A Salvador de Bahia la scuola è iniziata anche con l’aiuto dei cremonesi

Con l'Avvento di Fraternità la Diocesi di Cremona aveva raccolto fondi per garantire materiale scolastico per i ragazzi della favela dove presta servizio il fidei donum don Davide Ferretti

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È ricominciata la scuola a Salvador de Bahia. In Brasile, infatti, la scuola inizia dopo il carnevale (e finisce a metà dicembre). E con l’avvio dell’anno scolastico è iniziata la distribuzione del materiale che, con l’aiuto della Diocesi di Cremona e l’iniziativa dell’Avvento di Fraternità, la Parrocchia di Gesù Cristo Risorto guidata dal missionario fidei donum cremonese don Davide Ferretti, coadiuvato dalla fidei donum laica Gloria Manfredini, è riuscita a comprare per gli asili, le scuole e i doposcuola del quartiere.

«Qui a Salvador – racconta don Davide Ferretti – quello dell’istruzione è uno dei principali problemi. Le scuole spesso sono sovraffollate, i ragazzi poco o nulla motivati ad apprendere. Quindi si passa di classe in classe spesso senza avere grande formazione. Si va a scuola perché ci sono gli amici e c’è la merenda, poi se si impara qualche cosa tanto meglio. A tutto questo aggiungete: professori a volte un po’ demotivati, poco formati per insegnare e stare con ragazzi della favela e spesso sottopagati, aule piccole e caldissime e materiale scolastico carente».

L’aiuto arrivato dalla Diocesi di Cremona è servito per comprare un po’ di tutto: pennelli, colori, fogli, pastelli, matite, pennarelli (a Salvador de Bahia costano molto), biro, astucci, colla, righelli … tutto consegnato alle scuole e ai doposcuola o dato come dote direttamente ai bambini e ragazzi. Ma è stato possibile garantire anche vestiti (ogni scuola e doposcuola ha la propria uniforme) e il necessario per preparare la merenda che ogni giorno viene data ai ragazzi. 

«Continueremo tutto l’anno ad aiutare le scuole e i doposcuola – prosegue il sacerdote cremonese – perché se è importante dare un pesce da mangiare è altrettanto importante insegnare a pescare, dando gli strumenti per farlo. Aiutare i ragazzi ad avere una buona formazione intellettuale è anche aiutare la favela a migliorare le condizioni di vita, ad avere più responsabilità nei confronti della propria vita e di quella degli altri. Chissà che questi bambini e ragazzi un giorno possano accedere all’università o trovare un buon lavoro partendo proprio dalla formazione di base che hanno ricevuto. Qualcuno qui in favela già ce la sta facendo». 

TeleRadio Cremona Cittanova
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