A Cremona un confronto sulla legge anti spreco

L'incontro, promosso dall'associazione "No spreco", ha visto intervenire l'on. Maria Grazia Gadda, promotrice della legge 166 del 2016

image_pdfimage_print

Nel pomeriggio di lunedì 4 marzo presso la sede di Libera Associazione Agricoltori Cremonesi è stata ospitata la deputata on. Maria Grazia Gadda per presentare le applicazioni della legge 166 del 2016 della quale è prima firmataria e promotrice. La norma  – comunemente detta “legge Gadda” – approvata a larga maggioranza in Parlamento è conosciuta come legge “anti spreco” permette ai produttori alimentari di donare le eccedenze prodotte ad onlus che si occupano di distribuirle agli indigenti senza scopo di lucro. Alla presentazione erano presenti oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui il sindaco Gianluca Galimberti, diversi esponenti delle associazioni di categoria cittadini e regionali. 

Diana J. Afman, segretaria e fondatrice dell’associazione “No Spreco” (presente insieme al presidente Cristiano Beltrami, vice direttore di Caritas Cremonese) dando il benvenuto alla deputata ha ricordato come in città è prevista un’evoluzione dell’attività dell’associazione che vede tra i fondatori Caritas Cremonese: l’app già attiva “Smart City” diventerà “SprecoSmart” dove insieme alla gestione delle eccedenze sul territorio, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile, proporrà anche consigli per azioni virtuose quotidiane finalizzate alla riduzione degli sprechi, anche attraverso la modalità ludica di piccole missioni quotidiane.

Nel suo intervento l’on. Gadda ha illustrato i principali aspetti della legge: oltre che effetti positivi sull’ambiente, grazie agli incentivi fiscali e lo snellimento delle procedure burocratiche, le donazioni delle eccedenze sono aumentate in media di oltre il 20%, con picchi del 130% nel Meridione. Infatti, grazie alla nuova legge, oggi è più semplice donare.

Il provvedimento incentiva alla donazione tramite una più agile e conveniente connessione tra le filiere produttive e la catena del dono. La struttura di intermediazione tra donatore e ricevente finale oltre che a favorire una migliore organizzazione della distribuzione dei beni è finalizzata anche alla creazione di una rete relazionare tra le persone.

Photogallery

«No spreco», così la Quaresima di carità diventa smart

Facebooktwittermail