È stato presentato presso il Centro Pastorale il Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia 2024 di Caritas Italiana, dal titolo “Fili d’erba nelle crepe. Risposte di speranza”, pubblicato in occasione della VIII Giornata mondiale dei poveri istituita da Papa Francesco.
L’evento è stato organizzato dal Forum Terzo Settore, in sinergia con Caritas cremonese, Provincia di Cremona, Comune di Cremona, Azienda sociale del Cremonese e Fondazione comunitaria della Provincia di Cremona, e ha fatto seguito all’appuntamento cremasco del 7 febbraio scorso.
In apertura Donata Rosa Bertoletti, portavoce del Forum Terzo Settore, ha sottolineato come questa sia stata «una giornata molto importante per il Forum e per l’alleanza con con la Caritas, che si rispecchia nel lavoro degli operatori che quotidianamente agiscono nel settore sociale, a sostegno delle persone fragili e che ringrazio per il lavoro che svolgono. Riteniamo che, a livello provinciale, sempre più dobbiamo raccogliere i dati relativi a queste situazioni. Dati fondamentali, oggettivi, che possono consegnare ai decisori politici, a chi costruisce le politiche economiche e sociali del territorio, uno spaccato reale su cui lavorare per ottimizzare le risorse e ad aiutare il maggior numero possibile di persone. C’è bisogno di un’alleanza forte tra amministratori locali, Fondazione Comunitaria, operatori, servizi e aziende pubbliche».
I numeri e le evidenze del rapporto sono stati poi ampiamente illustrati da Walter Nanni, responsabile dell’ufficio Studi di Caritas Italiana. Il Rapporto, che viene stilato ormai da una trentina d’anni, evidenzia l’aumento dei poveri assoluti in tutte le regioni d’Italia. «Oggi i 3.124 Centri di Ascolto Caritas, presenti in 206 diocesi su 217, portano dati che possono essere analizzati in modo puntuale, che evidenziano come in dieci anni, nel nostro Paese, i poveri sono aumentati di un milione e mezzo. Siamo di fronte a un fenomeno di crescita che mette in evidenza l’insufficienza delle misure esistenti in questo momento in Italia».
Ascolta l’intervento di Walter Nenni sulla situazione della povertà in Italia
Nel Rapporto 2024 spiccano numerose emergenze, dovute principalmente a tre tipologie di fattori: economici, occupazionali e abitativi. A spiccare è il sorpasso storico delle famiglie povere al nord rispetto a quelle al Sud e nelle Isole.
Le famiglie povere del settentrione sono infatti oggi 998 mila, a fronte delle 859 mila di Sud e Isole. Dieci anni fa la percentuale di poveri nel Sud era più che doppia: 9,6% contro il 4,2%. Pur restando l’incidenza percentuale più pronunciata nel Mezzogiorno – 12,0% a fronte dell’8,9% – il divario si è notevolmente assottigliato. Ciò si deve a diversi fattori, tra cui spicca la presenza di lavoratori poveri: persone che lavorano, ma che non riescono a soddisfare i bisogni fondamentali della famiglia.
A destare particolare preoccupazione, inoltre, la questione dei lavoratori poveri (working poor) e quella dei minori in povertà. L’incidenza della povertà assoluta tra i minori tocca i massimi storici, attestandosi al 13,8%, la più alta tra tutte le altre fasce d’età. Tale incidenza era 13,4% nel 2022, rappresentando il valore più alto della serie ricostruita da Istat. Un dato, quello dello svantaggio dei minori, che deve essere considerato in Italia ormai come endemico, anche in considerazione del fatto che da oltre 10 anni la povertà tende a crescere al calare dell’età.
Il rapporto in sintesi: «Oggi in Italia vive in una condizione di povertà assoluta il 9,7% della popolazione, praticamente una persona su dieci. Complessivamente si contano 5 milioni 694 mila poveri assoluti, per un totale di oltre 2 milioni 217 mila famiglie (l’8,4% dei nuclei)».
Una fotografia dettagliata e molto profonda, che tuttavia rappresenta soltanto «la punta dell’iceberg visibile dai Centri di Ascolto, ma c’è una povertà “sommersa” che non si rivolge a nessuno e sulla quale si dovrebbe far luce, come stiamo provando a fare con diversi studi».
A seguito della presentazione di Nanni, su invito di Don Pierluigi Codazzi, direttore della Caritas diocesana, che ha moderato il tavolo, sono intervenuti Roberto Mariani, presidente della Provincia di Cremona, Francesca Romagnoli, Vicesindaco di Cremona, Giuseppe Tadioli, presidente di Azienda Sociale Cremonese e Cesare Macconi, presidente della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona.
Don Pierluigi Codazzi, direttore della Caritas diocesana, ha sottolineato che spesso la povertà «va di pari passo con la povertà educativa, per questo abbiamo a cuore i minori e ci preoccupiamo di situazioni che si protraggono nel tempo, ma che dovrebbero essere affrontate. In questo periodo stiamo mettendo mano alla Casa dell’Accoglienza, un’opera a segno che il vescovo ha scelto nell’anno del giubileo. Si tratta di un’opera estremamente importante, perché è un modello con cui vorremmo proporre, ancora una volta, l’antica tradizione di carità che la Chiesa cremonese porta avanti nel prendersi cura delle persone».
In chiusura Alessio Antonioli, di Caritas Cremona ha illustrato la situazione locale «I bisogni delle persone sono principalmente legati a fenomeni di povertà, esclusione sociale, mancanza di lavoro, ma insieme a questi ci sono bisogni che affondano le radici nelle problematiche familiari, in difficoltà legate alle tematiche della salute, delle dipendenze e dell’emergenza abitativa».
Ascolta l’intervento di Alessio Antonioli sulla situazione della povertà nel territorio cremonese