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Poco dopo le 14:30 del 3 dicembre, Giovanni Scotti, presidente di Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro, ha scoperto la targa posta all’esterno degli alloggi riservati ai parenti e ai caregiver degli utenti del Centro Nazionale Autismo, un progetto all’avanguardia in Italia e in Europa, che a breve prenderà avvio nella sua nuova sede.
Questa importante ala della struttura è stata realizzata grazie alla collaborazione strategica tra Fondazione Sospiro e Fondazione Giorgio Conti. Un momento importante, che si è celebrato davanti ai rappresentanti delle istituzioni civili e religiose, ma che non ha rappresentato una vera e propria inaugurazione. In una data non casuale: il 3 dicembre, Giornata mondiale dei diritti delle persone con disabilità, per dar vita a «un’occasione di presentazione della struttura che abbiamo voluto fosse riservata ai fondatori, alle autorità provinciali, al mondo socio-sanitario, ai media e alle associazioni dei familiari», ha chiarito Scotti, precisando anche si tratta di un centro «che si distingue dal progetto pilota dei colleghi del Kennedy Krieger Institute di Baltimora proprio per la possibilità offerta alle famiglie di essere vicini ai propri cari durante il loro percorso presso la struttura».
Quello della vicinanza degli affetti è un concetto che il Centro Nazionale Autismo mette in grande risalto, perché la condivisione con i parenti consente anche l’apprendimento di «quelle buone pratiche che consentiranno, alla fine del trattamento, di evitare ripetizioni di problematiche, così come sarà anche possibile – ha aggiunto Scotti davanti agli alloggi per i familiari – formare gli operatori che si occuperanno della persona con disabilità presso i suoi luoghi di residenza, per seguirla e assisterla al meglio».
Scotti ha poi ringraziato la Fondazione Giorgio Conti, «che non consideriamo uno dei nostri finanziatori, ma che fin dal primo momento abbiamo sentito come un nostro partner e che ha camminato con noi nell’idea, nella costruzione e nel sostegno del progetto. Due fondazioni che dimostrano come sul territorio cremonese è possibile portare proposte di qualità dal punto di vista clinico, della solidarietà, della bontà e di espressione di quella cremonesità di cui vogliamo essere interpreti».
Carlo Conti, che insieme alla moglie Adriana da quasi 40 anni assiste con la fondazione dedicata al figlio Carlo, scomparso nel 1988, le famiglie con bambini gravemente ammalati, ha poi raccontato come inizialmente avessero pensato di finanziare un solo alloggio, ma grazie al lascito di una villetta a Gerre Borghi è stato possibile coprire il costo di tre alloggi. «Oggi l’autismo si sta diffondendo sempre di più nei giovani e Fondazione Sospiro è l’eccellenza assoluta per il suo trattamento», ha detto Conti: «Siamo sullo stesso territorio e non potevamo non incontrarci, condividendo appieno l’importanza della vicinanza della famiglia ai giovani malati».
Insieme, le due Fondazioni hanno deciso di intitolare gli alloggi a Gelsomina Piscopo e Mario Boldori, i due donatori della villetta di Gerre Borghi che con la loro generosità ne hanno reso possibile la realizzazione.
Dopo la preghiera e la benedizione del parroco di Sospiro, don Ernesto Marciò, e la visita agli alloggi, c’è stato un momento di presentazione riservato alle autorità e alla stampa, introdotto dal direttore generale Fabio Bertusi, che ha spiegato che «questo luogo non è soltanto un edificio, ma la testimonianza di una visione che mette al centro la dignità e i talenti delle persone con disabilità, riconoscendo il loro diritto alla migliore qualità di vita possibile. È un investimento culturale, prima ancora che strutturale, un modo per affermare con forza che una società realmente inclusiva si costruisce attraverso scelte coraggiose, ma soprattutto con competenze solide».
La parola è poi tornata al presidente Scotti, che ha ricordato l’avvio del cantiere il 14 ottobre 2022, con la posa della prima pietra e un percorso che deve ancora essere completato e ottenere i necessari accreditamenti. «Noi contiamo di arrivare all’inaugurazione formale del Centro in primavera – ha detto Scotti –. C’è una data iconica, che è quella del 2 aprile, Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo», precisando che tuttavia è probabile che ci si debba adeguare alle disponibilità delle Istituzioni e scegliere un’altra data.
Il presidente ha poi presentato i numeri del Centro, che è costato 7,5 milioni di euro. Una cifra importante, alla cui copertura hanno contribuito Fondazione Cariplo, con un Progetto emblematico maggiore da 1,5 milioni, cui si sono aggiunti gli oltre 1,1 milioni raccolti da erogazioni liberali oltre ai fondi provenienti dal 5×1000, che al 2024 ha raccolto oltre 423.500 euro. Scotti ha evidenziato la nota positiva dell’impennata di donazioni registrate dal momento in cui è partita l’idea del Centro Nazionale Autismo, a testimonianza della grande sensibilità dei donatori su questo specifico tema.
In un video registrato, Serafino Corti, direttore del Dipartimento delle Disabilità, assente perché impegnato a Palazzo Chigi, a Roma per la presentazione del nuovo piano d’azione per le persone con disabilità, ha poi ribadito che il Centro dimostra con risultati concreti che un approccio clinico altamente specializzato e una struttura adeguata possono garantire percorsi efficaci e sicuri che restituiscono alle persone con autismo e disabilità intellettiva una migliore qualità di vita.
In chiusura l’architetto, progettista e direttore dei lavori, Davide Nolli, ha spiegato che il Centro è stato progettato per integrare architettura, tecnologia e funzione clinica, creando una struttura contemporanea, sostenibile e altamente automatizzata che facilita il lavoro degli operatori, migliora la qualità della vita degli ospiti e si inserisce armoniosamente nel contesto urbano e paesaggistico di Sospiro, con soluzioni tecniche all’avanguardia e grande sostenibilità.
La visita all’intera struttura ha permesso di apprezzare quanto spiegato dal progettista e di ammirare il livello di finiture dell’opera, che ospita anche opere d’arte di grandi artisti nazionali e cremonesi che rendono il Centro ancora più bello e accogliente.


















