A Misano la festa patronale per riscoprire il tesoro di San Lorenzo

Attraverso il progetto “Misarte” la comunità ha potuto scoprire in modo approfondito i tesori custoditi nella chiesa parrocchiale

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Nella parrocchia di Misano di Gera d’Adda, durante i festeggiamenti del patrono san Lorenzo è stato possibile ammirare, attraverso riproduzioni fotografiche, gli oggetti che fanno parte del tesoro della chiesa. La volontà è stata quella di riscoprire gli oggetti che da sempre sono parte integrante della vita liturgica della comunità: oggetti dal grande valore simbolico.

Con il sostegno e la collaborazione del parroco, don Gianfranco Castelli, la mostra è stata presentata alla comunità la sera del 7 agosto con l’esposizione del lavoro di ricerca eseguito sulla storia architettonica ed artistica della chiesa e sulle opere d’arte in essa contenute.

Durante le celebrazioni liturgiche si osservano gli oggetti sull’altare e i dipinti appesi alle pareti, senza mai soffermarvisi troppo. Attraverso questo progetto, denominato “Misarte”, che vuole essere il primo di una serie di altri progetti culturali, la comunità dei fedeli ha potuto scoprire in modo approfondito i tesori che osserva tutti i giorni.

Nella parrocchia di Misano, posti proprio sull’altare, sono infatti presenti, per esempio, due tele dalla forma ovale realizzate dal pittore cremasco Mauro Picenardi, acclamato nel 1769 Accademico d’onore presso l’Accademia di Pittura di Verona, di cui ci sono numerose sue opere in molte altre parrocchie della Diocesi di Cremona e Bergamo.

Durante i giorni dei festeggiamenti era disponibile, per visite guidate all’interno della chiesa, una mediatrice culturale, occupatasi di tutto il lavoro di ricerca. Ai visitatori erano illustrate la storia della chiesa, le opere d’arte e gli oggetti liturgici attraverso l’ausilio di uno schermo in cui erano proiettate tutte le immagini degli oggetti che non erano visibili direttamente in chiesa.

I visitatori della mostra hanno molto apprezzato la possibilità di conoscere aspetti della storia della propria chiesa e di poter rivedere oggetti liturgici antichi che appartengono ai ricordi della loro infanzia e della storia della comunità.

Silvia Grassi

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