Al Santuario di Caravaggio veglia dell’Assunta con il vescovo di Crema Daniele Gianotti

Purtroppo quest'anno il maltempo ha costretto a rinunciare alla tradizionale processione lungo i portici del Santuario

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Anche quest’anno si è tenuta, presso il Santuario di Caravaggio, la veglia dell’Assunzione in Cielo della Beata Vergine Maria in anima e corpo. Tutto, nella serata di veglia, è stato preparato con cura per accompagnare i fedeli alla contemplazione di questo grande mistero, solo di recente riconosciuto in modo ufficiale dalla Chiesa.

In primis, i segni esterni. La cupola della Basilica era coronata di lumini che splendevano nel buio, forte richiamo al brano dell’Apocalisse che fa riferimento a Maria: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap. 12,1). Ad accogliere i fedeli, i volontari dell’Avoss che distribuivano ceri con l’immagine di Maria: durante la Recita del Rosario, sarebbero stati accesi perché ciascun fedele potesse essere partecipe di quella luce che viene da Dio e che Maria così mirabilmente riflette.

In secondo luogo, la recita del Rosario e la celebrazione eucaristica, entrambi presieduti dal vescovo di Cremona Daniele Gianotti. Presente il clero in servizio al Santuario, con il rettore don Antonio Mascaretti (che a breve lascerà Caravaggio per i nuovi incarichi di economo diocesano e parroco di Cicognolo) e altri sacerdoti del circondario (tra cui il parroco di Caravaggio, don Angelo Lanzeni).

Purtroppo il maltempo ha costretto a rinunciare alla processione lungo i portici del santuario: i fedeli sono stati accolti in basilica per la contemplazione dei misteri della Gloria, recitati con devozione e accompagnati da inni alla Vergine. L’Unione corale “don Domenico Vecchi” diretta dal maestro Giovanni Merisio, sulle note dell’organo suonato dal maestro Roberto Grazioli, ha reso solenne questo momento di preghiera comune: mentre il Vescovo pregava inginocchiato davanti al Sacro Speco per tutta la durata del Rosario, i lumini e tutte le luci della Basilica sono stati infine accesi e la luce è divenuta essa stessa strumento di unione dei fedeli con Dio e con Maria.

Al termine della preghiera mariana, in processione, mons. Gianotti, ha raggiunto l’altare per presiedere la Messa nella vigilia della solennità dell’Assunzione della Beate Vergine Maria in Cielo.

Durante l’omelia, il vescovo ha più volte espresso il parallelismo tra Maria e la Chiesa. Partendo dal brano di vangelo, mons. Gianotti ha posto l’accento sulla piena e totale adesione di Maria alla volontà di Dio, fino ad essere definita la prima vera discepola di Cristo. La scelta di Maria, iniziata fattivamente con la risposta all’annuncio dell’angelo, si basa su una fede incondizionata. Ed in questo, ha sottolineato, Maria è di esempio per tutti: ciascuno è chiamato ad essere discepolo di Cristo, accettando con fede i suoi insegnamenti e imitando la sua vita. Seguire Cristo significa scegliere: rifuggire il male, operare il bene, ascoltare e mettere in pratica la sua parola, fidandosi di Lui. In altre parole, significa seguire l’esempio della Madre. Ed ecco quindi che la solennità dell’Assunzione si riveste di un altro significato: come Maria, immagine della Chiesa, anche l’uomo non è destinato alla morte ma alla vita eterna, nella gioia del Cristo Risorto. Come reso esplicito da mons. Gianotti, l’Assunzione di Maria mostra la meta. L’Assunzione di Maria è un forte segno di speranza per ogni cristiano: la fede porta a credere con fermezza che Dio, che ha resuscitato il Figlio dai morti e ha assunto Sua Madre in Cielo, così farà con noi, per destinarci alla beatitudine senza fine.

Photogallery della veglia

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