Si svolgerà dal 4 al 6 ottobre presso la Casa don Celestino Bertogalli di Langhirano (Pr) il Campo Giovani di Azione Cattolica della diocesi di Cremona, aperto a tutti i ragazzi dai 19 ai 30 anni che vogliono vivere un’esperienza di confronto e condivisione. Al centro delle riflessioni, come anticipa il titolo “Io non ci sto”, ci sarà il tema del dissenso.
Che cosa vuol dire esprimere il dissenso? È una questione di parole, sicuramente, ma è difficile far sentire la propria voce quando siamo assuefatti alle polemiche sui social e ai toni al limite della violenza. Parlando di dissenso immediatamente vengono in mente questioni politiche e sociali che interrogano la coscienza. Ma se la coscienza non si sente interrogata, cosa si fa?
Alcune di queste provocazioni saranno lanciate dai due relatori che incontreranno i giovani nella giornata di sabato. Il primo è Andrea Franzoso, che ha portato alla luce le irregolarità riscontrate all’interno dell’azienda per cui lavora, Ferrovie Nord Milano. Il suo caso è stato ripreso molte volte dalla cronaca nazionale. La seconda è Ilaria Vellani, docente di Filosofia proveniente dalla provincia di Carpi, già vicepresidente nazionale dell’azione Cattolica, che aiuterà i giovani a comprendere il fenomeno del dissenso offrendo il suo punto di vista.
Domenica mattina il gruppo sarà ospitato alla Badia Benedettina di Santa Maria della neve di Torrechiara, frazione di Langhirano, dove seguirà una Lectio divina guidata da don Maurizio Lucini.
È possibile richiedere informazioni e iscriversi al campo mandando una mail a segreteria@azionacattolicacremona.it entro il 22 settembre.
Educare alla fede significa educare la libertà (DF 73-76) e la coscienza dell’uomo (DF 106-109), in ogni momento del suo cammino. Non sempre però i giovani – come gli adulti – sono consapevoli della delicatezza e dei margini di questo dinamismo. Non basta una vaga adesione ad un senso religioso del vivere: la Chiesa propone l’incontro con l’amore totale di Dio in Cristo, un amore gratuito e liberante. Non pratiche meccaniche né tantomeno alienazioni dal reale. Questa gratuità diviene oggi una sfida culturale, che interpella la forma della fede, la sua rilevanza, il suo posto nel cuore dell’uomo e della società. (Lettera pastorale Gesù sulle strade, 2.10, pag. 12-13, 2018)
