Archivi

image_pdfimage_print

La veglia per la vita a Soresina: “I cristiani sono testimoni della vita dinanzi al mondo”

Le comunità cristiane della Zona pastorale 2 hanno accolto la testimonianza di chi opera nel "Progetto Gemma", da anni sostegno di mamme e bambini

Si è svolta all’Oratorio di Soresina, sabato 3 febbraio, la Veglia per la vita aperta a tutta la Zona pastorale 2. Una serata di preghiera, riflessione e testimonianza guidata dal Vicario zonale don Pietro Samarini, coadiuvato da don Marco Fodri. Tra i presenti i sacerdoti delle parrocchie della Zona, famiglie con bambini e giovani.

Continua a leggere »

condividi su

Veglia per la vita a Cremona: la gioia del Vangelo della vita ha il volto della prossimità

Nella sede della Camera di Commercio di Cremona le parrocchie cittadine sono convenute per una serata di ascolto e di condivisione

Nel cuore di Cremona, accolte nella sala della Camera di Commercio, si sono ritrovate sabato alle 21 le parrocchie della Zona pastorale cittadina, alla vigilia della giornata che la Chiesa ripropone ogni anno sul tema dell’accoglienza della vita.

Organizzata dal Vicario zonale don Pier Codazzi in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale familiare, la serata – cui ha partecipato il Vescovo Antonio, presiedendo il momento conclusivo di preghiera – ha raccolto una numerosa partecipazione, e le testimonianze di chi cerca di incarnare il Vangelo della vita, con coraggio e tenacia.

A guidare ed introdurre i diversi interventi la Presidente dell’Azione Cattolica diocesana, Silvia Corbari; a sostenere con il canto e la lettura di suggestivi intermezzi poetici un gruppo di giovani e adulti di Comunione e Liberazione. La logistica e l’accoglienza sono state affidate a volontari e sostenitori del Movimento per la vita e del Centro di aiuto alla vita della città.

Ad aprire la veglia di riflessione e preghiera è stata la testimonianza di una mamma camerunense, Josiane, passata attraverso gli orrori dell’emigrazione dal suo Paese verso l’Europa, la violenza, la schiavitù, fino ad accogliere il miracolo di una vita che nel suo grembo è sopravvissuta e ha visto la luce: un bellissimo bambino ora ospitato, con la sua mamma, presso la Casa famiglia S. Omobono di Cremona. Il nome che la sua mamma gli ha dato è  in francese “Tresor Divin”. Tesoro Divino. “Quando penso a tutto il dolore che ho passato e a lui che si è aggrappato a me e alla mia vita, sono certa che solo un dono di Dio può dare la forza di resistere a tutto ciò – ha letto a nome di Josiane una operatrice della Casa famiglia – mio figlio Tresor ha cancellato tutto, non posso dimenticare ma ora c’è lui”.

La veglia è continuata ascoltando la toccante parola di Mauro Migliorati, di Robecco d’Oglio. Non l’ha potuta pronunciare perché malato di SLA, bloccato su una carrozzella attrezzata anche per farlo respirare. Ha voluto essere presente, accompagnato da amici e famigliari, consegnando alla riflessione dei presenti una pagina di pensieri personali. La storia di una “seconda vita”, iniziata con la scoperta della malattia degenerativa. Senza retorica o pudori falsi. Il racconto delicato e profondo di chi chiede non di essere aiutato a morire, ma di chi vuole essere aiutato nel morire.

“Il malato che soffre – ha scritto Mauro – è un po’ come un aquilone, entrambi hanno bisogno di un vento contrario, entrambi hanno bisogno di un lungo filo che fa si che non voli via. Il filo nel malato è l’amore di tutte le persone che lo circondano e che fanno si che resti alto, in quel cielo chiamato vita e solo quando il Signore farà aumentare il vento entrambi si lasceranno trasportare dolcemente da lui”.

Nella terza parte della serata ha preso la parola il dott. Paolo Emiliani, Presidente del Movimento per la vita cremonese, che commentando la recente approvazione della Legge sulle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) ha voluto rimarcare come sia urgente ricomprendere il tema del “fine vita” alla luce di una nuova prossimità col malato, con la sua famiglia, con chi affronta con lui la battaglia della cura.

Il vescovo Napolioni ha concluso la densa veglia cremonese proclamando il Vangelo e accostando un suo breve commento. “Come lievito nella pasta noi cristiani siamo chiamati umilmente a saper attendere la novità della Risurrezione che segue l’esperienza della sofferenza e della fatica. Accanto a chi crede nella vita, siamo invitati a celebrare la Giornata per la vita accogliendo la vita giorno per giorno, accanto a chi lotta, in compagnia di Dio e dei fratelli”.

Al termine della serata a tutti è stato distribuito un piccolo dono ricordo e chiesto un gesto di solidarietà con la provvidenziale opera del Centro aiuto alla vita.

 

 

 

 

condividi su

La Veglia per la vita nella Zona 4: sui temi etici la tenacia e la fede dei cristiani possono fare la differenza

Due donne, due esperienze che testimoniano la forza generatrice della fede, hanno scandito i momenti salienti della serata a Isola Dovarese

Una veglia di preghiera davvero coinvolgente sabato 3 febbraio nella chiesa parrocchiale di Isola Dovarese per le parrocchie della zona pastorale 4. Alternando stralci del messaggio dei Vescovi italiani in occasione della 40^ Giornata per la vita, canti e preghiere, si è fatta risuonare interiormente la gioia e la gratitudine per il dono della vita che scaturisce dell’amore creatore di Dio. Al centro della veglia alcuni versetti della prima pagina del Vangelo di Giovanni. 

Continua a leggere »

condividi su

Veglia per la vita in zona 5: positività e impegno concreto per sorreggere le fragilità

Il tema della speranza e della gioia, col canto e la danza, per un dono, la vita, che diventa responsabilità verso il mondo

La Zona pastorale 5 si è data appuntamento sabato 3 febbraio presso la Chiesa di San Francesco a Casalmaggiore, per vivere la vigilia della 40^ Giornata per la vita dedicata al tema “Il Vangelo della vita, gioia per il mondo”. A presiedere la convocazione il Vicario Zonale don Davide Barili, coadiuvato dal parroco di S. Matteo delle Chiaviche, don Angelo Maffioletti.

Continua a leggere »

condividi su

Biotestamento: standing ovation dopo l’intervento del prof. Massimo Gandolfini

La conferenza del neurochirurgo in Palazzo Cittanova a Cremona ha mostrato le contraddizioni di una Legge dinanzi alla quale è bene non arrendersi. Premio "Mariolina Garini" assegnato alla Casa della Speranza.

 

Standing ovation domenica 4 febbraio in un gremitissimo palazzo Cittanova, a Cremona, per l’intervento del prof. Massimo Gandolfini, neurochirurgo,  e board bioetico della Fondazione Poliambulanza di Brescia, interrotto più volte da scroscianti applausi giunti dalla platea presente: molte le persone in piedi, tante le famiglie con bambini ed i giovani presenti in sala per la conferenza sul tema «Biotestamento: le domande aperte», promossa dal Movimento per la Vita e dal Centro di Aiuto alla Vita, in collaborazione col Comune.

Continua a leggere »

condividi su

Consiglio Presbiterale: ” Ma il prete ha una sua famiglia?”

Giovedì 1 febbraio la riunione dell'organismo diocesano che raduna una rappresentanza dei sacerdoti. La sintesi della riflessione condivisa

Il tema sollevato da quella che sembra una domanda impropria ha fatto invece la parte del leone nella seduta del “Senato della Chiesa Cremonese”. Sarà per le proiezioni non rosee riguardo ai prossimi pensionamenti per età avanzata, sarà per diverse situazioni di confratelli in affanno, sarà per lo Spirito che prova a dare maggiore visibilità agli insegnamenti del Concilio Vaticano II… o forse per tutte e tre le ragioni.
Se è vero che la prima famiglia del presbitero è la comunità del Seminario che si occupa della sua formazione – diremmo quasi gestazione – in vista del suo ingresso nel servizio alle comunità parrocchiali, è pur vero che anche la vita nel ministero pastorale attivo abbia bisogno di un forte supporto comunionale. E non solo per affrontare i momenti di malattia e anzianità fisica o di sconforto e di disorientamento spirituale che l’umanità del prete affronta al pari di ogni altro essere umano, ma per non scivolare nell’autoreferenzialità, per dare continuità all’opera di chi lo ha preceduto e di chi lo seguirà in quel determinato compito e per continuare a crescere e quindi ad arricchire il popolo di Dio sotto il piano umano, spirituale, teologico e pastorale.
Sì, la famiglia del prete è il Presbiterio, è la fraternità con coloro che condividono la risposta alla stessa chiamata, che solcano le acque dell’umanità nella stessa barca, che sono impegnati giorno e notte nella stessa vigna: una vigna che non è loro, ma del Signore.
Allora sì: l’ecclesiologia di Comunione non riguarda solo i rapporti tra i laici battezzati e i presbiteri in servizio nelle loro comunità, o tra le varie componenti della comunità stessa: ma riguarda anche e soprattutto la compagine dei presbiteri al suo interno, nei confronti dei quali, come un tempo agli apostoli, il Signore stesso sembra ancora dire: “tra di voi, non sia così…” (Mc 10, 43).
Forse il compito primario dello stesso Consiglio Presbiterale è quello di far sentire al Vescovo la voce della famiglia dei presbiteri per sostenerlo nelle sue scelte, ed ai presbiteri di far giungere più efficacemente la voce del Vescovo e dare compimento ai suggerimenti dello Spirito.

Il Consiglio Presbiterale ha poi affrontato il tema del rinnovo degli organi di partecipazione ecclesiale a livello parrocchiale (Consiglio Affari Economici e Consiglio Pastorale Parrocchiale), a livello Interparrocchiale (Consiglio Pastorale Unitario) e sul piano Zonale (Coordinamento Pastorale Zonale). Si è esaminato il regolamento per le procedure di formazione delle liste e di elezione e si è fissato un calendario che porterà le comunità della Diocesi a provvedere al rinnovo domenica 6 maggio 2018.
Prossimo appuntamento del Consiglio: il 26 Aprile per affrontare il tema dei presbiteri “fidei donum” e della missionarietà nella Chiesa di oggi.

condividi su

Giornata della vita Consacrata: il richiamo del Vescovo ad essere segno credibile di fraternità

Venerdì 2 febbraio presso la chiesa della clinica S. Camillo di Cremona l'annuale celebrazione con gli Istituti religiosi presieduta dal Vescovo

Il 2 febbraio, festa liturgica della Presentazione di Gesù al tempio, i consacrati della diocesi si sono riuniti presso la clinica San Camillo di Cremona per celebrare la XXII Giornata mondiale della Vita consacrata. Ogni anno il ritrovarsi degli Istituti religiosi con il Vescovo e il delegato episcopale per la vita consacrata attorno alla mensa eucaristica è occasione per rendere grazie al Signore che, con la sua fedeltà, ha guidato e sostenuto la risposta fedele di ogni giorno, rimettendo ancora nelle sue mani un nuovo «si».

Continua a leggere »

condividi su

Il Papa ha incontrato il presidente della Turchia: nei colloqui le sofferenze di curdi, cristiani e arabi

Dialoghi impegnativi per mantenere aperte le relazioni internazionali indispensabili per il futuro processo di pace che garantisca le minoranze

Lunedì 5 febbraio si è svolta in Vaticano la visita, da tempo programmata, del presidente della repubblica turca. La visita ha suscitato reazioni internazionali, come sovente accade quando a chiedere di essere ricevuti dal Santo Padre sono esponenti di governi ed istituzioni che attuano discutibili politiche, in special modo se lesive di basilari diritti umani.

Nell’intricata situazione di conflitto che da anni insanguina la Siria, e nel crogiuolo di enormi interessi internazionali nell’area che ne condizionano l’esito, si inserisce la recente ultima pagina del dramma del popolo curdo, e il tentativo di distruggere ogni possibilità di convivenza pacifica tra etnie e culture.

L’incontro in Vaticano ha sortito la possibilità della ripresa di un dialogo che appare imprescindibile premessa di ogni positivo sviluppo di pace.

“Nel corso dei cordiali colloqui sono state evocate le relazioni bilaterali tra la Santa Sede e la Turchia e si è parlato della situazione del Paese, della condizione della Comunità cattolica, dell’impegno di accoglienza dei numerosi profughi e delle sfide ad esso collegate”.

È quanto si legge nel comunicato diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede, al termine dell’udienza concessa dal Papa al presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, il quale, successivamente, ha incontrato il card. Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.

“Ci si è poi soffermati sulla situazione in Medio Oriente, con particolare riferimento allo statuto di Gerusalemme – si legge ancora nel comunicato – evidenziando la necessità di promuovere la pace e la stabilità nella Regione attraverso il dialogo e il negoziato, nel rispetto dei diritti umani e della legalità internazionale”.  (Fonte SIR)

 

Don Maurizio Ghilardi, incaricato diocesano della pastorale dei migranti, propone un sintetico quadro degli equilibri geopolitici della regione martoriata dal conflitto.

Mentre a Sochi, in Russia, comincia la conferenza per il futuro della Siria senza opposizione ad Assad, senza curdi, ma anche senza Washington, Parigi e Londra, continua l’offensiva turca nel Kurdistan siriano.

Alcuni giornali mediorientali affrontano le questione che riguarda i bombardamenti da parte della  Turchia sulla città di Afrin quasi come uno scambio con la Siria, che ha ripreso i bombardamenti a Idlib.

Afrin è in Siria, a nord di Aleppo. La città e la regione di Afrin sono un piccolo territorio a maggioranza curda-siriana che fa parte del Rojava, ma è rimasto isolato dal resto del Paese curdo a causa dell’interposizione nel 2016 dei turchi, penetrati in Siria con il preciso intento di bloccare la formazione di uno Stato curdo-siriano unitario ai confini meridionali della Turchia.

Il Pyd (il Partito dell’unione democratica, favorevole ad una autonomia confederale nell’ambito dello Stato siriano) che governa la regione curda del Rojava ha stretti rapporti con il Pkk, la principale organizzazione militante dei curdi in Turchia. Questo legame tra curdi siriani e curdi turchi è l’ossessione del presidente Erdogan, che considera il Pkk un’organizzazione criminale e terroristica che va combattuta ed eliminata, senza possibilità di dialogo.

In buona sostanza: i curdi che sono sul territorio siriano, iracheno e turco, che vorrebbero poter costruirsi una zona autonoma, dopo aver lottato contro l’Isis si ritrovano ancora a fare i conti con chi non vuole, ad ogni costo, la loro presenza.

Eppure Afrin ha dato ospitalità ad un considerevole numero di profughi siriani (circa trecentomila) e nessuno si sta muovendo a difesa di questa regione abitata da curdi, cristiani e arabi. Il nome dato dai diretti interessati a tutta questa operazione militare, ironia della sorte, è: “ramoscello d’ulivo”!

Dall’altra parte c’è la Siria che ha ripreso i bombardamenti su Idlib, una sacca ancora pervasa dall’Isis con cui la Turchia ha dei legami di interesse. Ma da Idlib si stanno muovendo circa duecentomila persone (profughi) in cerca di riparo, salvezza, protezione.

È da notare che i curdi siriani hanno aiutato l’esercito regolare siriano nella lotta all’Isis, ma ora i curdi siriani vengono attaccati dalla Turchia e Assad lo consente. La Siria ha ripreso ad attaccare l’Isis di Idlib, civili inermi compresi, e la Turchia lo consente.

Il resto della comunità internazionale e dei governi occidentali direttamente coinvolti stanno a guardare.

 

 

condividi su

“Avvenire”: iniziata in diocesi la campagna abbonamenti a prezzi speciali. Ecco le diverse possibilità

Lettera del vescovo Antonio Napolioni che esprime "convinzione e fiducia" per questa nuova proposta

Dal 14 gennaio l’informazione della Chiesa cremonese sul quotidiano Avvenire è raddoppiata, grazie alle due pagine dedicate pubblicate ogni domenica. Nello stesso tempo è entrata nel vivo la campagna di abbonamenti  con differenti proposte per ricevere il giornale della domenica a prezzi agevolati. Continua a leggere »

condividi su

“Settimana dell’educazione 2018”: confronto sugli oratori nelle Unità pastorali

Scambio di esperienze e riflessioni tra sacerdoti e laici che animano gli oratori e le comunità cristiane nei nuovi equilibri della pastorale giovanile

Un paio d’ore di racconti, riflessioni e prospettive condivise sulla proposta di pastorale giovanile attuata nel nuovo contesto delle Unità pastorali: uno spaccato di fatiche ed entusiasmi tracciato nel pomeriggio di sabato 20 gennaio, presso la sede della Federazione Oratori Cremonesi.

Continua a leggere »

condividi su