Come consuetudine il 1° maggio S. Sigismondo apre le porte ai visitatori coinvolgendo gli studenti del Manin e dell’Einaudi

Il chiostro e il refettorio, così come l'area presbiterale della chiesa, saranno aperte dalle 9 alle 10.30 e dalle 14 alle 17.30

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Si allunga di un giorno, quest’anno, la festa di san Sigismondo presso l’omonimo complesso monastico domenicano di Cremona. Cadendo nella sesta domenica di Pasqua, la ricorrenza patronale slitta al giorno successivo, lunedì 2 maggio, quando alle 18 è in programma la Messa solenne. Nella giornata del 1° maggio, invece, oltre alle consuete celebrazioni domenicali, S. Sigismondo come consuetudine apre le porte ai visitatori, che quest’anno saranno accolti e accompagnati dagli studenti di due istituti cremonesi.

Locandina

Il nuovo sito del Monastero domenicano

 

L’apertura ai turisti

Come è ormai consuetudine il 1° maggio, nella memoria liturgica di san Sigismondo, il complesso monastico situato di piazza Bianca Maria Visconti apre le porte ai cremonesi e ai turisti anche per quanto riguarda il monastero e quelle parti della chiesa che solitamente sono soggette alla clausura.

L’accesso al coro della chiesa, al chiostro e all’attiguo refettorio domenica 1° maggio sarà possibile dalle 9 alle 10.30 e dalle 14 alle 17.30.

L’Associazione “Amici del Monastero di S. Sigismondo” garantirà la possibilità di visite guidate, ogni mezz’ora.

Proprio in tal senso si colloca la novità di quest’anno, che vede coinvolti gli studenti di alcuni istituti superiori cremonesi.

In particolare le classi 5 A e 5 B del liceo lingustico Manin faranno da cicerone ai visitatori. Per gli stuenti del Manin la chiesa di S. Sigismondo e con il Monastero sono luoghi ormai familiari, visto che ogni anno vengono per una visita, accompaganti dai loro insegnanti.

Tra questi la docente di Storia dell’arte Anna Maccabelli, curatrice dell’ultima guida turistica recentemente pubblicata sul complesso monastico di S. Sigismondo, dal titolo “Chiesa di San Sigismondo e Monastero San Giuseppe in Cremona”. Con competenza e passione la prof. Maccabelli ha offerto un agevole strumento per quanti desiderano approfondire la conoscenza del patrimonio artistico della chiesa e del complesso monastico di San Sigismondo. La nuova giuda, pubblicata lo scorso anno con la casa editrice Velar, è disponibile presso le librerie e può essere acquistata anche rivolgendosi alla portineria del Monastero.

Nel pomeriggio, inoltre, momento nel quale si registra il maggior afflusso di turisti, saranno presenti anche tre ragazze della scuola Einaudi che stanno frequentando il corso turistico. Queste giovani, sul sagrato della chiesa, accoglieranno le persone per prepararle alla visita guidata condotta dai giovani del Manin. L’insegnate Brunella Ceriali che li affiancherà in questo servizio, si è fatta promotrice di inserire nel loro percorso scolastico la conoscenza della chiesa di S. Sigismondo e del Monastero. Come altre scuole della città, anche la scuola Einaudi inizierà a condurre gli studenti a visitare la chiesa e a conoscere la realtà della vita monastica ormai insediata da alcuni anni sul nostro territorio.

La prossima apertura al pubblico del presbiterio, del chiostro e del refettorio avrà luogo a settembre, nell’anniversario della dedicazione della chiesa. Negli altri giorni dell’anno la chiesa è sempre aperta dalle 6.45 alle 12 e dalle 15 alle 18.30.

 

Le celebrazioni

Per quanto riguarda gli appuntamenti di carattere liturgico, il 1° maggio tutto avverrà secondo il programma domenicale con la Messa alle 11 e i Secondi Vespri alle 18.

La solennità di san Sigismondo sarà quindi festeggiata lunedì 2 maggio, con la solenne Eucaristica delle 18.

Tutte le liturgie saranno presiedute dal cappellano don Daniele Piazzi e vedranno la presenza della comunità claustrale guidata da madre Maria Lucia Soncini.

 

La chiesa di San Sigismondo

L’attuale chiesa di S. Sigismondo sorge sull’area di una chiesa precedente nella quale si sposarono il 25 ottobre 1441 Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, duca di Milano. Circa venti anni dopo, il 20 giugno 1463, a ricordo del matrimonio che ha unito le casate dei Visconti e degli Sforza, Bianca Maria fa iniziare la costruzione dell’attuale chiesa, con annesso monastero, affidato dal 1461 ai monaci Girolamini. Soppresso il monastero alla fine del XVIII secolo, la chiesa divenne parrocchiale. Dal 2007 è tornata chiesa monastica e vede la presenza di una comunità di monache domenicane.

 

Agiografia di san Sigismondo

San Sigismondo, re dei Burgundi, fu educato nel cristianesimo ariano, che negava la divinità di Gesù. Ben presto si convertì al cattolicesimo, grazie all’influsso che ebbe su di lui sant’Avito, vescovo di Vienne. Animato da grande zelo per la Chiesa, fondò nel 515 ad Agauno (oggi in Svizzera) un monastero, presso il sepolcro del martire Maurizio e dei suoi compagni, perché i monaci vi praticassero la laus perennis, la recita ininterrotta del salterio giorno e notte.

Dopo la morte della prima moglie, a causa di intrighi di corte e false informazioni, si lasciò trasportare a condannare a morte il suo figlio primogenito, Sigerico. Pentitosi, si ritirò a vita solitaria e penitente nel Verossaz, vicino all’abbazia che aveva fondato. Ben presto, però, i suoi nemici lo trovano e, portato a Orléans, fu ucciso insieme ai figli Giscaldo e Gondebaldo il 1 maggio del 524.

Il suo corpo e quello dei figli fu portato nell’abbazia che aveva fondato. Nel 1365, l’imperatore Carlo IV fece traslare parte del corpo del Santo nella cattedrale di Praga.

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