Giornata del creato, il Papa invita alla preghiera

In occasione della ricorrenza del 1° settembre il Santo Padre richiama l'attenzione al tema della carenza d'acqua. E Caritas pubblica un dossier sui popoli indigeni

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Si celebra come ogni anno l’1 settembre la Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato. In vista di questo appuntamento al termine dell’udienza generale di mercoledì il Papa ha richiamato a porre l’attenzione alla questione della carenza di acqua. n tema sul quale è intervenuto diverse volte con forti parole.

«Nel Messaggio di quest’anno – ha detto il Santo Padre – desidero richiamare l’attenzione sulla questione dell’acqua, bene primario da tutelare e da mettere a disposizione di tutti. Sono grato per le diverse iniziative che in vari luoghi le Chiese particolari, gli Istituti di vita consacrata e le aggregazioni ecclesiali hanno predisposto. Invito tutti a unirsi in preghiera, sabato, per la nostra casa comune, per la cura della nostra casa comune».

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La tutela di quello che ormai viene definito “l’oro blu” è al centro della preoccupazione del Papa da tempo. Al Workshop sull’acqua, organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze, il 24 febbraio del 2017, Francesco diceva: “Io mi domando se, in mezzo a questa ‘terza Guerra mondiale a pezzetti’ che stiamo vivendo, non stiamo andando verso la grande guerra mondiale per l’acqua”.

Il Papa sottolineava con forza che “ogni persona ha diritto all’accesso all’acqua potabile e sicura”: si tratta infatti di “un diritto umano essenziale e una delle questioni cruciali del mondo attuale”. Di un diritto ma anche di un dovere a tutelarla. Francesco chiedeva quindi l’impegno degli Stati per garantire l’accesso all’acqua sicura, ricordando la drammatica cifra: mille bambini muoiono ogni giorno a causa di malattie collegata all’acqua.

Non bisogna dimenticare che all’acqua Papa Francesco ha dedicato una parte specifica dell’ Enciclica Laudato si’ .L’acqua potabile e pulita rappresenta infatti una questione di primaria importanza per la vita e gli ecosistemi e il problema è che in molti luoghi oggi la domanda supera l’offerta disponibile. Il problema è soprattutto in Africa e più in generale per le fasce povere delle popolazioni fra le quali si diffondono malattie legate all’acqua. C’è poi la questione dell’inquinamento delle falde acquifere e la tendenza in alcuni luoghi a privatizzare questa risorsa, trasformandola in merce quando in realtà l’accesso all’acqua potabile è un diritto umano essenziale. C’è anche la questione dello spreco di acqua. Sono forti le parole del Papa che evidenzia come alcuni studi segnalino il rischio di subire, in pochi decenni, una ‘acuta scarsità d’acqua: “gli impatti ambientali potrebbero colpire miliardi di persone”. D’altra parte “è prevedibile che il controllo dell’acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo”.

IL DOSSIER CARITAS

I temi della cura del creato e della tutela dei popoli indigeni e autoctoni sono al centro del 40° Dossier con Dati e Testimonianze (DDT) dal titolo “Indigeni, diritti, cura del creato. Dai piccoli popoli del pianeta un’alleanza tra umanità e casa comune”, pubblicato in vista della 13ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato. Indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana per il 1° settembre, la Giornata ha quest’anno il tema “Coltivare l’alleanza con la terra” e le celebrazioni nazionali si terranno a Veroli (FR). Il DDT, che presenta un focus specifico sull’arcipelago delle Filippine, ricorda come siano questi «piccoli popoli a testimoniare un profondo legame con la terra e con l’ambiente. Un legame che caratterizza le culture, che le rende speciali e diverse, ma che le accomuna in un richiamo rivolto soprattutto ai popoli “globalizzati” che tale legame hanno perduto almeno in parte».

Clicca sull’immagine per scaricare il testo completo del dossier in formato PDF

L’impegno di Caritas Italiana con le Filippine ha una lunga storia di aiuto a causa dei periodici tifoni, terremoti e alluvioni che tormentano tutto il Paese. Si lavora direttamente con le strutture Caritas nelle diocesi, organizzate da Nassa (la Caritas nazionale filippina). Dopo il più forte tifone mai registrato, Haiyan, del novembre 2013, con più di 6 mila vittime dichiarate e 9 milioni di persone colpite, Caritas Italiana, grazie alla raccolta di più di 10 milioni di euro per la ricostruzione, ha avviato quasi 60 interventi e iniziative, raggiungendo 60 mila beneficiari diretti, in 9 diocesi, Jaro, Capiz, Cebu, Palo, Kalibo, Antique, Calbayog, Borongan, Taytay, nella zona centrale delle Visayas. Vi sono inoltre progetti di sviluppo con le comunità locali e interventi specifici a favore degli indigeni che si concentrano a Capiz, ad Aklan e Antique sull’isola di Panay. Attraverso Nassa/Caritas Filippine si è lavorato anche con gli indigeni di Coron, a nord di Palawan, e in alcune zone di Samar, nella zona orientale del Paese.

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