A Soresina l’ultimo saluto a don Giuseppe Giori

Martedì 7 dicembre a Soresina i funerali del parroco emerito di Pugnolo, deceduto il 5 dicembre all'età di 80 anni

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Nella mattinata di martedì 7 dicembre, nella chiesa parrocchiale di San Siro a Soresina, sono stati celebrati i funerali di don Giuseppe Giori, sacerdote originario di Soresina spentosi all’alba di lunedì 5 dicembre all’ospedale di Cremona, dove era ricoverato da qualche tempo. Parroco emerito di Pugnolo, aveva compiuto 80 anni il 5 agosto.

Le esequie sono state presiedute dal vescovo emerito Dante Lafranconi, che ha espresso anche la vicinanza del vescovo Antonio Napolioni, che non ha potuto essere presente per una lieve indisposizione. Tra i diversi concelebranti il vicario generale don Massimo Calvi, il vicario episcopale per il Clero don Gianpaolo Maccagni e il parroco di Soresina don Angelo Piccinelli.

Nell’omelia il Vescovo emerito ha anzitutto voluto ricordare che più forte del sentimento di sofferenza per il distacco è la parola di consolazione del Signore. In particolare, prendendo spunto dalle letture e in particolare dal profeta Isaia ha voluto evidenziare tre aspetti.

A partire dall’importanza di valorizzare l’esistenza terrena in vista del compimento a cui si aspira. E qui il pensiero è andato alla fede semplice ma autentica di don Giuseppe, «che nasceva da un cuore che credeva veramente nel Signore» e lo portava a «rinnovare i suoi impegni di prete ogni giorno, nella gioia e nella speranza di quello che Dio ci ha dato e che  ha promesso».

Ricordando poi come la vita si consumi in fretta, monsignor Lafranconi ha sottolineato l’importanza «di fare ogni occasione della nostra vita la possibilità per compiere. giorno per giorno, la nostra conversione». Senza rimandare a domani «la fedeltà agli impegni del nostro battesimo». Ciò che anche don Giori ha vissuto nella propria vita di sacerdote, «vissuta con quello stile di servizio che mette in primo piano, più che la nostra azione, la fiducia nell’azione di Dio attraverso di noi». E in questo senso il Vescovo emerito ha voluto ricordare l’assiduità di don Giori nella preghiera: «una preghiera – ha detto – attraverso la quale ricordava a se stesso e anche a noi che non c’è da perdere tempo, perché la vita è breve e si consuma in fretta».

L’ultimo richiamo del Vescovo emerito è stato «al premio» garantito dal Signore e richiamato ogni anno dal mistero del Natale. Un amore, quello con cui Dio accompagna ciascuno e al quale si cerca di rispondere, infinitamente superiore a quello che si può meritare.

«Il fratello Giuseppe che ci ha preceduto – ha concluso il vescovo emerito Lafranconi – ci aiuti a conservare questi sentimenti, queste intenzioni e questo stile, perché l’incontro con il Signore ci riempie di consolazione e di pace».

 

Il suono delle campane ha accompagnato l’uscita del feretro di don Giori dalla chiesa. Intorno a lui si sono riuniti i fedeli presenti, i confratelli e i suoi affetti. Dopo l’estremo saluto il trasferimento nel locale cimitero per la tumulazione.

 

Profilo di don Giori

Don Giuseppe Giori, ordinato sacerdote il 24 giugno 1967, ha iniziato il proprio ministero svolgendo l’incarico di vicedirettore del Preseminario di Caravaggio. È stato quindi vicario a Casalmaggiore, nella parrocchia di S. Stefano (1972-1974), e a Cassano d’Adda, presso la comunità di S. Maria Immacolata e S. Zeno (1974-1980).

Nel 1980 è stato trasferito a Pugnolo, dove è rimasto come parroco per 31 anni. Successivamente, dal 2011 al 2012, don Giori era rimasto a servizio delle parrocchie di Pugnolo, Cella Dati e Derovere come collaboratore parrocchiale. Dal 1999 al 2006 ha anche ricoperto l’incarico di cappellano dell’ospedale Germani di Cingia de’ Botti.

Dal 2012 era residente a Pieve San Giacomo. Il 5 agosto scorso ha compiuto 80 anni.

Luca Marca
TeleRadio Cremona Cittanova
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