Da accolti ad affidatari, un corso di formazione per ex minori non accompagnati

L'iniziativa della Cooperativa Nazareth per valorizzare l'esperienza dei giovani diventati adulti che offrono una nuova preziosa risorsa per l'accoglienza dei minori stranieri sul territori

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Da accolti a protagonisti dell’accoglienza. E’ questo il percorso innovativo che la Cooperativa Nazareth propone per gli ex minori stranieri non accompagnati che diventano a loro volta affidatari di minori stranieri.

Nell’ambito delle azioni di accompagnamento e accoglienza di minori stranieri non accompagnati, gestite dal sistema dei servizi sociali integrati tra pubblico e privato (Comune di Cremona ed enti gestori), è stato progettato, sperimentato e tutt’ora in corso di realizzazione un percorso di formazione per affidatari di minori non accompagnati.

L’obiettivo del progetto è quello di fare in modo che i giovani affidatari, ex minori stranieri non accompagnati, siano adeguatamente informati, formati e accompagnati al ruolo di affidatari, al fine di diventare nuove risorse per il sistema di accoglienza. La necessità di pensare, sostenere e investire in un tale progetto e l’esigenza di concretizzarlo nasce dalla consapevolezza che l’affidamento ad ex MSNA sia davvero una modalità innovativa di accoglienza:

i minori entrano maggiormente in contatto con la vita reale del paese ospitante, attraverso la frequentazione della città, dei suoi luoghi pubblici e dei suoi servizi, spesso senza la mediazione degli operatori. Ai minori è richiesto un maggiore ingaggio personale, in quanto la responsabilità a loro riconosciuta prevede una libertà di scelta sulle modalità con cui condurre la propria vita.

Questa tipologia di accoglienza si basa sull’essere esperti per esperienza: gli affidatari che hanno sperimentato l’esperienza della migrazione da minorenni possono aiutare i ragazzi più giovani a comprendere con maggiore consapevolezza il punto di vista e le azioni messe in atto dai servizi sociali per la loro accoglienza e tutela; nel dialogo con i ragazzi, possono narrare la propria esperienza, fornire consigli e strategie da loro utilizzate nel passato per la realizzazione del progetto migratorio.

Si rivela una modalità di confronto estremamente concreta, poiché permette ai nuovi arrivati di individuare modelli positivi da seguire, che sono riusciti a raggiungere i propri obiettivi con costanza e determinazione, fidandosi della rete di operatori che li ha accolti nel momento del bisogno. I giovani affidatari sono, dunque, un punto di riferimento costante nella quotidianità e per la crescita dei ragazzi; sono figure di accompagnamento verso la maggiore età e una risorsa per il sistema di accoglienza.

Il percorso formativo ha previsto il coinvolgimento di 12 ragazzi neomaggiorenni ed è stato strutturato in due incontri mensili, uno di formazione e un gruppo di parola. Ogni incontro si è realizzato in gruppo, con un setting a cerchio, adeguato a favorire la circolarità della comunicazione e della parola. Durante le formazioni, sono stati invitati ospiti privilegiati, che hanno permesso ai ragazzi di conoscere e approfondire tematiche differenti: la tutela legale, la conoscenza del territorio di Cremona, l’associazionismo e il volontariato, l’ambito sanitario e quello culinario/alimentare. La programmazione delle formazioni prevede la realizzazione di ulteriori incontri relativi al tema dello sport, all’utilizzo consapevole della tecnologia e alla gestione del lavoro (come si scrive un curriculum e come si sostiene un colloquio di lavoro).

Il giudice tutelare, invitato al primo incontro di formazione sulla tutela legale, ha spiegato il suo ruolo e quello del tutore nella presa in carico di minori stranieri non accompagnati; ha approfondito il ruolo, diritti e doveri degli affidatari e diritti e doveri dei minori. Le nozioni di tutela legale sono importanti per un giovane affidatario, poiché permettono di conoscere la legge italiana e la procedura di accoglienza di un MSNA sul territorio italiano.

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