Antegnate, Messa con l’arcivescovo Perego per l’apertura della Scala Santa

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«La preghiera è stata la forza di Maria e può essere la nostra forza nella vita quotidiana, perché ci rende presente e familiare accanto a noi Gesù Cristo suo figlio». Così l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, il cremonese mons. Gian Carlo Perego, durante la solenne celebrazione di venerdì 5 novembre nella chiesa parrocchiale di Antegnate in occasione della festa della Beata Vergine Maria del Rosario, co-patrona insieme a san Michele Arcangelo.

Il ricco programma preparato in occasione dell’apertura della Scala Santa nella chiesa parrocchiale di San Michele ha avuto come culmine la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Perego, originario di Vailate e concelebrata dal parroco don Angelo Maffioletti, insieme ad altri sacerdoti del territorio.

La celebrazione eucaristica è iniziata con la processione dei celebranti nel Santuario mariano posto sopra l’altare, percorrendo la Scala Santa, dove la statua della Beata Vergine del Rosario è stata “svelata” nel suggestivo buio della chiesa, illuminato dalle sole candele sull’altare e rotto dalla luce proveniente dalla nicchia dove la statua è posta.

Alla solenne celebrazione, animata dalla corale parrocchiale e dalla banda Luciano Manara di Antegnate, hanno partecipato le autorità civili, in particolare la sindaca di Antegnate Mariangela Riva e il primo cittadino di Barbata Vincenzo Trapattoni, insieme alle diverse associazioni del territorio, fra le quali la protezione civile e il gruppo alpini.

La riflessione nell’omelia del’arcivescovo Perego si è sviluppata intorno alla figura di Maria, madre di Dio, particolarmente venerata ad Antegnate come Madre del Rosario: «L’ascolto della Parola di Dio si unisce all’ascolto comune così da sentire più vicino Maria alle nostre famiglie e alle nostre case – ha spiegato mons. Perego prendendo spunto dal passo evangelico dell’Annunciazione –. Papa Francesco ha detto che il Magnificat ci ricorda come Dio è sempre dalla parte degli ultimi e il suo progetto è spesso nascosto sotto il terreno opaco delle vicende umane che vedono trionfare i superbi, i potenti e i ricchi: la preghiera di Maria diventa un modello per la nostra preghiera, la carità di Maria diventa il nostro stile di vita. La sofferenza di Maria sostiene la nostra sofferenza e il nostro smarrimento da quel 5 novembre 1705 quando è apparsa tra voi in un tempo di sofferenza e di morte come in questo nostro tempo ancora d’incertezza e timore».

Il riferimento di Perego è stato poi alla scelta di Maria come guida della comunità locale: «Scegliendo come patrona la Madonna del Rosario, avete scelto di essere accompagnati dalla principale testimone della passione, morte e risurrezione di Gesù: guardare a Maria impegna perché essa ascolta il Signore, medita le sue parole, soffre con il Figlio».

La cura dell’ascolto della Parola del Vangelo è quindi stata al centro della riflessione dell’arcivescovo di Ferrara-Comacchio: «Impariamo da Maria ad ascoltare il Signore. Quante volte spesso trascuriamo questo aspetto. La nostra fede si indebolisce senza l’ascolto della Parola di Dio: leggerla personalmente a casa, ascoltarla nella celebrazione eucaristica ogni domenica, affidarsi alla Parola in diverse occasioni della vita significa come Maria fidarci del Signore più che degli altri – ha quindi proseguito mons. Perego –. Impariamo da Maria a meditare la Parola di Dio, cioè conservarla nel nostro cuore così che ogni decisione e scelta della vita sia fatta in compagnia del Signore e impariamo da Maria a meditare la Parola di Dio, cioè conservarla nel nostro cuore, così che ogni decisione e scelta della vita sia fatta in compagnia del Signore».

Mons. Perego ha quindi concluso la sua riflessione ricordando come Maria sia anche Madre della Chiesa: «Maria con i discepoli inizia la vita della Chiesa insieme agli apostoli. Come Maria dobbiamo sentire la Chiesa come la nostra casa, che ci aiuta a vivere il nostro battesimo». E ancora: «Sentite la Chiesa non solo un luogo, ma come una famiglia, come ha fatto Maria dopo la Pasqua: nel ricordo della visita di Maria nella nostra terra la prego con voi come la Madonna del rosario».

Al termine della celebrazione l’omaggio alla Madonna da parte di tutta la comunità tramite il dono di un cero da parte del sindaco di Antegnate e la benedizione dell’arcivescovo Perego di una targa degli alpini in memoria del milite ignoto.

La solenne celebrazione eucaristica è stata al centro di un ricco programma in occasione dell’apertura della Scala Santa, anticipata da una veglia la sera del giovedì, le celebrazioni eucaristiche del venerdì con la preghiera dei bambini al Santuario e l’apertura della stessa durante tutto il giorno. Ulteriori appuntamenti lo spettacolo teatrale “La carne del paradiso. Sui passi di Maria” in chiesa nella serata di sabato 6 novembre; per poi concludere con la Messa d’inizio anno catechistico la domenica mattina e i gonfiabili nel pomeriggio al Centro Incontri Cultura.

 

La devozione di Antegnate

Quando nel 1705 i francesi assediarono l’antico borgo di Antegnate, nella bassa bergamasca, poco prima dell’assalto videro sulle mura una moltitudine di soldati. Erano guidati da un condottiero che prendeva ordini da una donna ferma sul soglio della chiesa: dentro l’edificio, impauriti, si erano rifugiati anziani, donne e bambini. L’esercito francese pensando di essere in posizione d’inferiorità decide di non attaccare e solo successivamente avrebbe scoperto che non vi era alcun soldato a presidiare Antegnate e che quella donna era identica alla statua della Madonna del Rosario venerata dagli abitanti del luogo.

Questi eventi miracolosi sono ancora oggi ricordati con grande fede e devozione dai fedeli della quattrocentesca chiesa di San Michele: dietro l’altare maggiore, ma in posizione elevata, si trova un piccolo santuario dedicato alla Vergine al quale si accede tramite una Scala Santa che viene aperta eccezionalmente quattro volte l’anno.

Nel piccolo Santuario ancora oggi è conservata la preziosa statua della Madonna, rivestita di abiti preziosi e incoronata con corone del Capitolo vaticano. La Scala Santa viene aperta ai fedeli il 29 settembre, il 5 novembre (memoria dell’assedio), il Venerdì santo e la Domenica in Albis (anniversario dell’incoronazione della statua) e in queste occasioni è possibile ricevere l’indulgenza.

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
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