Fondazione Germani, la festa per il 125° insieme al Vescovo

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È davanti alle due targhe commemorative in onore della fondatrice Elisabetta Germani e del vescovo Geremia Bonomelli che il vescovo di Cremona Antonio Napolioni si è soffermato per rendere grazie del grande regalo che hanno fatto a tutta la comunità di Cingia de’ Botti e ai paesi limitrofi. La Fondazione Germani celebra quest’anno il 125° della sua fondazione, un traguardo che dimostra in maniera ancora più chiara l’impegno secolare che vede la fondazione in prima linea nella cura dei malati, dei disabili e degli anziani.

«Le radici della fondazione vanno ricercate nel lontano 1898, quando Elisabetta Germani ha voluto donare un luogo dove i dipendenti della propria cascina potessero trovare cure e assistenza – ricorda il presidente della Fondazione Germani, Enrico Marsella – e nel corso degli anni ha visto come ospiti anche malati cronici, poveri e infermi». Il presidente Marsella ha poi aggiunto che «l’attività della Fondazione si è evoluta a seconda delle esigenze del periodo: infatti ha ospitato anche dei profughi, terremotati, sfollati a causa della guerra, persone provenienti dai manicomi e tubercolotici inviati dal consorzio cremonese. L’Ente ha sempre cercato, nel rispetto degli scopi della fondatrice, di rispondere agli stati di bisogno che si sono manifestati nelle diverse epoche storiche».

Il vescovo Napolioni, al suo arrivo in fondazione, nel pomeriggio di mercoledì 5 aprile, si è subito recato insieme al presidente Marsella nella sala dove è tuttora conservata le targa che ricorda la fondatrice Elisabetta Germani, posta davanti ad essa una gemella riporta il nome del vescovo Geremia Bonomelli, voluto dalla stessa Germani come primo presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione.

L’occasione dell’anniversario è stata anche l’opportunità per gli anziani e i disabili che risiedono al Germani di vivere l’Eucaristia insieme al vescovo. Insieme a monsignor Napolioni hanno concelebrato il parroco dell’unità pastorale “Santa Maria della Pace” don Ettore Conti e l’assistente spirituale dell’ospedale di Cremona e membro del cda della Fondazione Germani don Marco Genzini. 

«Davvero quest’opera è cresciuta anno dopo anno, e non solo ospita tante persone, ma dà tanta speranza a chi teme di restare solo, a chi ha bisogno di cure di vario genere, al territorio e alle nostra famiglie». Con queste parole il Vescovo ha introdotto l’omelia, ricordando ai presenti dell’imminente arrivo della Pasqua. «C’è un motivo in più perché sono particolarmente contento – ha proseguito – ed è la Settimana Santa! Posso condividere con voi la bellezza di queste ore, in cui attendiamo di celebrare una memoria ancor più bella e potente, quella della passione, morte e resurrezione di Gesù».

Rivolgendosi agli anziani presenti, il Vescovo si è domandato come loro potessero interpretare le parole della passione di Cristo, tradito e consegnato ai suoi aguzzini. Ha quindi risposto che «so di dire una cosa antipatica, ma so che è vera per molte persone. Qualche anziano, qualche papà, qualche mamma, qualche nonno, qualche nonna fa di tutto per rimanere a casa sua finché può, e a volte i familiari, i figli e i nipoti, è capitato anche a me, sono costretti a mettere la mamma in una casa come questa, a “consegnarla” a qualcuno perché se ne prenda cura. A volte chi vive questo passaggio all’inizio si sente tradito, a meno che non scopra che qui c’è qualcuno che sa prendere in consegna le nostre persone. Non solo perché ci sono professionisti che fanno bene il loro lavoro, ma perché c’è una comunità».

Monsignor Napolioni ha poi concluso l’omelia con una richiesta: «Chiedo per i prossimi 125 anni del Germani di dare questa testimonianza: qui noi ci prendiamo talmente cura dei nostri anziani e dei nostri disabili, di noi stessi perché siamo di turno! Tocca a tutti, ma che cosa? Ridiventare bambini, goderci la tenerezza di chi non ci scarta, di chi non ci butta via, e prepararci con fiducia a consegnare la nostra vita al Padre che è eterno nell’amore, nella fedeltà e nella misericordia».

 

Ascolta l’omelia del vescovo Napolioni

 

Al termine della celebrazione un commosso “grazie” si è alzato dagli anziani della prima fila, e uno scrosciate applauso ha salutato il Vescovo e tutti quelli che nei 125 anni di attività del Germani hanno contribuito a renderlo la realtà che tutti conosciamo oggi.

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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