«Fragile come tutti, felice come pochi»: la figura di santa Teresa di Lisieux secondo suor Antonella Piccirilli (AUDIO E VIDEO)

L'autrice ospite in chiesa a Cella Dati per la presentazione del libro dedicato alla vita e al messaggio della santa

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«Col suo amore per Gesù, Teresa di Lisieux ci insegna una dottrina, […] ci fa fare esperienza della santità con i nostri dubbi, peccati e imperfezioni»: così esordisce suor Antonella Piccirilli, nella serata di ieri, 25 novembre, presso la chiesa di Santa Maria Assunta di Cella Dati. Suor Antonella, su invito di don Umberto Zanaboni, parroco di Cella Dati, Derovere e Pugnolo, ha presentato il suo libro “Fragile come tutti, felice come pochi – Teresa di Lisieux e le nostre ferite”.

Tuttavia non si limita ad una mera pubblicizzazione del suo libro, ma riesce a dare vita alla straordinaria figura di Teresa di Lisieux mediante la lettura di alcuni estratti della sua pubblicazione e di lettere originali della stessa santa.

Volendo fare un parallelismo artistico, suor Piccirilli paragona la santa alla “Pietà Rondanini”, un’opera splendida, sebbene incompiuta a causa della morte del suo autore: proprio questa sua incompletezza la rende un’opera aperta, che spinge dunque a riflettere ed a guardarla sempre con occhi nuovi.

Allo stesso modo santa Teresa di Lisieux è una figura interessante, poliedrica e sempre attuale, un modello al quale guardare e trarre ispirazione. Santa Teresa, infatti, pur nelle sue debolezze e fatiche, sceglie di fidarsi e di “saltare” nelle braccia di Dio. Le sue imperfezioni e fragilità, i suoi pensieri e le sue emozioni – sia positive che negative – diventano offerta per Gesù, un dono per rendere felice il Signore: per questo, pur avendo vissuto molte sofferenze nella sua breve vita, santa Teresa è un vero e proprio modello di felicità e santità.

 

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Dunque, conclude suor Piccirilli, sulla scia di Teresa, occorre «re-imparare a fidarsi, perché così si imparano la santità e la felicità, perché stanno nel rendere felice l’altro e persino Dio». Suor Piccirilli, con semplicità e dolcezza, invita non solo la chiesa gremita di persone ma tutta la comunità a riscoprire il valore della fiducia, ad accettare le proprie imperfezioni e mancanze e trasformarle in punto di forza, in dono. Proprio con un dono, un piccolo simbolo, si chiude la serata: delle rose benedette vengono regalate a tutti i presenti, come ricordo del bellissimo incontro e come memoriale della figura di santa Teresa da Lisieux.

Ascolta l’intervento integrale

Andrea Bergonzi
TeleRadio Cremona Cittanova
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