce ai bisogni autentici delle persone. «È un progetto – osserva Bodini -che ridà dignità alle persone». L’iniziativa prevede, infatti, che le persone impossibilitate a pagare la bolletta dell’acqua possano estinguere tale debito con alcune ore di lavoro al servizio sociale: si tratta, in sostanza, «di convertire una criticità in possibilità».
Il modello di ribaltamento di una perdita in conquista, dovrebbe essere, secondo don Bruno Bignami «realisticamente replicabile in ogni parte» perché le fatiche sociali sono tante e dunque è auspicabile che si possano recuperare le potenzialità di ognuno convertendole in bene comune.

Bene comune e bene in movimento con una sua storia e un suo tempo, come ha spiegato il geologo Maurizio Gorla del Gruppo CAP, gestore della rete idrica della provincia milanese, raccontando il percorso quasi secolare dell’acqua dalle montagne fino ai nostri rubinetti: «Noi non dobbiamo sprecare acqua che ha bisogno di tempo prolungato per arrivare fino a noi» ha commentato don Bignami.
Nel corso dell’appuntamento si è approfondito anche il ruolo della tecnologia e dell’innovazione che viene richiesta per il controllo della qualità dell’acqua: se la natura ha lavorato bene, noi dobbiamo usare tutti i mezzi per accompagnare e non danneggiare o modificare il suo percorso.

Alessandro Lanfranchi, amministratore delegato di Padania Acque, ha parlato del lavoro della società proprio dal punto di vista dell’innovazione e dell’impegno per la sostenibilità.

Dunque innovazione, lavoro, investimenti e, infine, la sostenibilità. L’acqua non è solo risorsa ma anche simbolo del nostro atteggiamento verso l’ambiente. L’ultima questione in studio affrontata è stata proprio questa. Don Bignami ha sottolineato che la sostenibilità ha a che fare con la «capacità di custodire un bene che abbiamo in dono» e che implica una dimensione intergenerazionale, un collegamento con le generazioni future. «Come ci insegna la “Laudato si” di Papa Francesco, quando parliamo di acqua parliamo di risorsa ma anche di bene comune».
Il Presidente di Padania Acque Claudio Bodini ha rimarcato sull’aspetto globale della sostenibilità: «Deve comprendere tutto il creato», dunque «dobbiamo fare meno rifiuti possibili, riciclare il più possibile» perché l’acqua «è il più grande dei beni comuni e va improrogabilmente rispettata». Perché – come ha ricordato la citazione che ha concluso il percorso della trasmissione: «La Terra va considerata come una navocella spaziale, nella quale la disponibilità ogni cosa ha un limite».

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