La colletta “pro Terra Sancta” 2021 sia “per tutti l’occasione per non girare lo sguardo, per non passare oltre, per non ignorare le situazioni di bisogno e di difficoltà dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che vivono nei Luoghi Santi. È stato un anno di prova anche per la Città Santa di Gerusalemme, per la Terra Santa e per la piccola comunità cristiana che dimora in Medio Oriente, che vuole essere luce, sale e lievito del Vangelo”.
È quanto scrive il card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali nella lettera per la Colletta “pro Terra Sancta” che si celebra il Venerdì Santo.
Guerre, sanzioni e Covid. Il testo ricorda “l’isolamento” dei cristiani della Terra Santa dovuto alla pandemia: “Tagliati fuori dal contatto vitale con i fratelli provenienti dai vari Paesi del mondo. Hanno patito la perdita del lavoro, dovuta all’assenza di pellegrini, e la conseguente difficoltà a vivere dignitosamente e a provvedere alle proprie famiglie e ai propri figli”. In molti Paesi, ricorda la lettera, “il persistere della guerra e delle sanzioni hanno aggravato gli effetti stessi della pandemia. Inoltre è venuto meno anche parte dell’aiuto economico che la colletta pro Terra Sancta, ogni anno garantiva, a motivo delle difficoltà di poterla svolgere in molti Paesi nel 2020”.
“Se verrà meno questo piccolo gesto di solidarietà e di condivisione – avverte il cardinale – sarà ancora più difficile per tanti cristiani di quelle terre resistere alla tentazione di lasciare il proprio paese, sarà faticoso sostenere le parrocchie nella loro missione pastorale, e continuare l’opera educativa attraverso le scuole cristiane e l’impegno sociale a favore dei poveri e dei sofferenti. Le sofferenze dei tanti sfollati e rifugiati che hanno dovuto lasciare le loro case a causa della guerra necessitano di una mano tesa ed amica per versare sulle loro ferite il balsamo della consolazione”.
La video intervista al card. Sandri
La raccolta 2020. “9.775.603,58 dollari: è questa la cifra complessiva delle offerte pervenute nell’anno 2020 per la Colletta di Terra Santa”. I territori che beneficiano sotto diverse forme di un sostegno proveniente dalla Colletta sono Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Di norma, spiega la Congregazione per le Chiese orientali, la Custodia di Terra Santa “riceve il 65% della Colletta, mentre il restante 35% va alla Congregazione per le Chiese orientali, che lo utilizza per la formazione dei candidati al sacerdozio, il sostentamento del clero, l’attività scolastica, la formazione culturale e i sussidi alle diverse circoscrizioni ecclesiastiche in Medio Oriente”. A tale riguardo la cifra destinata alla formazione è stata di “2.341.242,00 dollari. Sono circa 300 gli studenti, che beneficiano dei una borsa di studio, ospiti in 7 collegi di competenza del Dicastero”. Per i sussidi per l’attività scolastica sono stati utilizzati “2.998.000 dollari, di questi 900mila dollari destinati alle scuole del Patriarcato latino, e 1,2 milioni di dollari alla Bethlehem University dove studiano circa 3.300 giovani, musulmani e cristiani”. “2.491.685,85 dollari sono stati impegnati per ‘sussidi ordinari e straordinari’, necessari a garantire cibo, cure mediche, istruzione, e a sostenere orfani, feriti e vedove. Per l’emergenza Covid sono stati impegnati 566.781 dollari”.
Reso noto anche un Rapporto della Custodia di Terra Santa sui progetti e le opere realizzati con la Colletta 2019-2020. Si tratta di opere rivolte ai pellegrini, a favore della comunità locale, e a progetti in Giordania, Libano, Siria e Rodi.
Un video. In occasione della pubblicazione della lettera per la Colletta “pro Terra Sancta”, la Custodia di Terra Santa ha diffuso anche un video nel quale ricorda gli effetti della pandemia sulla Terra Santa, con la mancanza dei pellegrini e santuari deserti. La Colletta, si afferma nel video, è la fonte principale di sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi. Da qui l’appello della Custodia alla solidarietà per continuare ad aiutare le comunità cristiane della Terra Santa. La Custodia è presente con 300 frati in Israele, Palestina, Giordania, Libano, Siria, Egitto, Cipro e Rodi.