Pubblichiamo di seguito il messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso in occasione della festività buddista di Vesakh.
Cari amici buddisti,
- Per conto del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, vi scrivo in occasione della celebrazione della festa di Vesakh per porgervi i miei sentiti auguri. Prego che la festa annuale della nascita, illuminazione e trapasso di Gautama Buddha arrechi gioia, serenità e speranza ai cuori dei buddisti in tutto il mondo.
- La tragica situazione mondiale, segnata dalla pandemia da COVIDI-19, sollecita i seguaci di tutte le religioni a collaborare in modi nuovi al servizio della comune umanità. Nell’enciclica Fratelli tutti, firmata ad Assisi il 3 ottobre 2020, papa Francesco ha ribadito l’urgenza di una solidarietà universale che consenta all’umanità di superare insieme le difficili crisi da cui è minacciata, perché “nessuno si può salvare da solo” (papa Francesco, Fratelli tutti, 32).
- I messaggi augurali per il Vesakh, dei quali abbiamo celebrato lo scorso anno il 25° anniversario, hanno messo in luce molti dei valori che condividiamo e la sapienza che sorregge la collaborazione che auspichiamo, specialmente in tempi difficili come questi. La sofferenza generata dalla pandemia da COVID-19 ci ha resi consapevoli della vulnerabilità e dell’interdipendenza che condividiamo. Siamo chiamati a scoprire e praticare la solidarietà racchiusa nelle nostre rispettive tradizioni religiose. Come dice papa Francesco, «racconti così antichi, ricchi di profondo simbolismo, era già contenuta una convinzione oggi sentita: che tutto è in relazione, e che la cura autentica della nostra stessa vita e delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri» (papa Francesco, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, 1 gennaio 2021).
- L’insegnamento buddista sui Brahmavihara (le quattro dimore o virtù celesti) ci offre un messaggio sempre valido di solidarietà e cura attiva. Parlando di mettā (gentilezza d’amore), esorta i seguaci a coltivare l’amore sconfinato verso tutti. «Come una madre protegge il figlio anche a costo della vita, così si coltivi una gentilezza d’amore incommensurabile verso tutti gli esseri viventi» (Mettā Sutta). Seguendo l’insegnamento del Buddha, i medici sono ugualmente incoraggiati ad «affrettarsi nel compiere le opere buone, astenendosi dal male, perché chi è lento nel fare il bene tende a compiacersi nel fare il male» (Dhammapada, 116).
- La drammatica situazione della pandemia da COVID-19 rafforzi i nostri legami di amicizia e ci unisca ancor più nel servizio alla famiglia umana, adottando «la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca come metodo e criterio la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca come metodo e criterio» (papa Francesco, Fratelli tutti, 285).
- Cari amici buddisti, questi sono i pensieri che mi piace condividere con voi quest’anno, guardando al futuro con speranza e serenità. Buona festa!
Miguel Ángel Card. Ayuso Guixot, MCCJ
Presidente
Msgr. Kodithuwakku K. Indunil J.
Segretario
Fonte:
TeleRadio Cremona Cittanova