Fraternità “Famiglia Buona Novella”: il 28 gennaio le promesse solenni di tre coppie

Alle 17 al Santuario di Castelleone davanti al vescovo Napolioni con altre tre coppie tre famiglie che chiederanno di essere ammesse al cammino di preparazione

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Domenica 28 gennaio, alle ore 17, presso il santuario della Divina Misericordia di Castelleone, durante la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni e concelebrata dal vescovo emerito Dante Lafranconi, insieme anche all’assistente spirituale don Graziano Ghisolfi e altri sacerdoti, tre coppie di sposi faranno le loro promesse solenni divenendo Fratelli Permanenti della “Fraternità Famiglia Buona Novella”. Si tratta di Alessandra e Raffaele Gusmaroli di Castelleone, di Chiara e Federico Bassi di Pieve San Giacomo e di Nadia ed Alberto Vailati di Brignano (in foto).

Altre tre coppie, invece, chiederanno di essere ammesse al cammino triennale in vista della loro adesione alla Fraternità. Si tratta di Anna e Fabio Cristofolini della parrocchia di Cappella de’ Picenardi, Luciana e Giordano Storti della Parrocchia di Casteldidone e Gabriella e Federico Rabbaglio della Parrocchia dei Sabbioni (diocesi di Crema).

 

La Fraternità “Famiglia Buona Novella”

La Fraternità “Famiglia Buona Novella” è un’associazione di fedeli laici, sorta in diocesi di Cremona, che è stata riconosciuta ecclesialmente con decreto episcopale nel giugno del 2014.

Per conoscere meglio questa realtà abbiamo chiesto alle cinque coppie di Fratelli Permanenti, che attualmente costituiscono la Fraternità, di spiegarci da cosa nasce la Fraternità di FBN, lo scopo che si prefigge e le ragioni che portano una coppia di sposi ad abbracciare una regola di vita ben precisa da vivere quotidianamente in famiglia.

«Tutto nasce dalla ricerca di un modo concreto – piegano Chiara e Pietro Alquati – che ci aiutasse a vivere più intensamente la vocazione di sposi cristiani. La nostra ricerca ha trovato risposta nell’incontro con la persona di Gesù attraverso l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio, incontro avvenuto grazie al cammino di spiritualità coniugale vissuto nei gruppi di Lectio divina coniugale di “Famiglia Buona Novella” . Questo cammino di intimità della nostra coppia con la Parola ha portato noi, insieme ad altre coppie, a maturare prima il desiderio e poi la necessità di vivere con maggiore intensità il carisma proprio di questa esperienza».

«La Fraternità – aggiungono Raffaella e Antonio Cariani – nasce da famiglie che, accomunate dall’amore per la Parola di Dio, si sono fatte sempre più compagne di viaggio l’una all’altra. Insieme a loro, nel corso di alcuni anni, abbiamo progressivamente elaborato e condiviso una regola di vita personale, coniugale e comunitaria, che ha lo scopo di sostenerci come sposi nel cammino verso la santità, aiutandoci a vivere nella quotidianità la grazia del matrimonio e rendendo le nostre famiglie piccole chiese domestiche».

«La missione della Fraternità – puntualizzano Egidia e Stefano Baronio – è di annunciare con gioia al mondo intero il tesoro meraviglioso di cui le famiglie cristiane sono portatrici. La buona notizia annunciata da Gesù Cristo, vissuta e concretizzata in famiglia, fa delle nostre famiglie una buona notizia per le altre famiglie. Questa missione, a cui ci sentiamo chiamati, passa in modo peculiare attraverso l’invito all’esperienza della Lectio divina coniugale, un modo concreto con cui noi sposi possiamo entrare in relazione con Gesù attraverso la sua Parola. È la missione che nasce dal desiderio di fare incontrare e sperimentare ad altri la bellezza di ciò che sta dando respiro e sapore alla nostra vita».

«Abbiamo scelto di abbracciare la regola di vita della Fraternità – aggiungono Sara e Stefano Gusberti – perché negli anni abbiamo acquisito sempre più consapevolezza di quanto il sostare con la Parola di Dio ci abbia fatto bene e di quanto sia importante per la nostra vita di sposi. Da questo è cresciuto un amore sempre più forte fra noi e i fratelli».

Infine Elena ed Aldo Lena ricordano che «fin dal giorno delle nozze, la continua scoperta della Parola insieme ai fratelli che incontriamo costituisce il filo rosso della nostra storia. In quest’esperienza abbiamo ricevuto diversi doni; il più importante è la possibilità di condividere insieme ad altre coppie l’essere figli di un Padre Buono, che vive e ama con noi e attraverso di noi, ogni giorno. Oggi arriviamo a riconoscere che ci conviene proprio essere figli adottivi di questo Papà, senza dimenticare che, per non disperderci, abbiamo bisogno di un tracciato, di una Regola di vita che ci aiuti a crescere nella nostra quotidianità familiare».

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