Un’esperienza che intreccia divertimento, fede e cultura. Una “festa” ancora più bella perché vissuta oltre i confini del proprio oratorio, stando insieme e condividendo volti nuovi e storie diverse. Sono questi gli ingredienti di “Giubilandia”, la proposta dalla Federazione Oratori Cremonesi nel contesto del Giubileo: dopo una prima parte di gioco e spettacolo in Seminario, l’esperienza si conclude con un pellegrinaggio verso la Cattedrale.
Giubilandia ha esordito lunedì 16 giugno, con i primi gruppi di oratori che hanno partecipato. Un secondo appuntamento, che ha coinvolto in particolare i preadolscenti della città di Cremona si è svolto martedì 17. Un terzo e ultimo appuntamento sarà venerdì 20 giugno.
Le mattinate iniziano con l’arrivo dei gruppi in Seminario, l’accoglienza e i giochi. Poi spazio allo spettacolo “Cammino sull’acqua”, ideato e animato da Stefano Priori, il “Magico Beru”, con le musiche dal vivo di Marco Bonini. «Cammino sull’acqua – spiegano gli autori – è uno spettacolo che coinvolge il pubblico in un viaggio di ricerca, di avventura e di scoperte toccando temi come la speranza, la memoria, la comunità e il pellegrinaggio, con un linguaggio semplice e leggero, per varcare le porte di mondi nuovi e bussare alla Porta del Giubileo». I ragazzi, infatti, vengono coinvolti in una divertente caccia al tesoro “on stage”, dove narrazione e creatività hanno preso vita.
Lo spettacolo di lunedì 16 giugno in Seminario
Particolarmente significativo il luogo scelto per la prima parte di Giubilandia: «Il Seminario – spiega don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile – è casa per tutta la Diocesi e in questi giorni apre le proprie porte per accogliere i bambini e i ragazzi con i propri animatori, adulti e don dei diversi Grest che hanno scelto di partecipare a Giubilandia e di partecipare alle attività di queste giornate, con l’attesa per il Pellegrinaggio Giubilare in Cattedrale, che ci apre la sua porta e ci accoglie, chiedendoci di entrare».
Dopo il pic-nic, infatti, i gruppi partecipanti – martedì erano circa 300 tra ragazzi e animatori – sono chiamati a mettersi in cammino. Un corteo festoso che ha colorato le strade della città, attirando la curiosità dei passanti.
Sino all’arrivo in Cattedrale, dove c’è il tempo per un viaggio in tre tappe alla scoperte del Giubileo, del suo significato e dei suoi simboli, ma anche guardando ad alcune figure di santi cari alla Chiesa cremonese.
All’interno del Battistero, che la maggior parte dei ragazzi aveva visto solo dall’esterno, suor Valentina Campana, della Federazione Oratori Cremonesi, ha raccontato il valore antico e sempre nuovo del Giubileo, aiutando i ragazzi a riscoprire i valori legati a questo evento speciale.
Sulla piazza, invece, aiutati da don Francesco Fontana, oltre ad ammirare la maestosità e la bellezza della Cattedrale, si è focalizzata l’attenzione sul segno della porta e l’abbraccio di una Chiesa che sempre si fa accoglienza, con le braccia spalancate. Un messaggio che i preadolscenti hanno approfondito ulterioremente una volta entrati in Duomo, ammirando il ciclo cinquecentesco della navata centrale.
Un terzo approfondimento in cripta, attraverso un vero e proprio viaggio nel tempo tra le arche dei santi protettori della città, custodi silenziosi della fede cremonese: sant’Omobono insieme anche a sant’Imerio e poi san Facio e sant’Antonio Maria Zaccaria, le cui storie e il cui esempio è stato illustrato da quattro animatori che hanno dato voce ai santi cremonesi e al loro messaggio, oggi ancora così attuale.
Il pellegrinaggio di martedì 17 giugno in Cattedrale
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A conclusione del pomeriggio, prima del rientro, un momento comunitario di preghiera in Cattedrale e la consegna a ogni ragazzo del libretto delle preghiere del Grest 2025, segno semplice e prezioso per custodire e continuare a casa il cammino iniziato insieme.
Queste giornate raccontano perfettamente il senso di “Toc Toc”, il tema scelto per il Grest di quest’anno: la porta che non è solo un varco fisico, ma il simbolo di ogni incontro, ogni scelta, ogni occasione di aprirsi agli altri e a Dio. A Giubilandia tutti hanno attraversato quella porta con leggerezza e coraggio, felici di scoprire che oltre ogni soglia c’è sempre qualcosa di bello da condividere.