Don Pozza a Soresina con “Maria: la più santa tra i santi” (AUDIO e FOTO)

Nell'ambito dei Quaresimali promossi dalla parrocchia di S. Siro. Prossimo appuntamento giovedì 4 aprile al Monastero della Visitazione con il monaco benedettino padre Franco Mosconi

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“Maria: la più santa tra i santi”: questo il tema del terzo Quaresimale proposto dalla Parrocchia di Soresina con il commento, mercoledì 27 marzo, di don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova, commentatore del Vangelo festivo per RAI 1, coautore, con papa Francesco, del libro-intervista “Ave Maria”. Coinvolgente, appassionato, provocatorio … tutti aggettivi che si prestano a descrivere l’intervento di don Marco Pozza. Un intervento che è entrato nel profondo delle persone che hanno affollato il salone parrocchiale “Mons. Natale Mosconi”, accanto alla chiesa di San Siro, in Soresina, on gente giunte anche dal circondario e non solo.

Un intervento difficile da spiegare e riassumere, perché qualunque “mediazione” scritta ex post rischia di non dare il giusto peso alla passione di un discorso che nasce dal cuore, dalla fede e dalla realtà, dalla vita vissuta che, come si sa, supera ogni immaginazione. Non c’è, infatti, storia inventata che nella realtà non si dimostri già avverata e, magari, anche più grande. Un intervento mirato ad “accompagnare ciascuno dei presenti dentro il mistero di Maria”.

Maria a cui don Pozza, forte di un insegnamento della nonna, si rivolge tutte le volte che ha bisogno di aiuto, recitando un “Ave Maria” per chiederLe di arrivare prima di lui e spianargli la via. E, in modi diversi, Maria ha sempre risposto alle sue richieste di aiuto.

E dunque la nonna, la mamma, la famiglia, papa Francesco, i ragazzi e gli uomini che segue nel carcere di Padova, santi, autori del passato e contemporanei … tutti entrano nel discorso di don Pozza focalizzato sul bene, ma anche sul male. In più di un’occasione, infatti, ha richiamato l’attenzione sull’esistenza del demonio: un fatto su cui non è il caso di ironizzare, perché il demonio è sempre pronto a indurre in tentazione l’uomo, ad allontanarlo dal bene e dunque da Dio. L’esortazione di don Pozza è stata chiara: “Non ridete di Satana; il male è troppo reale per non crederci”.

E Maria, nell’eterna lotta tra bene e male, è mediatrice, anzi, come l’ha descritta don Pozza: “Maria è l’accorciamento improvviso tra il cielo e la terra; è colei che, “buttando” uno sguardo nel male, porta il bene”. Perché è Madre di Dio, ma soprattutto è Madre dei peccatori e a Lei ci si rivolge e La si prega per uscire dal peccato e ritrovare la retta via.

Una sintesi, quella appena descritta, passata attraverso il commento della Creazione, del peccato originale, delle donne dell’Antico Testamento, della storia di Paolo (Saulo), delle uniche sei volte che Maria ha parlato nel Vangelo, ma anche attraverso l’esperienza di cappellano del carcere di Padova. Don Pozza ha condiviso con i presenti due storie: quella di Jacopo e quella di Antonio, detenuti presso il carcere di Padova. Per Jacopo ha usato una lettera autobiografica, per Antonio un video. Queste vicende sono state lo spunto per raccontare Maria da una posizione completamente nuova ai più, quella del carcere. Don Pozza ha sottolineato come Maria e la preghiera dell’Ave Maria sia fondamentale per chi vive il carcere, perché la mamma – e Maria è la Madre dei peccatori – non abbandona un figlio, ma soffre per lui e con lui. E soprattutto una madre perdona. E il perdono, una volta capito e allontanato il male, è fondamentale per ricominciare, per arrivare ad una rinascita.

La serata non poteva che chiudersi con una “Ave Maria” recitata coralmente da don Pozza e da tutti i presenti: “Io la reciterò per voi, voi recitatela per me perché Lucifero ha un sogno pazzesco su di me: fare in modo che diventi un uomo d’inferno dentro l’inferno, così che nessuno si accorge più del bene. E Dio su di me ha un sogno pazzesco: che dentro all’inferno pronunci il Suo nome, in modo da ricordare che c’è un Cielo oltre la terra”.

Poi, nonostante l’ora (le 23 passate) don Pozza si è fermato per gli autografi e ha commentato: “È il mio modo per ringraziarvi della vostra presenza”.

Photogallery dell’incontro

I Quaresimali proseguono con un appuntamento al Monastero della Visitazione di Soresina giovedì 4 aprile (ore 20.45). Padre Franco Mosconi, monaco Benedettino Camaldolese e biblista, priore dell’Eremo San Giorgio di Bardolino, proporrà una meditazione sul tema “Non credo alla santità senza preghiera”.

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