A S. Sebastiano l’ultimo saluto a don Luciano Sottili

I funerali sono stati presieduti dal vescovo Napolioni, affiancato dall'emerito Lafranconi che ne ha tratteggiato il ricordo sottolineando la sua capacità di sdrammatizzare le situazioni più difficili con la serenità di chi ha fiducia in Dio

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Si sono svolti la mattina di lunedì 2 maggio i funerali di don Luciano Sottili, sacerdote nato a Piadena nel 1933, deceduto nella serata di venerdì 29 aprile presso la casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi” di via Massarotti, a Cremona, dove era ricoverato da qualche tempo.

Le esequie sono state presiedute nella chiesa parrocchiale intitolata ai santi Fabiano e Sebastiano (di cui è stato parroco dal 2000 al 2008) dal vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni. Accanto a lui il vescovo emerito mons. Dante Lafranconi, il vicario generale mons. Mario Marchesi, il delegato episcopale per il Clero mons. Mario Barbieri e il parroco di S. Sebastiano don Massimo Calvi. Tanti i sacerdoti concelebranti, che hanno trovato posto in presbiterio e nel primo altare laterale.

In prima fila i partenti, attorniati da numerosi amici e conoscenti, in particolare della parrocchia, dove don Sottili svolse i suoi ultimi anni di ministero sino al pensionamento.

Nell’omelia il vescovo Antonio, prendendo spunto dalle letture, ha in particolare ricordato come l’intera umanità si trovi dentro «l’abbraccio di Dio», sperimentando il suo amore. «A questo servono i preti – ha affermato mons. Napolioni –: a ricordare al popolo quanto Dio lo ama. A questo serve la vita di tutti noi: essere gli uni per gli altri un segno di quanto il Signore ci ama. Persino nel momento del distacco, del dolore e della morte non viene meno il suo amore».

È toccato quindi al vescovo emerito Lafranconi tratteggiare un ricordo di don Sottili. Con un primo richiamo al suo desiderio di partire missionario per l’America Latina. Un’intenzione non assecondata dal vescovo di allora e che ha condotto don Luciano ad affrontare uno scenario differente a quanto si sarebbe aspettato: la stessa esperienza vissuta da Paolo, come ricordato nella prima lettura. «Nella nostra vita, non solo di noi preti ma di tutti i cristiani – ha affermato mons. Lafranconi – è sempre importante attenersi a quelle indicazioni che il Signore, anche attraverso gli strumenti umani, ci fa pervenire come indicazioni per la nostra vita. È bello richiamare qui il senso della disponibilità, dell’obbedienza e del fidarsi di Dio quando qualche proposta non è conforme ai nostri desideri e alle nostre richieste, ma è comunque certamente accompagnata dalla grazia di Dio».

E poi, ricordando proprio la figuria di don Luciano, mons. Lafanconi ha proseguito: «Mi ha sempre colpito la sua capacità di sdrammatizzare le situazioni, così preziosa al nostro tempo, in cui i mass-media ci inducono invece a enfatizzare anche le cose più piccole. Questa capacità di sdrammatizzare nasce proprio, io penso, dal riconoscere che è Dio che guida la nostra vita, anche quando ci orienta verso percorsi che non sono quelli da noi previsti o desiderati».

Al termine della celebrazione il vescovo Napolioni ha asperso il feretro, incensato subito dopo dal vescovo Lafranconi. Dopo la benedizione, e l’ultimo saluto sul sagrato, la salma è stata trasportata nel cimitero di Grumello Cremonese per la tumulazione.

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Biografia di don Sottili

Don Luciano Sottili era nato a Piadena il 22 luglio 1933 ed era stato ordinato sacerdote da mons. Bolognini il 28 giugno 1958, insieme ad altri sei confratelli. La sua prima Messa la celebrò nella parrocchia cittadina di Sant’Abbondio. Per un anno, dal 1958 al 1959, fu vicario nella parrocchia di Sant’Agata a Villastrada (frazione di Dosolo), poi fu trasferito sempre come vicario a Pizzighettone San Bassiano (1960-1968).

Dal 1968 al 1981 fu parroco a San Martino del Lago, quindi la promozione a Grumello Cremonese (1981-2000). Nell’anno del grande giubileo mons. Nicolini lo volle guida della popolosa parrocchia cittadina di Santi Fabiano e Sebastiano. Nel 2008 la rinuncia alla parrocchia per raggiunti limiti di età.

Negli anni della pensione don Sottili si è occupato dalla gestione ordinaria della casa del clero “Villa Flaminia” in via Miradori e si è sempre reso disponibile per le confessioni in Cattedrale e la sostituzione dei sacerdoti nelle parrocchie.

Da qualche tempo, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, era ricoverato presso la casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi” di Cremona.

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