Castelleone, tornata al proprio splendore la chiesa della Trinità riapre ai fedeli

Dopo la presentazione dei lavori di restauro venerdì 20 maggio, nelle prossime settimane si ritornerà a celebrare settimanalmente la Messa all'interno dell'edificio di culto

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Se era necessaria una conferma dell’attacamento e dell’affetto dei fedeli castelleonesi alle loro chiese e della riconoscenza verso coloro che ne sostengono il mantenimento e  i restauri, l’inaugurazione ufficiale a conclusione dei lavori di restauro della SS. Trinità, nel pomeriggio e nella serata di venerdì 20 maggio, questa è arrivata in modo convincente visto il gran numero di persone che ha riempito la chiesa.

Il programma dell’inaugurazione prevedeva, alle 18.30, la Messa in suffragio del dott. Bruno Melzi, prematuramente scomparso durante le prime fasi della pandemia, che è stato il primo sostenitore degli interventi di restauro all’interno della chiesa. Don Giambattista Piancentini, parroco di Castelleone, visibilmente emozionato perché dopo molti anni si tornava a celebrare la Messa nella Trinità, commentando il passo del Vangelo di Giovanni “dare la sua vita per i propri amici”, ha evidenziato che questa frase di Gesù ha un significato più ampio della morte fisica, ma si allarga alla disponibilità di condividere con gli altri, con la comunità, le proprie sostanze, le proprie capacità, i  propri talenti.

Nella serata il programma è stato introdotto da un canto della schola cantorum E. Rancati di Castelleone, poi è intervenuto don Giambattista Piacentini che ha ringraziato tutti i benefattori che a, vario titolo, hanno contribuito al ritrovato splendore della Trinità,  come recitava il titolo della serata, ringraziamenti a cui si  è unito anche il sindaco Pietro Fiori.

È seguito il contributo di Eugenio Clerici che, dopo aver ricordato brevemente l’iter dei restauri iniziati nel 2012, a seguito del terremoto, e arrivati a conclusione nei primi mesi dell’anno in corso, ha tracciato una rapida storia della chiesa della Trinità nella vita della comunità castelleonese trovando anche due costanti che sopravvivono nei secoli. La prima è l’accoglienza, come la confraternita delle origini assisteva i pellegrini di passaggio nella zona, così anche ora la chiesa locale accoglie e assiste i pellegrini contemporanei. La seconda è l’amore per le proprie chiese, il proprio patrimonio artistico religioso che si concretizza nella conservazione delle strutture murarie, perché questo significa l’adesione convinta a un progetto di vita che si ispira al messaggio evangelico.

Don Gianluca Gaiardi, responsabile dell’Ufficio diocesano per le Attività e i beni culturali ecclesiastici, ha sottolineato come il restauro della chiesa costituisca un importante contributo per la conservazione del patrimonio artistico diocesano, reso possibile dalla sinergia dei fondi raccolti dal ramo onlus della Parrocchia, dal contributo di alcuni benefattori e dalla fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona.

All’architetto Antonio Pandini e al restauratore Alberto Fontanini è spettato il compito di illustrare le diverse fasi degli interventi di restauro, davvero un paziente lavoro di recupero.

La serata è stata chiusa da tre canti dalla schola cantorum e il parroco, prima dei saluti, ha confermato che nelle prossime settimane si ritornerà a celebrare settimanalmente la Messa nella chiesa della Trinità.

 

L’iter dei lavori alla Trinità di Castelleone

Il terremoto del maggio 2012 aveva aggravato la situazione già non ottimale della struttura architettonica della chiesa, edificata nel 1644 su costruzioni precedenti,  rendendo urgente un intervento per mettere in sicurezza l’edificio sacro e per renderlo ancora utilizzabile dai fedeli.

Nell’estate del 2012, causa caduta di un calcinaccio sul marciapiede, è scaturita un’ordinanza del sindaco perché fosse garantita la sicurezza, così l’edificio  sacro è stato transennato ed è stato precluso l’ingresso ai fedeli.

Un primo intervento, nell’ottobre del 2012 ha fissato la  facciata ai muri portanti con otto chiavi, bisognava però fissare la parte più alta con un intervento anche sul tetto per avere un consolidamento definitivo. Dopo aver realizzato un progetto complessivo di intervento e dopo l’approvazione della  Sovrintendenza nel giugno 2014, nello stesso mese sono iniziati i lavori che si sono conclusi nel dicembre del 2015 e che hanno riguardato il rifacimento della copertura, la sostituzione delle travi del tetto, la sistemazione dell’interno con un anello di lastre d’acciao che imbragano tutte le pareti della chiesa. È  stata restaurata anche la facciata, dove sono tornati leggibili gli affreschi delle metope e delle nicchie inferiori.

Alla fine del 2020 si è intervenuti  sui paramenti interni della chiesa della Trinità con i restauri dell’abside, del presbiterio, della volta della chiesa e della zona dell’assemblea, lavori conclusi nel 2021.

Gli ultimi interventi hanno riguardato i quattro altari laterali, restauro reso possibile dalla sensibilità di quattro famiglie della parrocchia che hanno  adottato ciascuna un altare dedicandolo al ricordo dei propri cari defunti.

Eugenio Clerici
TeleRadio Cremona Cittanova
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