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Come pregare? Il 21 aprile incontro per i giovani in Cattedrale

Radunare gruppi di giovani per parlare di un argomento impegnativo come la vocazione sembrerebbe un’impresa ardua. Invece, tra ottobre e novembre, grazie al coinvolgimento diretto del nostro Vescovo, che per primo ha creduto in questa idea, e dei confratelli sacerdoti di tutta la diocesi che hanno dimostrato altrettanta convinzione, in diocesi si sono svolti quattro incontri  con una partecipazione che sarebbe riduttivo definire buona.

A Casalmaggiore, Cremona, Mozzanica e Soresina, infatti, hanno avuto luogo quattro serate in cui il vescovo Antonio ha motivato, stimolato, incoraggiato, interrogato i 18/30enni sul senso della vita, la ricerca della verità, la voglia di un’esistenza piena e la disponibilità a considerare la fede come risposta.

Già in quell’ambito si era deciso, come naturale prosecuzione e occasione per tirare le fila del discorso, un incontro di chiusura, che avverrà a Cremona, in Cattedrale, la sera di venerdì 21 aprile (ore 21). Dopo aver smosso le acque, constatato un interesse e lanciati alcuni spunti, ora si tratta di andare più in profondità, aiutando concretamente i giovani a stringere davvero tra le mani questa bussola che dovrebbe orientarli nella vita.

Tale bussola è la preghiera, questa sconosciuta, tanto invocata, quanto poco praticata (proprio perché, magari, poco padroneggiata). Come pregare, da giovani, in maniera viva, attuale, partendo da una base sicura, la Bibbia? Questo è il tema dell’appuntamento del 21 aprile, nell’ambito del quale un giovane educatore e insegnante di religione, Simone Ferrari, aiuterà a muoverci agevolmente (e piacevolmente) tra le pagine delle Scritture trasformandole in una preghiera non stereotipata, che sgorghi non solo dal cuore, ma anche dalla vita, senza trascurare le coordinate base che Dio stesso offre con la Sua Parola.

Circa lo svolgimento della serata, Elena Poli, grazie alla sua competenza specifica nella storia dell’arte, aprirà la serata con una lettura biblico-vocazionale dei dipinti della Cattedrale, per poi cedere la parola a Simone. Il nostro Vescovo ci offrirà a sua volta un importante contributo spirituale ed esistenziale.

Quest’incontro costituisce il culmine e la chiave di volta della prospettiva vocazionale del nostro anno pastorale che, oltre agli incontri introduttivi di ottobre e novembre, ha visto tutta una serie di micro-appuntamenti e testimonianze offerte dal Centro Diocesano Vocazioni (CDV) nelle varie parrocchie, su esplicita richiesta dei sacerdoti.

Due piani, quindi, quello del coinvolgimento del Vescovo e degli incontri in loco con i ragazzi, che, insieme ad altri due (il supporto del sito web www.vocazionicremona.it e la preghiera guidata insieme alle “rosarianti” nelle parrocchie – da non dimenticare è anche il tradizionale incontro del 25 aprile in Seminario), cercano di dare un piccolo contributo per facilitare le dinamiche vocazionali, che, naturalmente, restano appannaggio di Nostro Signore, del quale noi cerchiamo soltanto di essere uno strumento il più possibile docile.

La proposta diocesana di Taizé sarà l’ultimo tassello “ufficiale” a livello centralizzato in ambito vocazionale per l’anno pastorale in corso, ferma restando la disponibilità a mettersi sempre d’accordo con i sacerdoti delle parrocchie (come già da mesi avviene) per iniziative personalizzate nel territorio. Tutto ciò che è stato già realizzato e si profila all’orizzonte è sempre puntualmente riportato sul sito web, piccolo promemoria digitale per un discorso spiccatamente spirituale.

don Davide Schiavon
incaricato diocesano del CDV

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Pozzaglio, gli adolescenti riflettono su vocazione, famiglia e Quaresima

Nel tardo pomeriggio di mercoledì 5 aprile, dalla parrocchia di Pozzaglio fino all’oratorio di Castelnuovo, il gruppo adolescenti, accompagnato dal parroco don Claudio, dal collaboratore don Roberto e da don Davide del CDV, ha compiuto una sorta di piccolo pellegrinaggio a piedi. Il cammino, scandito da 5 tappe, ha dato modo di riflettere su altrettanti passi dall’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” di papa Francesco.

L’arrivo a destinazione, dopo una cena al sacco, ha visto la serata concludersi con un’ulteriore, piccola riflessione in chiesa sulla Quaresima, la Pasqua e la vocazione.

Ecco il testo delle riflessioni.

5 aprile 2017- Percorso da Pozzaglio a Castelnuovo

Camminiamo riflettendo sull’esortazione apostolica

“Amoris Laetitia”

Prima tappa: riflettiamo sui rapporti personali privi di umanità

  1. Le consultazioni previe ai due ultimi Sinodi hanno fatto emergere diversi sintomi della “cultura del provvisorio”. Mi riferisco, per esempio, alla rapidità con cui le persone passano da una relazione affettiva ad un’altra. Credono che l’amore, come nelle reti sociali, si possa connettere o disconnettere a piacimento del consumatore e anche bloccare velocemente. Penso anche al timore che suscita la prospettiva di un impegno permanente, all’ossessione per il tempo libero, alle relazioni che calcolano costi e benefici e si mantengono unicamente se sono un mezzo per rimediare alla solitudine, per avere protezione o per ricevere qualche servizio. Si trasferisce alle relazioni affettive quello che accade con gli oggetti e con l’ambiente: tutto è scartabile, ciascuno usa e getta, spreca e rompe, sfrutta e spreme finché serve. E poi addio. Il narcisismo rende le persone incapaci di guardare al di là di sé stesse, dei propri desideri e necessità. Ma chi utilizza gli altri prima o poi finisce per essere utilizzato, manipolato e abbandonato con la stessa logica. E’ degno di nota il fatto che le rotture dei legami avvengono molte volte tra persone adulte che cercano una sorta di “autonomia” e rifiutano l’ideale di invecchiare insieme prendendosi cura l’uno dell’altro e sostenendosi.

Preghiamo per:

  • Non cadere nella tentazione di vivere rapporti basati solo sull’utilità.
  • Le famiglie che hanno visto, al loro interno, raffreddarsi l’affetto e spegnersi il dialogo.
  • Coloro che non si sentono compresi e sostenuti dai famigliari.

Ave o Maria…..

Seconda tappa: riflettiamo sulla famiglia come scuola e palestra di amore.

  1. 88. L’amore vissuto nelle famiglie è una forza permanente per la vita della Chiesa. «Il fine unitivo del matrimonio è un costante richiamo al crescere e all’approfondirsi di questo amore. Nella loro unione di amore gli sposi sperimentano la bellezza della paternità e della maternità; condividono i progetti e le fatiche, i desideri e le preoccupazioni; imparano la cura reciproca e il perdono vicendevole. In questo amore celebrano i loro momenti felici e si sostengono nei passaggi difficili della loro storia di vita […] La bellezza del dono reciproco e gratuito, la gioia per la vita che nasce e la cura amorevole di tutti i membri, dai piccoli agli anziani, sono alcuni dei frutti che rendono unica e insostituibile la risposta alla vocazione della famiglia»,[103]tanto per la Chiesa quanto per l’intera società.

Preghiamo perché…

  • Gli sposi imparino a cercare in Dio la forza del legame che li unisce
  • Le famiglie riscoprano il valore della preghiera comunitaria
  • Tutti i membri della famiglia siano attenti alle esigenze reciproche, senza dare per scontati gesti di affetto che vanno invece resi espliciti.

Ave o Maria….

Terza tappa: riflettiamo sulla gioia dell’amore e sul cammino per raggiungerla

  1. 126. Nel matrimonio è bene avere cura della gioia dell’amore. Quando la ricerca del piacere è ossessiva, rinchiude in un solo ambito e non permette di trovare altri tipi di soddisfazione. La gioia, invece, allarga la capacità di godere e permette di trovare gusto in realtà varie, anche nelle fasi della vita in cui il piacere si spegne. Per questo san Tommaso diceva che si usa la parola “gioia” per riferirsi alla dilatazione dell’ampiezza del cuore.[127]La gioia matrimoniale, che si può vivere anche in mezzo al dolore, implica accettare che il matrimonio è una necessaria combinazione di gioie e di fatiche, di tensioni e di riposo, di sofferenze e di liberazioni, di soddisfazioni e di ricerche, di fastidi e di piaceri, sempre nel cammino dell’amicizia, che spinge gli sposi a prendersi cura l’uno dell’altro: «prestandosi un mutuo aiuto e servizio».[128] (…) 147. Questo richiede un cammino pedagogico, un processo che comporta delle rinunce. È una convinzione della Chiesa che molte volte è stata rifiutata, come se fosse nemica della felicità umana. Benedetto XVI ha raccolto questo interrogativo con grande chiarezza: «La Chiesa con i suoi comandamenti e divieti non ci rende forse amara la cosa più bella della vita? Non innalza forse cartelli di divieto proprio là dove la gioia, predisposta per noi dal Creatore, ci offre una felicità che ci fa pregustare qualcosa del Divino?».[142]Ma egli rispondeva che, seppure non sono mancati nel cristianesimo esagerazioni o ascetismi deviati, l’insegnamento ufficiale della Chiesa, fedele alle Scritture, non ha rifiutato «l’eros come tale, ma ha dichiarato guerra al suo stravolgimento distruttore, poiché la falsa divinizzazione dell’eros […] lo priva della sua dignità, lo disumanizza».[143]

Preghiamo perché:

  • Anche la famiglia sappia fare il cammino necessario per imparare a gustare la gioia vera che viene dal Vangelo
  • Nessuna famiglia scambi la disciplina necessaria per una vana costrizione
  • Ciascuno riscopra il piacere di fare un po’ di fatica nel seguire Gesù, per poi assaporare maggiormente la Sua compagnia

 

Ave o Maria….

Quarta tappa: riflettiamo su come superare i momenti di crisi

  1. 232. La storia di una famiglia è solcata da crisi di ogni genere, che sono anche parte della sua drammatica bellezza. Bisogna aiutare a scoprire che una crisi superata non porta ad una relazione meno intensa, ma a migliorare, a sedimentare e a maturare il vino dell’unione. Non si vive insieme per essere sempre meno felici, ma per imparare ad essere felici in modo nuovo, a partire dalle possibilità aperte da una nuova tappa. Ogni crisi implica un apprendistato che permette di incrementare l’intensità della vita condivisa, o almeno di trovare un nuovo senso all’esperienza matrimoniale. In nessun modo bisogna rassegnarsi a una curva discendente, a un deterioramento inevitabile, a una mediocrità da sopportare. Al contrario, quando il matrimonio si assume come un compito, che implica anche superare ostacoli, ogni crisi si percepisce come l’occasione per arrivare a bere insieme il vino migliore. È bene accompagnare i coniugi perché siano in grado di accettare le crisi che possono arrivare, raccogliere il guanto e assegnare ad esse un posto nella vita familiare. I coniugi esperti e formati devono essere disposti ad accompagnare altri in questa scoperta, in modo che le crisi non li spaventino né li portino a prendere decisioni affrettate. Ogni crisi nasconde una buona notizia che occorre saper ascoltare affinando l’udito del cuore.

Preghiamo perché:

  • Nessuno ceda alla tentazione di scambiare una crisi temporanea per una disfatta definitiva
  • All’interno della famiglia, dopo un momento di difficoltà, ognuno si senta responsabile nel compiere il primo passo di riavvicinamento
  • Le crisi superate aiutino a conoscere meglio se stessi, le dinamiche dei rapporti e la bontà di Dio che aiuta a superarle.

Ave o Maria….

Quinta tappa: riflettiamo sul ruolo dei genitori nell’educare alla fede

  1. 264. Il compito dei genitori comprende una educazione della volontà e uno sviluppo di buone abitudini e di inclinazioni affettive a favore del bene. Questo implica che si presentino come desiderabili comportamenti da imparare e inclinazioni da far maturare. Ma si tratta sempre di un processo che va dall’imperfezione alla maggiore pienezza. (…) 288. L’educazione alla fede sa adattarsi a ciascun figlio, perché gli strumenti già imparati o le ricette a volte non funzionano. I bambini hanno bisogno di simboli, di gesti, di racconti. Gli adolescenti solitamente entrano in crisi con l’autorità e con le norme, per cui conviene stimolare le loro personali esperienze di fede e offrire loro testimonianze luminose che si impongano per la loro stessa bellezza. I genitori che vogliono accompagnare la fede dei propri figli sono attenti ai loro cambiamenti, perché sanno che l’esperienza spirituale non si impone ma si propone alla loro libertà. È fondamentale che i figli vedano in maniera concreta che per i loro genitori la preghiera è realmente importante. Per questo i momenti di preghiera in famiglia e le espressioni della pietà popolare possono avere maggior forza evangelizzatrice di tutte le catechesi e tutti i discorsi. Desidero esprimere in modo speciale la mia gratitudine a tutte le madri che pregano incessantemente, come faceva santa Monica, per i figli che si sono allontanati da Cristo.

Preghiamo perché:

  • I genitori non si sentano mai soli nella loro importante opera educativa, ma sostenuti dalla protezione di Dio.
  • Padri e madri non si lascino scoraggiare dalle momentanee opposizioni dei figli, specialmente se adolescenti, ma prendano fiducia dalla pazienza di Dio.
  • I figli non vedano i genitori come antagonisti o insensibili dispensatori di regole, ma sappiano vedere i gesti di amore che stanno dietro alle loro scelte.

Ave o Maria….

 

Arrivo a Castelnuovo.

  1. 87. La Chiesa è famiglia di famiglie, costantemente arricchita dalla vita di tutte le Chiese domestiche. Pertanto, «in virtù del sacramento del matrimonio ogni famiglia diventa a tutti gli effetti un bene per la Chiesa. In questa prospettiva sarà certamente un dono prezioso, per l’oggi della Chiesa, considerare anche la reciprocità tra famiglia e Chiesa: la Chiesa è un bene per la famiglia, la famiglia è un bene per la Chiesa. La custodia del dono sacramentale del Signore coinvolge non solo la singola famiglia, ma la stessa comunità cristiana».[102]

Pensiero finale e benedizione

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Le prossime iniziative vocazionali

Mentre continuano, su richiesta, gli incontri nelle varie parrocchie con i giovani ed i rosari e le adorazioni vocazionali, si avvicina anche la 54ma giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, in vista della quale il CDV segnala alcuni promemoria.

  • Venerdì 21 aprile 2017, ore 21,00, in cattedrale a Cremona: incontro vocazionale per i giovani dai 18 ai 30 anni, insieme al Vescovo, come naturale prosecuzione dei 4 incontri avvenuti nelle macro-zone (Casalmaggiore, Cremona – Beata Vergine, Mozzanica e Soresina tra ottobre e novembre). Dopo aver affrontato i dubbi del mondo giovanile e aver rilevato una notevole sete di verità, il tema di questo incontro sarà come pregare partendo dalla Bibbia, con l’aiuto di Simone Ferrari, un insegnante ed educatore della diocesi di Bergamo, che ci aiuterà a farlo concretamente, in maniera accessibile a tutti, e del Vescovo Antonio che ci guiderà anch’egli con una riflessione.
  • Per le rosarianti, gli abbonati a Chiesa in Cammino e le persone che si sentono vicine al Seminario, il pomeriggio di martedì 25 aprile, presso il Seminario stesso si svolgerà il tradizionale momento di incontro, tra preghiera e distensione, così articolato:

Ore 14,00: accoglienza; ore 14,30: rosario; ore 15,00: S. Messa; ore 16.00: momento di festa.

  • Per domenica 7 maggio, 54° giornata mondiale di preghiera per le Vocazioni, alle parrocchie ed alle comunità religiose è stato inviato diverso materiale, per fornire un supporto liturgico strutturato che permetta di pregare insieme alla Chiesa intera perché Dio mandi operai nella Sua messe.
  • Per non appesantire un mese di maggio già ricco di incontri e convocazioni per i consacrati, abbiamo ritenuto di NON mettere in calendario il tradizionale incontro in Seminario sul tema delle vocazioni, destinato prevalentemente ai presbiteri, che negli ultimi anni aveva luogo appena prima della giornata mondiale di preghiera.
  • Dal 6 al 13 agosto, per i giovani la diocesi propone l’esperienza di preghiera a Taizé, per la quale le iscrizioni sono già aperte.

Queste iniziative cercano, nel loro piccolo e senza eccessive pretese, di fare in modo che l’attenzione vocazionale diventi sempre più un’attività “ordinaria” e “feriale”, cioè facente parte del DNA di ogni comunità e singolo. Ancora una volta, non si può non ricordare come ogni vocazione nasca sempre dalla preghiera, che ci interpella tutti.

 

Don Davide Schiavon (incaricato diocesano per la pastorale vocazionale)

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Calvatone, gli adolescenti riflettono sulla Pasqua e sulla giusta “dieta” spirituale

Nel tardo pomeriggio di domenica 19 marzo, presso l’oratorio di Calvatone, il gruppo adolescenti guidato dal parroco don Massimo Sanni ha preso parte ad un piccolo ritiro sulla Quaresima tenuto da don Davide del CDV. I temi trattati sono stati la qualità e quantità di pensieri che ci occupa la testa e la vita, la “fame” di cose importanti, il modo di risvegliarla, la centralità di Gesù come unica, vera risposta alle nostre domande.

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Dosimo, un rosario a favore delle vocazioni

Nel pomeriggio di mercoledì 8 marzo, presso la Pia Casa di Dosimo, un gruppo di parrocchiane con la presenza di don Davide del CDV ha partecipato al rosario mensile a favore delle vocazioni sacerdotali. Si tratta di segni piccoli nella forma, ma importanti nella sostanza, per la “manutenzione ordinaria” della grande famiglia che è la Chiesa, dalla quale potranno nascere nuove chiamate alla vita consacrata.

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Medie, un incontro su cos’è la vocazione

Nel pomeriggio di giovedì 23 febbraio, una dozzina di ragazzi di terza media della parrocchia di San Francesco in Cremona, quartiere Zaist, accompagnati dai loro catechisti e dal vicario parrocchiale, don Matteo Alberti, hanno fatto visita alla vicina parrocchia della “Beata Vergine” per un breve , ma intenso incontro vocazionale. Con l’aiuto di un filmato tratto dal film “Un sogno per domani” e di una suggestiva animazione realizzata dalla Conferenza Episcopale Spagnola, i giovani ospiti hanno avuto modo di riflettere sul senso della vita, il nostro posto nel mondo, il vero volto di Dio, il bene che ci può portare e le strategie per rimanergli fedeli.

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Castelleone, adorazione vocazionale nella giornata del Seminario

Si è svolta nel pomeriggio di domenica 12 febbraio, presso la chiesa parrocchiale di Castelleone, un’adorazione vocazionale a cura del CDV, seguita dalla Messa vespertina con un pensiero in tema, nell’ambito della giornata del Seminario organizzata dalla parrocchia dei SS. Filippo e Giacomo guidata da don Amedeo Ferrari. Anche le Messe del mattino, con i formatori del Seminario, hanno puntato a sensibilizzare le coscienze al tema delle vocazioni sacerdotali. All’adorazione, animata da don Davide Schiavon e da don Giovanni Sanfelici, hanno preso parte una cinquantina di persone.

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Pregare per le vocazioni, una proposta per le parrocchie

Ecco il testo della mail inviato dal Centro Diocesano Vocazioni ai parroci e vicari della diocesi per ricordare la possibilità di concordare incontri nelle proprie parrocchie.

Cari confratelli,

come incaricato del Centro Diocesano Vocazioni vorrei rubarvi solo un attimo, in vista del tradizionale raduno delle “rosarianti” in seminario il 25 aprile, per segnalarvi la possibilità, per chi lo desiderasse e lo ritenesse opportuno, di pensare insieme ad un momento di preghiera (magari a livello zonale, o anche parrocchiale, come può sembrare meglio, infatti qualcuno di voi ne ha già usufruito) con le signore anziane che sono abbonate a “Chiesa in Cammino” e / o hanno comunque a cuore la preghiera per le vocazioni, in maniera regolare o anche saltuaria.

Chi desiderasse la mia presenza per un incontro di questo tipo (rosario, adorazione o altro, preferibilmente in fascia oraria pomeridiana, per facilitare la presenza degli anziani) mi contatti pure liberamente: è un modo (tra i tanti possibili) per tener desto un interesse.

Ricordo anche la disponibilità mia e anche di fra Giorgio e suor Stefania (quest’ultima soprattutto per le zone 1 e 2) per incontri con i ragazzi e i giovani, all’interno di percorsi catechistici già in atto, oppure in momenti ad hoc.

Colgo l’occasione, sperando di fare cosa gradita, per ricordarvi il sito delle vocazioni (www.vocazionicremona.it, oppure www.diocesidicremona.it/vocazioni)  e vi invio in allegato un vademecum, destinato ai giovani in ricerca, che ne ricalca i contenuti, realizzato anche grazie alla preziosa collaborazione della FOCR per la grafica.

Questo libretto si trova all’interno della più ampia scheda sulle vocazioni, nell’ambito del sinodo giovani, che trovate a questa pagina (è la scheda n° 1: “Cosa farò da grande”).

https://www.diocesidicremona.it/sinododeigiovani/2017/01/04/il-sinodo-nella-fase-preparatoria/

Da ultimo, vi ricordo anche che gli incontri con i giovani ed il vescovo nelle macrozone che hanno avuto luogo tra ottobre e novembre 2016 avranno un prosieguo – conclusione

venerdì 21 aprile 2017 a Cremona in Cattedrale, i dettagli saranno comunicati più avanti.

Rimanendo a disposizione per ogni necessità, vi porgo, a nome dell’intera èquipe vocazionale, i saluti più cordiali insieme ai migliori auguri di buon lavoro.

 

Don Davide Schiavon

eBook SdG Vocazioni_web

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Paderno Ponchielli, il fenomeno “vocazione” presentato agli adolescenti

Intenso e partecipato l’incontro di domenica 22 gennaio, rivolto ai ragazzi delle superiori di Paderno Ponchielli. Gli adolescenti, con l’aiuto del parroco don Claudio Rasoli e del responsabile diocesano delle vocazioni, don Davide Schiavon, sono stati guidati a riflettere sulle cose con cui riempiamo la nostra vita e sullo spazio da riservare a Dio. La parrocchia di Paderno proporrà altri incontri di stampo vocazionale, sul modello della testimonianza.

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Pozzaglio, gli adolescenti attendono il Natale

Breve ma intenso ritiro di Avvento, nel tardo pomeriggio di martedì 6 dicembre, per il gruppo di catechismo delle superiori di Pozzaglio – Olmeneta. I ragazzi, con l’aiuto dei loro sacerdoti, catechisti  e don Davide del CDV, hanno riflettuto sul senso dell’attesa cristiana del Salvatore, con qualche sfumatura vocazionale.

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