Dal 10 al 25 gennaio a Cremona una reliquia di padre Luigi Tezza, fondatore delle Figlie di San Camillo

L'accoglienza nella casa di cura di via Fabio Filzi con la Messa del vescovo Napolioni. Nei giorni successivi il reliquiario anche a Sant'Ambrogio e alla clinica di San Camillo

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Arriverà martedì 10 gennaio a Cremona la reliquia di beato Luigi Tezza, padre camilliano, fondatore, insieme a Giuditta Vannini, dell’Istituto delle Figlie di San Camillo, che a Cremona da decenni operano nel campo della sanità presso l’omonima casa di cura di via Fabio Filzi (la seconda più antica della congregazione). Proprio qui nel pomeriggio del 10 gennaio, alle 15, saranno accolte le reliquie del padre fondatore, alla presenza del vescovo Antonio Napolioni che presiederà l’Eucaristia.

Quella cremonese è solo una delle teppe del pellegrinaggio che la reliquia del beato Tezza sta compiendo nelle strutture delle religiose camilliane in occasione del centenario della morte del padre fondatore.

La reliquia, che sarà esposta per la venerazione pubblica presso la cappella della casa di cura Figlie di San Camillo, durante i giorni cremonesi sarà presente in altri due luoghi della città. Il 14 gennaio sarà accolta nella vicina chiesa di S. Ambrogio, dove resterà fino al giorno successivo. Il 21 gennaio, invece, il reliquiario sarà trasferito presso la casa di cura San Camillo, in via Mantova, dove resterà sino al 22 gennaio, per poi far ancora ritorno alle Figlie di san Camillo.

La permanenza a Cremona della reliquia durerà sino a mercoledì 25 gennaio. In programma, per quella data, alle 15, la Messa presso la cappella della casa di cura, presieduta dal vescovo emerito Dante Lafranconi. Dopo la celebrazione le reliquie lasceranno la città alla volta di Brescia.

Locandina con il programma cremonese della peregrinatio

 

Profilo di padre Luigi Tezza

Luigi Tezza nasce a Conegliano (Treviso) il 1° novembre 1841 da Augusto e Caterina Nedwiedt. Il padre è medico condotto a Dolo (Venezia), elogiato per la sua competenza e dedizione alla cura dei malati. La madre, oriunda della Moravia (Cecoslovacchia), è donna di grande sensibilità.

Luigi, rimasto orfano di padre a 8 anni, cresce sotto le cure materne e risente della religiosità della madre. Trasferitosi con lei a Padova, viene in contatto con i Camilliani, che sono assistenti spirituali nell‘ospedale cittadino. A 15 anni entra come aspirante Camilliano a Verona. C

on l‘annessione del Veneto al Regno d‘Italia, viene estesa la legge di soppressione degli Istituti religiosi. Nella forzata dispersione dei consacrati, egli accetta con entusiasmo l‘invito del sacerdote veronese Daniele Comboni di andare missionario nel Sudan. Subito dopo viene chiamato a Roma come vice maestro dei novizi. Nel 1871 Padre Luigi è invitato in Francia a sostegno della Fondazione Camilliana a Lille. Nel 1891, durante un ritiro spirituale da lui predicato a Roma, incontra Giuditta Vannini, che sta orientandosi alla vocazione religiosa. Padre Tezza intuisce le capacità di dedizione della giovane e le espone il suo progetto per la realizzazione di una congregazione femminile ispirata al carisma di san Camillo de Lellis.

Padre Luigi è l‘animatore della nuova congregazione e la Vannini ne diviene la prima superiora. La nascente comunità si stabilisce in una casa di Via Merulana 141, a Roma. Le giovani affrontano con gioia le difficoltà economiche che Padre Tezza, con frequenza, ripiana con l‘aiuto della propria comunità.

La notizia della straordinaria dedizione di questo piccolo gruppo di suore verso i poveri e i malati si diffonde presto in città. Il numero delle aspiranti cresce e nel 1893 viene aperta, su richiesta del superiore dei Camilliani, una seconda casa a Cremona. La madre Vannini si preoccupa che le figlie abbiano una preparazione sempre più incisiva, facendo loro frequentare la scuola “San Giuseppe” per religiose infermiere, fondata a Roma nel 1906 su richiesta del Papa Pio X. La Comunità verrà riconosciuta nel 1909 come Congregazione religiosa, con il nome di Figlie di San Camillo.

Nel 1900,  viene mandato a Lima, in Perù, a rifondare la comunità camilliana. Per 23 anni, con instancabile impegno, si mette a servizio dell’ordine. Svolge un apostolato intenso accanto agli ammalati, ai poveri, nelle case private, negli ospedali, nel lazzaretto e nelle carceri, fu confessore e direttore spirituale in diverse Congregazioni religiose, e il suo confessionale fu cattedra di misericordia e spiritualità, fu consultore nell’Assemblea episcopale di Lima, consigliere del Delegato apostolico mons. Pietro Gasparri, e i nunzi apostolici che gli succedettero e le persone più autorevoli lo ebbero come padre spirituale.

Padre Luigi Tezza si spegne serenamente il 26 settembre 1923. Viene poi beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 4 novembre 2001.

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
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