Anpc, il percorso per l’80° della Resistenza prosegue il 25 febbraio guardando alla figura di Giuseppe Cappi

Alle 17.30 presso la sala-teatro “Contardo Ferrini” della Parrocchia di Sant’Agata, a Cremona, interverrà Fabio Amadini, autore del saggio “La Primavera del Diritto e della Democrazia. Lettere di Giuseppe Cappi a don Primo Mazzolari”

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Nell’ambito della serie di incontri promossi dall’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Cremona, presieduta da Franco Verdi, in occasione dell’80° della Resistenza (1945-2025), venerdì 25 febbraio alle 17.30 presso la sala-teatro “Contardo Ferrini” della Parrocchia di Sant’Agata, in corso Garibaldi 121, a Cremona, sotto la lente vi sarà la figura di Giuseppe Cappi (1883-1963).

Dell’Antifascismo di Cappi parlerà Fabio Amadini, assessore alla Cultura del Comune di Castelverde, che nel 2023 ha curato, per il Comune di Castelverde, la pubblicazione del saggio “La Primavera del Diritto e della Democrazia. Lettere di Giuseppe Cappi a don Primo Mazzolari”.

Quando Mussolini sciolse tutti i partiti (R.D.1848/1926) tranne il suo e l’Italia divenne una dittatura, Giuseppe Cappi era un 43enne avvocato, nativo di Castelverde, allora Castagnino secco, già attivo in politica con ricco profilo di levatura nazionale. Figlio del dottor Ercolano, il medico condotto studioso della Pellagra (la malattia dei contadini malnutriti), il giovane Cappi aveva attinto la passione politica per la giustizia e il riscatto delle plebi dal conterraneo Guido Miglioli.

Nel 1907 Cappi fu consigliere comunale a Cremona, nel 1910 deputato. Dopo la Prima guerra mondiale, cui partecipò, aderì al Partito Popolare di Sturzo e dal 1920 al 1924 fu consigliere nazionale e componente della Direzione. Schierato nella corrente di sinistra, dopo l’avvento al potere di Benito Mussolini fu tra i più decisi oppositori alla partecipazione dei Popolari al Governo. Nel 1923 fu processato per propaganda sovversiva e, in seguito, assolto.

Durante la dittatura mussoliniana si dedicò solo all’attività forense. Dopo la guerra aderì alla Democrazia Cristiana. Deputato alla Costituente, fece parte della Commissione dei 75, fu confermato alla Camera nelle elezioni del ’48 e del ’53. Dal gennaio al luglio del 1949 fu segretario nazionale dello Scudo Crociato, mediando tra le posizioni di De Gasperi e Dossetti. Nel 1955 fu eletto giudice costituzionale e nel 1961 presidente della Corte Costituzionale. Morì a Roma il 12 luglio 1963.

Fu, il suo, l’antifascismo dell’opposizione morale, della preparazione della rinascita democratica. Il ritiro dalla vita politica non fu solo obbligato, ma assunse valore morale, testimoniale, etico, di contrapposizione silenziosa alla sciagura dittatoriale. Non perse i collegamenti  e preparò le condizioni per la rinascita democratica.

Il successivo appuntamento della rassegna promossa dell’Anpc di Cremona sarà venerdì 7 marzo con il prof. Matteo Morandi (Università di Pavia) che presenterà la figura del cremonese Giuseppe Casella (1915-2001), docente e filosofo dell’educazione.

 

Anpc e 80° della Resistenza: a Cremona una serie di iniziative

TeleRadio Cremona Cittanova
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