A Casalmaggiore festa per il decennale della comunità ghanese

L'occasione è stata, domenica 15 settembre nel Duomo di Casalmaggiore, la Messa presieduta dal vescovo Napolini

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Domenica 15 settembre la parrocchia di Santo Stefano in Casalmaggiore ha assunto un aspetto diverso dal tradizionale, animandosi di colori e sonorità che potevano far pensare di trovarsi dall’altra parte del Mediterraneo. Invece, in pieno centro cittadino, nel cuore della cristianità, si stava celebrando la Messa di ringraziamento per il decennale dalla fondazione della comunità cattolica ghanese di Casalmaggiore. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, affiancato dal parroco don Claudio Rubagotti e a don Prince Ampong, don Samuel Owusu Piesie e don Felix Baffour Gyawu della Comunità Ghanese di Casalmaggiore, Reggio Emilia e Modena.

«Sono felice – ha esordito il Vescovo – che la comunità si integri con questa semplicità e concretezza in tutte le occasioni che riuscite a creare con l’aiuto dei sacerdoti».

Attualizzando la Parola di Dio (Es. 32), Napolioni ha poi aggiunto una riflessione attorno al tema del concetto di popolo di Dio. «Il Signore aveva promesso a tutta la sua discendenza la terra, il futuro, l’alleanza, la pace. Dunque chi è davvero amico di Dio sa che Dio non diventa di parte. Invece la storia degli uomini, e anche la storia dei cristiani, è una storia insanguinata perché la tentazione è quella di dire “il mio popolo, la mia nazione”. È bello avere l’orgoglio nazionale, ma mai per fare di un popolo un nemico, quanto piuttosto per essere amici nella diversità, nella ricchezza e nella fantasia di Dio».

Un’occasione preziosa, questa, per ribadire che non ci sono cristiani migliori di altri per la propria origine o appartenenza culturale. Ma che è cristiano «chi si prende cura dei piccoli, dei bambini, dei malati, dei più deboli», perché costui «ha in sé qualcosa della tenerezza e dell’amore grande del Padre. Siamo qui per questo, da ogni parte del mondo».

Ad animare la celebrazione due cori: il locale Joy Voices (diretto da Abele Zani) e il ghanese Ghana Union Choir (diretto da Peter Oppong), che non hanno retto alla tentazione di mescolarsi e nel canto successivo all’Eucaristia si sono uniti per rendere lode a Dio in lingua Twi, l’idioma ghanese più comune tra i migranti che abitano a Casalmaggiore.

Nata da una costola della comunità ghanese di Reggio Emilia, il 15 agosto 2009 la comunità casalasca ha celebrato la sua prima Messa presso la chiesa di San Leonardo, che da allora sua chiesa di riferimento.

Le attività svolte dalla comunità, composta da una quarantina di persone, si rivolgono principalmente all’accompagnamento delle famiglie migranti accolte sul territorio, sia per assisterle nel mantenimento della loro fede che per aiutarle concretamente nella ricerca di casa e lavoro. Oltre a ciò, grazie a una costante raccolta fondi, la comunità implementa azioni di sviluppo nelle città di origine.

«La nostra Chiesa è stata in grado di aiutare a costruire una parte del Seminario nell’arcidiocesi di Kumasi in Ghana – dichiara il coordinatore della comunità, Francis Asamoah -. Ma abbiamo anche aiutato i nostri conterranei a continuare a proclamare la fede che abbiamo come cattolici qui a Casalmaggiore, attraverso canti e preghiere, e incoraggiando i membri della nostra comunità a celebrare il sacramento del matrimonio e del battesimo».

Grazie all’impegno dei suoi collaboratori la comunità è entrata a far parte della vita della parrocchia, partecipando al Consiglio pastorale e a svariate altre attività. E ha saputo riempire il Duomo di Casalmaggiore per una celebrazione durata poco più di due ore.

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Sara Pisani
TeleRadio Cremona Cittanova
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