Domenica 16 novembre, Giornata mondiale dei poveri, anche a Soresina si è pregato per quanti vivono in situazioni di fragilità. L’occasione è stato uno dei momenti promossi dalla comunità claustrale del Monastero della Visitazione di Santa Maria e nei quali le monache visitandine invitano l’intera comunità diocesana a unirsi alla loro preghiera per alcune specifiche intenzioni.
Ha guidato il momento di preghiera il parroco di Soresina, don Andrea Bastoni, mentre hanno portato la loro testimonianza di Pierluigi Codazzi, direttore di Caritas Cremonese, e suor Maria Grazia Girola, impegnata con la Caritas diocesana nel supporto alle persone detenute nella Casa circondariale di Cremona. Un’occasione di testimonianza e spiritualità che le monache hanno voluto condividere in particolare con i gruppi Caritas e San Vincenzo e i volontari che in tanti modi promuovono e coordinano le attenzioni caritative delle comunità cristiane.
Il messaggio di Papa Leone XIV per la IX Giornata mondiale dei poveri e la Paola di Dio (Chi ama Dio, ami anche suo fratello – 1Gv 4, 11-12.16.20-21) hanno guidato la preghiera contestualizzato la testimonianza di don Codazzi e suor Girola.
In particolare, don Codazzi ha sottolineato che «il segno che ci distingue come credenti è essere amati da Dio incondizionatamente» e che, alla Casa dell’Accoglienza, troppo spesso si incontra «una povertà che non trova risposte e si trasforma anche in rabbia”». Situazioni da affrontare con «l’amore e l’accoglienza quale segno di speranza», perché «Nostro compito è essere segno di speranza che è e può essere solo Dio».
Suor Girola, invece, ha portato la sua testimonianza di impegno pastorale nella Casa circondariale di Cremona, dove sono detenuti 600 uomini, che possono contare sulla visita di alcuni volontari che, con i loro gesti, diventano segno di speranza. La religiosa ha evidenziato i tre atteggiamenti per questo servizio: «ascolto attento, sguardo vigilante che non giudica, cuore aperto e accogliente». Un servizio che la Caritas diocesana svolge in carcere da 25 anni per rispondere ai piccoli bisogni dei carcerati come vestiti o la possibilità di telefonare per non perdere i contatti con le famiglie.
Alla fine del momento di preghiera i presenti hanno potuto scambiare qualche parola con le monache, che hanno chiesto di condividere con loro la preghiera in modo continuativo.
Dopo i due incontri di preghiera in occasione delle Giornate mondiali missionaria e dei poveri, il prossimo invito della comunità della Visitazione riguara un momento di riflessione per affrontare il tema del “dopo”, ovvero una conversazione su “Verrà la morte …: fine della vita o vita senza fine?” con don Luca Massari: l’appuntamento è per domenica 14 dicembre alle 17.30 presso la chiesa di Santa Maria, in via Cairoli, a Soresina.









