Don Primo Margini nominato canonico del Capitolo

L'annuncio nel giorno del compleanno: il sacerdote è nato a Viadana il 6 novembre 1947. Dal 1979 al 2016 è stato direttore spirituale del Seminario, prima del Minore e poi dal 1987 anche del Maggiore

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Mons. Antonio Napolioni, dopo aver avuto parere unanime da parte di tutti i membri del Perinsigne Capitolo della Cattedrale di Cremona, ha provveduto a nominare nuovo canonico don Primo Margini, già direttore spirituale del Seminario vescovile e attualmente impegnato nel ministero di confessore in Duomo. Il capitolo della Cattedrale torna così al completo dei suoi membri, che sono, di diritto, quindici. Essi sono al servizio liturgico della Cattedrale, soprattutto attraverso la Liturgia delle ore quotidiana. I canonici assumono il titolo di “monsignore”. L’annuncio della nomina cade proprio nel giorno del compleanno di don Margini.

Mons. Primo Margini, infatti, è nato a Viadana il 6 novembre 1947 ed è stato ordinato sacerdote il 17 luglio 1971 mentre risiedeva con la famiglia a Sabbioneta. È stato vicario di Sabbioneta dal 1971 al 1979, quindi direttore spirituale del Seminario minore dal 1979 al 1987. Nel 1987 è divenuto direttore spirituale di tutto il Seminario – minore e maggiore – incarico che ha mantenuto fino al giugno scorso quando è stato sostituito da don Maurizio Lucini. Don Margini è anche vice presidente di Teleradio Cremona Cittanova (dal 2003), direttore della Pia Unione del Suffragio fra il clero e apprezzato predicatore di esercizi e ritiri spirituali oltre che confessore.

 

Composizione del Capitolo

Con la nomina di mons. Margini si completa il Capitolo della Cattedrale: gli statuti, infatti, prevedono 15 membri. Questo il nuovo quadro dei canonici effettivi: mons. Giuseppe Perotti, mons. Mario Barbieri, mons. Angelo Talamazzini, mons. Luigi Gerevini, mons. Achille Bonazzi, mons. Mario Cavalleri, mons. Ruggero Zucchelli, mons. Marino Reduzzi, mons. Giuseppe Soldi , mons. Felice Bosio, mons. Alberto Franzini, mons. Attilio Cibolini, mons. Vincenzo Rini, mons. Antonio Trabucchi. Canonico onorario: mons. Giuseppe Aresi.


Storia del Perinsigne Capitolo

Il Perinsigne Capitolo, denominato ufficialmente “Capitolo dei Canonici della Beata Vergine Assunta nella Chiesa Cattedrale di Cremona”, è il più antico e illustre collegio della città. La sua esistenza è attestata dallo storico Giuseppe Bresciani già nell’VIII secolo.

L’attuale fisionomia del collegio dei canonici è chiarita nell’art. 3 dello Statuto del Capitolo della Cattedrale di Cremona che, riecheggiando il can. 503 del Codice di diritto canonico, recita: “Il Capitolo Cattedrale è il collegio dei Canonici dediti in primo luogo all’esemplare esercizio del culto divino in Cattedrale, (…) alla celebrazione quotidiana della liturgia delle Lodi e dell’Ora media e della Messa conventuale e, nel rispetto dell’attività pastorale della Parrocchia, alla disponibilità per le celebrazioni dell’Eucaristia e della Riconciliazione sacramentale e per la predicazione sacra, specie nei giorni festivi e nei tempi più significativi dell’anno liturgico”.

Tanti i poteri, le proprietà e i privilegi appartenuti nella storia al Capitolo, i cui membri, solitamente cadetti del patriziato, nel IX secolo sono chiamati “fratelli canonici” o “cardinali della Santa Chiesa cremonese”. Oggi l’unico privilegio è l’uso della croce patriarcale (concessa nel 1414 da Giovanni XXIII, l’antipapa Baldassarre Cossa, per l’ospitalità ricevuta).

Quanto all’abito, dopo il Concilio Vaticano II il Capitolo ha rinunciato ai rivestimenti sontuosi dell’ermellino, della cappa magna (concessa nel 1591 dal papa cremonese Gregorio XIV, già cardinale Niccolò Sfondrati per trent’anni vescovo di Cremona, che regalò al Capitolo anche la reliquia della Sacra Spina), della veste filettata di rosso con fascia violacea e fiocchi, della veste paonazza e del fiocco rosso sul tricorno, nonché della mantellotta paonazza, oltre a quelli confermati da Pio XI nel 1923 (i privilegi dei protonotari apostolici “ad instar partecipantium”, col privilegio dei pontificali, della mitra e della croce pettorale, con l’anello gemmato).

I canonici, che oggi hanno conservato il titolo di monsignore e con la facoltà di indossare la mozzetta violacea, hanno sempre esercitato un rilevante ruolo nel governo della diocesi, con la facoltà di elezione dei vescovi (fino alle bolle in contrario di Papa Bonifacio VIII). Oggi hanno perso tutta questa rilevanza, compresa la nomina dell’amministratore diocesano in sede vacante e l’esame delle pratiche amministrative di maggior importanza, attualmente demandato al Collegio dei Consultori. Dal 1990 il Capitolo non si occupa più nemmeno dell’amministrazione della Cattedrale: un solo canonico fa parte, per diritto, del Consiglio della Cattedrale, nominato dal Vescovo.

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