«Bem-vinda a Salvador!», l’estate missionaria di Martha Ferrari in Brasile

L'insegnante di Brignano Gera d'Adda è la prima dei giovani che, durante l'estate, vivranno un'esperienza di servizio presso la parrocchia di Gesù Cristo Risorto di Salvador de Bahia

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Arriva da Salvador de Bahia il resoconto dei primi giorni “brasiliani” di Martha Ferrari, di 32 anni, la prima dei giovani cremonesi che sono partiti – o partiranno – dall’Italia per svolgere il proprio servizio presso la parrocchia di Gesù Cristo Risorto, dopo il mandato missionario consegnato loro dal vescovo Napolioni lo scorso 5 giugno, nella domenica di Pentecoste.

Di seguito la testimonianza dell’insegnante originaria di Brignano Gera d’Adda, nella Zona pastorale 1 della Diocesi di Cremona, che per circa un mese affiancherà don Davide Ferretti, Gloria Manfredini e Marco Allegri, già attivi da tempo a Bahia e pronti a guidare la missione di Martha e degli altri ragazzi che presto raggiungeranno la parrocchia brasiliana:

«Bem-vinda, Martha!». Sorrisi spalancati, occhi curiosi, mani destre allungate verso la mia. Molti volti incrociati, nomi ancora da imparare. Niente fretta, ritmo disteso (siamo in Brasile). Sono passati troppo pochi giorni perché io sia in grado di raccontare qualcosa di significativo sulla vita che ho incontrato. La sensazione che sento addosso è quella di sentirmi accolta. Lo capisco dalle sedie che mi sono state offerte quando sono entrata nelle case delle persone, dalla ricca colazione che ogni mattina trovo in terrazza, dalle conversazioni scambiate il pomeriggio nel cortile della parrocchia con le adolescenti che lì si ritrovano. Per le bambine del doposcuola forse sono più un’attrazione: l’italiana che parla inglese, lingua misteriosa, esotica. «My name is…» ripetono loro, imitando con poca convinzione il suono che sentono. Le strade sono piene di elementi che attirano la mia attenzione: altoparlanti a ogni incrocio, venditori di frutta e verdura in mezzo alla suburbana, carne appesa dietro la vetrina di un negozio, persone in attesa dell’autobus in pensilina, macchine e motorini carichi di persone e di cose, chiese evangeliche incastonate tra le case, dossi ogni dieci metri. Anche la notte non riposa: gatti che litigano, cani che abbaiano arrabbiati e galli che cantano ben prima dell’alba. Fortuna che ci sono le onde del mare che cullano il sonno. Il mio desiderio è osservare quello che accade attorno a me, senza la presunzione e l’esigenza di capirlo, lasciando che si imprima nella memoria. Questo per me è ancora tempo per ascoltare e guardare, non per parlare.

«Il pieno di Spirito Santo»: il mandato ai giovani che si preparano ad un’estate di missione

TeleRadio Cremona Cittanova
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