Adolescenti a Roma, itinerario tra santità e impegno

Dopo la riflessione della mattina prendendo spunto da alcune figure di Santi, nel pomeriggio la testimonianza del Centro Astalli

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A caratterizzare la seconda giornata romana degli adolescenti in pellegrinaggio con la Federazione Oratori Cremonesi è stato un itinerario alla scoperta di alcune figure che nella propria vita hanno saputo incarnare il Vangelo: grandi nomi del passato accanto a cristiani “comuni” di oggi, capaci comunque di imprimere, con la forza del Vangelo, la propria orma. In questo senso ha preso significato la tappa al Centro Astalli, il servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia.

La mattinata, nella quale si sono alternati momenti di pioggia ad altri di sole, è iniziata presso la basilica di S. Maria in Aracoeli, punto di ritrovo di tutti gli oratori partecipanti che quindi, guidati, dai volontari della FOCr, hanno iniziato il loro percorso divisi in tre gruppi. A scandire ogni tappa è stata la figura di un santo.

A S. Maria in Cosmedin (quella della piazza della Bocca della verità) lo sguardo si è focalizzato su sant’Omobono, cui è dedicata la chiesa poco distante. Ai ragazzi è stata ricordata l’attenzione per gli ultimi e l’impegno a favore della pace del patrono della città e della diocesi di Cremona, prima di chiedere a loro di evidenziare alcuni gesti, compiuti personalmente o da altri, che hanno permesso di cambiare in bene certe situazioni.

Al Circo Massimo, a pochi passi dal Palatino, protagonista è stato, invece, san Filippo Neri, molto attivo a Roma nel XVI secolo e vero precursore dell’oratorio, su cui si è stata focalizzata l’attenzione. Tramite alcune immagini, agli adolescenti è stato chiesto di precisare l’idea di oratorio, riflettendo quindi sul proprio ruolo e sulla sua missione.

Sul Colle Aventino, tappa presso la basilica S. Sabina per guardare, quindi, alla figura di san Domenico, insieme a S. Francesco d’Assisi rinnovatore nella Chiesa rimanendo all’interno della Chiesa. L’occasione per ricordare che ogni cristiano è chiamato a essere artefice di una riforma continua nella fedeltà al Vangelo.

Conclusione del percorso nel Giardino degli aranci a ridosso di S. Sabina, aiutati da Edith Stein (Teresa Benedetta della Croce), uccisa nel campo di concentramento di Auschwitz. Proprio il clima di pace e serenità di quest’area, ricca di aranci e pini marittimi, ha fornito lo stimolo per riflettere sul male nel mondo e l’impegno di vita e di fede per contrastarlo. L’incontro si è svolto in una cornice particolarmente suggestiva, con la meravigliosa vista della Capitale che da qui si poteva godere, con il Cupolone a dominare il panorama cittadino.

Photogallery della mattinata

Dopo il pranzo insieme nel Giardino degli aranci, il gruppo si è trasferito in pullman nella zona del Quirinale, e nello specifico nella chiesa di S. Andrea per un incontro di testimonianza servito a presentare il Centro Astalli, la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, da oltre trent’anni impegnata in numerose attività e servizi che hanno l’obiettivo di accompagnare, servire e difendere i diritti di chi arriva in Italia in fuga da guerre e violenze, non di rado anche dalla tortura, impegnandosi anche nel far conoscere chi sono i rifugiati, la loro storia e i motivi che li hanno portati fin qui.

Il Centro Astalli ha iniziato le sue attività nel 1981 nella sede di via degli Astalli, accogliendo l’appello di dell’allora padre generale dei Gesuiti padre Pedro Arrupe, profondamente colpito dalla tragedia di migliaia di vietnamiti in fuga dal loro Paese devastato dalla guerra: esortò i gesuiti di tutto il mondo a “portare almeno un po’ di sollievo a questa situazione così tragica”. Così nacque il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati-JRS.

L’accompagnamento dei rifugiati e la condivisione delle loro esperienze è al centro di tutti i servizi del Centro Astalli, da quelli di prima accoglienza (per chi è arrivato da poco in Italia: dalla mensa alle docce, all’ambulatorio), fino alle attività di sensibilizzazione e all’impegno di advocacy, che ha l’obiettivo di modificare le politiche ingiuste a livello locale, nazionale o internazionale. Una realtà davvero variegata che è stata presentata ai ragazzi cremonesi da Bernardette, una delle operatrici.

Poi ha preso la parola Frank, giornalista camerunese che 15 anni fa è dovuto fuggire dal proprio Paese: lui e la moglie furano arrestati e torturati, dopo che nei propri articoli aveva denunciato i brogli nelle elezioni. Grazie all’aiuto di alcuni colleghi, riuscì a fuggire in Nigeria e da lì imbarcarsi clandestinamente su un aereo diretto a Fiumicino. Proprio al Centro Astalli ha trovato protezione: con gli anni ha ottenuto il permesso di soggiorno come richiedente asilo ottenendo anche il ricongiungimento con la moglie. Dopo aver svolto i più svariati lavori, oggi frequenta un master in comunicazione e lavora per una web-radio africana, sulle cui frequenze racconta la vita reale in Europa, sfatando il mito del bengodi.

Due testimonianze che hanno interessato i ragazzi cremonesi, che hanno posto domande e chiesto ulteriori spiegazioni rispetto all’impegno quotidiano di cristiani che continuano a lasciare orme importanti nel segno della carità.

Photogallery dell’incontro a S. Andrea del Quirinale

Il pomeriggio è proseguito, quindi, in libertà, con la possibilità di visitare il centro di Roma. Una città semideserta, se non per la presenza dei turisti. Tra questi da segnalare i circa 7mila adolescenti dell’arcidiocesi di Milano che in questi giorni stanno vivendo a Roma l’annuale esperienza di pellegrinaggio, analoga a quella proposta dalla FOCr. In una città blindatissima, con controlli molto severi da parte delle forze di polizia e dell’esercito, non è comunque mancato il clima di generale calma e serenità.

La tre giorni si concluderà mercoledì con la partecipazione all’udienza generale di Papa Francesco. Dopo il pranzo, il rientro per Cremona.

 

Resoconto della prima giornata

 

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