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Donne e arte a Casa di Nostra Signora per la festa dell’8 marzo

Primo evento ufficiale nella rinnovata struttura di via Ettore Sacchi, a Cremona. In attesa che la Casa entri a pieno regime, altri eventi culturali tra aprile e maggio

Nel pomeriggio di mercoledì 8 marzo in molti hanno voluto essere presenti al primo evento ufficiale della rinnovata Casa di Nostra Signora, a Cremona. Un momento promosso in occasione della festa della donna e che, attraverso l’arte, ha aiuto a guardare alla bellezza del mondo femminile. Continue reading »

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Educarsi per educare, l’incontro per le religiose guidato da mons. Dante Lafranconi

Sabato 4 marzo a S. Sigismondo si è svolto l'incontro di spiritualità per le consacrate promosso dall'Usmi

Educare: un verbo per tutte le stagioni della vita. Ecco dichiarato il motivo per cui sabato 4 marzo una quarantina di religiose si sono riunite a S. Sigismondo per un incontro di spiritualità sulla “via dell’educare”. Il tema è stato approfondito dal vescovo emerito di Cremona, mons. Dante Lafranconi, che ha presentato la figura di Gesù, l’educatore per eccellenza, nello scenario delle Beatitudini. Continue reading »

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Don Mazzolari nel Giardino virtuale dei Giusti

La celebrazione il 6 marzo, nella Giornata Europea dei Giusti, a Palazzo Marino, a Milano: consegnata la pergamena a don Bruno Bignami, presidente della Fondazione "Don Mazzolari" di Bozzolo

“Merita il titolo di Giusto per ciò che ha fatto e per quanto rappresenta”, spiega con voce sicura il novantenne ebreo Oskar Tӓnzer, la cui vita si è intrecciata con quella di don Primo Mazzolari, il parroco di Bozzolo per il quale si è aperta da poco la causa di beatificazione. “Sono molto emozionato per questo riconoscimento” ha detto commentando l’inserimento, da lui fermamente voluto, del sacerdote cremonese nel novero del Giardino Virtuale “Giusti del Monte Stella” di Gariwo. Un titolo chiuso in una pergamena consegnata al presidente della Fondazione don Mazzolari, don Bruno Bignami, a Palazzo Marino, a Milano, nel pomeriggio di lunedì 6 marzo, in occasione della Giornata Europea dei Giusti. Continue reading »

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DettoFatto: ecco il Grest edizione 2017

I primi materiali disponibili sul sito www.cregrest.it. Da aprile gli incontri nelle macro-zone promossi dalla FOCr: novità i workshop per animatori

“DettoFatto”: ecco il Grest edizione 2017! La macchina organizzativa è già in moto. Attivato, infatti, il sito www.cregrest.it dove, oltre alle informazioni su tema, logo e obiettivi, sono disponibili i primi materiali di accompagnamento. Per ogni approfondimento, invece, bisognerà aspettare aprile, quando nelle macrozone sono in programma gli incontri di presentazione del Grest promossi dalla Federazione Oratori Cremonesi. Seguiranno le consuete serata per gli animatori e, novità di quest’anno, alcuni workshop. Continue reading »

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Il 15 marzo serata di solidarietà promossa dall’Associazione internazionale NewTabor onlus

Cena di beneficenza all’agriturismo Val d’Oca di Squarzanella di Viadana per raccogliere fondi da destinare alla casa di accoglienza-ostello di Kampala (Uganda)

La sera di mercoledì 15 marzo l’Associazione internazionale NewTabor onlus, guidata da don Paolo Tonghini, organizza una serata di solidarietà con una cena di beneficenza all’agriturismo Val d’Oca di Squarzanella di Viadana, vicino a S. Matteo delle Chiaviche. Scopo della serata è raccogliere fondi per ultimare la casa di accoglienza-ostello di Kampala (Uganda) al fianco della casa delle Suore Oblate dell’Assunzione che già da tempo e in vari progetti collaborano con l’associazione NewTabor. Continue reading »

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La vera prova del cuoco: l’etica oltre alla qualità del cibo

Riflessione di don Bruno Bignami sullo spreco alimentare, tema al centro del congresso internazionale in programma il 3 e 4 marzo a Cremona

Cremona per due giorni al centro dell’attenzione internazionale grazie al congresso “Sprechi alimentari – Fattori contaminanti – Incidenza sulla mortalità – Gestione del rischio” in programma venerdì 3 e sabato 4 marzo presso la Camera di Commercio con la partecipazione di 33 Stati esteri chiamati a confrontarsi sul tema; occasione anche per incontri mirati tra addetti commerciali dei Consolati presenti e alcune aziende locali. In questo contesto proponiamo una riflessione sullo spreco del cibo a firma di don Bruno Bignami, responsabile del tavolo di coordinamento pastorale “Nel mondo, con lo stile del servizio”. Continue reading »

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Sabato 7 ottobre padre Arsenio sarà beato

La celebrazione alle 10 nel Duomo di Milano. Decisiva la guarigione miracolosa di una suora avvenuta nell'ottobre del 1946

Si terrà sabato 7 ottobre alle 10 nel Duomo di Milano la beatificazione del cremonese padre Arsenio da Trigolo, il francescano (al secolo Giuseppe Migliavacca) fondatore della Congregazione delle Suore di Maria Santissima Consolatrice. Lo scorso 20 gennaio Papa Francesco aveva autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare i decreti riguardanti il miracolo attribuito all’intercessione del Servo di Dio nato a Trigolo il 13 giugno 1849 e ordinato sacerdote a Cremona, dopo gli studi nel Seminario vescovile, il 21 marzo 1874.
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Mazzolari, «Ogni uomo è un portacenere»

Suggestivo quaresimale minore di don Primo, il servo di Dio inserito nel Giardino Virtuale “Giusti del Monte Stella” di Gariwo

Lunedì 6 marzo, nel contesto della Giornata europea dei Giusti, il nome di don Primo Mazzolari, il sacerdote cremonese di cui presto si aprirà il processo di beatificazione, sarà iscritto nel Giardino Virtuale “Giusti del Monte Stella” di Gariwo [leggi tutto]. Intanto pubblichiamo un suggestivo quaresimale del parroco di Bozzolo che ci può aiutare all’inizio di questo tempo forte. Continue reading »

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Gemellaggio terremoto/35. «Continuate ad aiutarci ad aiutare»

Il diario della due-giorni cremonese della delegazione della Caritas dell’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche

Cremona, 3 marzo 2017

Due giorni di gemellaggio al contrario. È quello che si è vissuto giovedì 2 e venerdì 3 marzo, quando una delegazione della Caritas dell’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche ha fatto tappa a Cremona. Insieme a Mons. Luigi Verolini, il direttore della locale Caritas oltre che parroco di Pian di Pieca, dove Caritas Cremonese ha posto la sua base operativa, c’erano don Marco Gentilucci e il diacono Ippolito Antonini.

Accolti dal loro conterraneo oggi vescovo di Cremona, hanno avuto modo di conoscere da vicino la realtà cremonese con la quale il legame instaurato con l’ordinazione episcopale di mons. Antonio Napolioni si è rafforzato proprio a seguito del terremoto che ha colpito il Centro Italia. Tanti gli aiuti offerti da singoli, Parrocchie e Comuni del territorio. La visita cremonese ha voluto proprio essere l’occasione per ripetere i tanti grazie incontrando di persona i benefattori.

L’occasione concreta è stata la serata di giovedì, con la cena organizzata presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona. Un momento informale all’insegna della fraternità che è stato occasione per rivedere quanti nelle Marche sono andati da volontari, ma anche incontrare i volti di chi, pur rimanendo a casa, ha garantito un proprio contributo.

Erano rappresentate un po’ tutte le realtà. A cominciare da quelle istituzionali, con il presidente della Provincia di Cremona Davide Viola e i sindaci Rosolino Azzali (Corte de’ Frati) e Pierpaolo Vigolini (Cingia de’ Botti) in rappresentanza del “Sistema Cremona” pro terremotati.

Presenti naturalmente gli operatori di Caritas Cremonese che si sono alternati sul posto, a cominciare naturalmente da Nicoletta D’Oria Colonna, ormai di casa in quella terra, oltre al direttore della Caritas don Antonio Pezzetti e il suo vice Cristiano Beltrami, che ha reso possibile l’installazione di tre tensostrutture riscaldate oltre che l’invio di diversi materiali.

Hanno preso parte alla serata anche alcuni studenti del Liceo Vida: accompagnati dal loro professore, don Stefanito Lazzari, hanno speso le proprie vacanza natalizie proprio accanto ai terremotati, portando un po’ di allegria oltre a una mano per diverse necessità.

Non mancavano neppure i rappresentanti dell’Avis di Castelverde, che hanno garantito diversi invii di materiali, il gruppo volontari di Soncino o la rappresentante della Filiera Corta Solidale, Laura Rossi.

A tutti loro la delegazione marchigiana ha espresso il ringraziamento per quanto fatto in questi mesi, nella consapevolezza che «con il vostro aiuto la nostra Caritas è cresciuta», ha sottolineato mons. Verolini. Perché «noi saremo sempre in prima linea – ha assicurato don Gentilucci – anche se siamo terremotati anche noi: abbiamo bisogno di qualcuno che ci porta un po’ di lucidità e ci incoraggia».

Tanti grazie e la speranza di poter in qualche modo ricambiare la vicinanza dimostrata. E qui un vero e proprio invito: «Vi aspettiamo!». Anche perché «le Marche sono una terra al plurale, dove c’è posto per tutti».

«I muri sono crollati, ma la solidarietà e la comunità sono cresciute», ha sottolineato ancora mons. Verolini, ricordando che se «i muratori ricostruiranno le case, la Caritas aiuterà a ricostruire le persone e le comunità».

Certo le preoccupazioni non mancano. In particolare per i giovani, nella consapevolezza che senza luoghi di ritrovo sarà sempre più complicato ricreare un tessuto di relazioni.

Ma «la Caritas c’è dove c’è bisogno», ha ricordato don Pezzetti che, ringraziando a sua volta i propri operatori, i volontari e i tanti benefattori, ha auspicato che l’estate possa rappresentare un’ulteriore occasione in cui i cremonesi possano far sentire concretamente la loro vicinanza alle popolazioni terremotate.

Un concetto ripreso anche da Nicoletta D’Oria Colonna: «Continuate ad aiutarci ad aiutare».

Durante la serata è stato anche presentato il libro “Il vento dei ricordi felici” realizzato da Rossella Galletti: un progetto che ha coinvolto le scuole del territorio e il cui ricavato servirà a sostenere gli interventi di Caritas Cremonese nelle Marche. Un gemellaggio formato bambini iniziato per S. Lucia e proseguito dopo le vacanze di Natale. «Tutti pieni di entusiasmo – spiega l’autrice – all’idea di parlare di una strega che diventa buona e chiede aiuto per realizzare mascherine fatte con le proprie mani, per regalare ai piccoli delle zone terremotate i colori di un carnevale che viene dal cuore».

Mentre nelle scuole si lavorava tra cartoncini, tempere, perle colorate e glitter, alcune “fate” hanno anche confezionato altri accessori: Angela ha cucito gonnelline in tulle e mantelli stellati e Sara e Cecilia si sono inventate bacchette magiche strabilianti. Intanto il libro prendeva forma ed è arrivata anche la prefazione scritta dal vescovo Antonio.

«Raccogliere i lavori delle scuole e delle “amiche fate” – spiega Rossella Galletti – mi ha fatto toccare con mano che l’affetto può passare anche attraverso queste piccole cose, curate nei minimi dettagli per essere davvero “un po’ magiche” e regalare un sorriso e un po’ di sana meraviglia. Il desiderio di stare accanto a chi si trova “nella terra che trema” esiste realmente, anche se a volte è la sensazione di impotenza a farla da padrona. Un grazie infinito, quindi, ai bambini delle scuole per l’infanzia “S.Angelo” di Cremona, “Pellegrini Guzzoni” di Monticelli d’Ongina e “Caduti in guerra” di Villanova sull’Arda; delle scuole Primarie “Realdo Colombo”, “Bianca Maria Visconti”, “Beata Vergine” di Cremona, “Sette fratelli Cervi” di Bonemerse,“Alcide de Gasperi” di Alfianello, “Don Renzo Cominetti” di Brazzuoli. Un grazie anche a Confartigianato che ha regalato simpatici gadget e libri ai bambini di Camerino. E un grazie a tutti gli amici che hanno già acquistato “Il vento dei ricordi felici” e a quelli che lo acquisteranno».

A caratterizzare la due-giorni cremonese della delegazione di Caritas Camerino-S. Severino Marche è stata anche la conoscenza delle realtà del territorio. Dopo l’incontro con i sacerdoti in Seminario, giovedì accompagnati dal vescovo Napolioni hanno potuto osservare da vicino la realtà ecclesiale cremonese, non senza ammirare le bellezze della città. La giornata di venerdì è stata caratterizzata, invece, dalla visita alle opere segno di Caritas Cremonese.

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Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti

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Gemellaggio terremoto/34. Voglia di esserci e di servire

Il diario dello staff della Pastorale giovanile cremonese per un giorno sui luoghi del sisma

Cremona, 1° marzo 2017

La giornata inizia presto a Cremona. Si parte quando ancora il sole non è sorto con l’aspettativa e l’emozione di vivere una giornata piena, intensa. Con me don Paolo Arienti e altri cinque giovani legati alla pastorale giovanile e dalla voglia di esserci e di servire.

Arriviamo a Pian di Pieca e subito ci accolgono Nicoletta e Fermano, i due operatori di Caritas Cremona e Crema che si alternano nel lavoro al campo base, allestito proprio in fianco alla chiesa del paese. Consegniamo i pacchi con alcuni vestiti e incontriamo, insieme a loro, don Luigi, il parroco oltre che responsabile della Caritas di Camerino-S. Severino, la più colpita tra le quattro diocesi marchigiane coinvolte dal terremoto del 30 ottobre scorso.

Partiamo immediatamente verso la prima tappa della giornata: la visita al paese di Pian di Pieca, e in particolare alla chiesa e alla casa parrocchiale, nel centro abitato.

“È piena zona rossa questa”, ci dicono. Non potremmo nemmeno passare. Ma come fanno le persone a rendersi conto di che cosa vuol dire davvero il terremoto se non toccano con mano?

Una transenna e poi un paese fantasma, vuoto, quasi una scena da far west. Case che stanno ancora in piedi, ma su ogni porta troviamo l’avviso del comune “obbligo di abbandono dell’abitazione”. Chiediamo, ci informiamo e ci dicono: “Vedete quella crepa a X?. Lì è da buttar giù e ricostruire da capo”. Non se ne salva una.

Incontriamo una donna venuta a dar da mangiare al suo gatto, si ferma e ci parla: è la prima testimonianza diretta che raccogliamo e percepiamo subito il sospiro di affanno, la nostalgia per la vita che c’era prima in quel paese così grazioso, la difficoltà del trovarsi adesso a vivere in cinque nella casa di sua mamma, che prima viveva sola.

Seguiamo don Luigi, che ci porta nella sua casa parrocchiale e a visitare la chiesa del paese: del campanile non resta che un metro. Il resto durante la scossa era finito sopra la casa del parroco sfondando porte, finestre, pareti, fin nel suo studio, dove lui si trovava quella terribile notte.

Ci accompagna poi nella chiesa, piccolo gioiello in pietra a vista e capriate lignee tipicamente marchigiana con affreschi del ‘300 e del ‘400. È crollata parte della parete laterale e della copertura. “E la Sovrintendenza?” chiediamo. “Hanno le mani legate – ci risponde -. Non sanno che cosa fare. Ma non mi interessa, questa chiesa va ricostruita, assolutamente”.

Ritorniamo alle macchine e andiamo a visitare la cascina di un allevatore che tenta di portare avanti il suo lavoro nonostante le condizioni davvero difficili; ci prova: “ci si da’ una mano”. È un’intera comunità a darsi una mano.

Di nuovo sui mezzi per raggiungere il comune principale della zona San Ginesio che, come recita il cartello all’entrata del paese, è “uno dei borghi più belli d’Italia”. Quanti altri ne incontreremo sulla strada. Il volto più bello della nostra Italia è rimasto sfregiato da queste ripetute scosse; tra quanto potrà tornare a sorridere?

Raggiungiamo l’asilo del comune per portare alcune maschere di carnevale ai bambini: insieme alle maestre sorridono e ringraziano.

Poi facciamo un giro per il paese dove la vita sembra voler riprendere, non tanto tra le macerie, ma nel silenzio assordante degli edifici inagibili. Ci accorgiamo che ci sono spiragli di luce in grado di passare anche attraverso queste crepe. È una giornata di sole stupenda e i nostri accompagnatori ci portano al belvedere del paese, una vista che arriva quasi fino al mare.

Torniamo per pranzo al campo base della Caritas dove ascoltiamo altre storie, conosciamo nuove persone, tutte raccolte attorno al tavolo del salone della parrocchia dove qualche mese fa, nelle prime ore dell’emergenza, dormivano i terremotati in attesa di una sistemazione.

Salutiamo Nicoletta e don Luigi e risaliamo sul pulmino, accompagnati da Fermano in direzione Scopoli, paese umbro a pochi chilometri da Assisi e da Norcia. Nel tragitto passiamo attraverso altri paesi, o meglio, attraverso i corridoi di transenne che delimitano le strade che corrono attraverso questi piccoli paesi. Sono decide e decine, e pensare che dai telegiornali ci aspettavamo che il terremoto avesse colpito al massimo sei o sette città. Si parla di più di un centinaio di comuni colpiti, luoghi in cui non si può più abitare, luoghi senza più vita.

Arriviamo a Scopoli, qui resta una ventina di casette di legno che erano state montate per il terremoto del 1997 e che adesso stranamente risultano inutilizzate. Gli abitanti del posto e la proprietaria dell’associazione che le possiede vorrebbero che venissero sfruttate e proprio per questo si pensa a progetti e attività che possano portare i ragazzi di Cremona in quelle zone, magari durante le esperienze estive degli oratori.

Si fa sera e si torna a Cremona passando per Foligno. Che cosa rimane? La consapevolezza che la vita non si arrende alla tragedia.

 

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Giovanni Mazzolari
Gruppo collaboratori FOCr

Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti

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