All’Università Cattolica l’estate può essere tempo prezioso da donare agli altri. Anche quest’anno, in cui il programma di volontariato internazionale promosso dal CeSI (Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale) risulta ancora sospeso. Così l’opportunità di vivere esperienze di servizio qualificanti e in grado di valorizzare il percorso di studi degli studenti della Cattolica guarda all’Italia. E Cremona, città sede del nuovo campus Santa Monica, non è certo da meno.
Grazie all’iniziativa di volontariato Charity@home sono giunti all’ombra del Torrazzo Matilde e Jacopo, rispettivamente 20 e 24 anni, entrambi di Monza. Lui si è laureato a marzo in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e l’anno prossimo proseguirà con gli studi magistrali; lei è al secondo anno di Scienze linguistiche e Letterature straniere.
Dal 5 al 31 luglio offriranno il loro contributo e la propria esperienza presso il Civico81 di via Bonomelli collaborando all’affiancamento scolastico di ragazzi minorenni stranieri, in attività con adolescenti del centro diurno Giona e approfondendo il tema dell’housing sociale.
«Durante la pandemia sono emerse ancora di più le disuguaglianze sociali – racconta Matilde – quindi ho deciso di dedicare il mio tempo agli altri, in particolare nell’area dell’immigrazione che, oltre ad essere inerente alla mia area di studio, è un tema caldo».
Così, il 5 luglio scorso, i due giovani hanno iniziato la loro esperienza con le cooperative Giona e Nazareth e l’associazione Drum Bun, dando il loro aiuto ai minori stranieri non accompagnati. Le loro attività principali consistono nel dare supporto nell’insegnamento della lingua italiana ai minori, stare con loro durante le attività sportive e di svago, accompagnarli nei laboratori di falegnameria, nella raccolta delle more nell’azienda agricola Rigenera e, una volta a settimana, in gita.
Si tratta della loro prima esperienza di volontariato. «Anche potersi prendere un mese per fare volontariato – commenta Jacopo – è un lusso che non tutti si possono permettere. Io avevo un po’ di tempo dopo la laurea, così ho deciso di dedicarlo agli altri. Cosa mi porterò a casa? È ancora una sorpresa».
Perché scegliere proprio il volontariato? «È importante a livello personale – sottolinea Matilde – perché permette di conoscere in prima persona storie non facili da sentire e ti insegna anche ad ambientarti in un ambiente diverso, ma non troppo lontano da casa».
Per Jacopo e Matilde è la prima volta a Cremona, dove sono rimasti attratti dal paesaggio “rurale” e dalla campagna. Ospiti nella Foresteria del Civico 81, hanno anche la possibilità di sperimentare uno spazio co-abitativo e di entrare in contatto anche nella quotidianità con persone di nazionalità diverse.
«Sicuramente – concludono i due giovani studenti della Cattolica – torneremo a casa con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di buono».
E-State@Giona La cooperativa Nazareth è nata nel 2001 da alcune organizzazioni cremonesi impegnate nell’ambito della solidarietà e svolge attività di progettazione, realizzazione, gestione di servizi educativi ed assistenziali rivolti prioritariamente ai minori e alle famiglie. Nel corso del 2013, inoltre, la cooperativa Nazareth si è trasformata in cooperativa sociale mista, iniziando quindi ad occuparsi anche di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. I valori cardine della cooperativa sono la coesione sociale, la sussidiarietà, la solidarietà e vengono perseguiti attraverso l’impiego di personale qualificato e la collaborazione di una cinquantina volontari cremonesi (giovani e adulti). Le progettualità fino ad ora realizzate riguardano le seguenti aree: Centro diurno e Polo espressivo Giona (Servizio di Formazione all’autonomia), migranti e famiglie, minori stranieri non accompagnati, formazione, servizi integrati scolastici, tutela di minori, Housing sociale, agricoltura sociale.