“Visio Dei, visio fidei. Il sapere del Figlio incarnato”, venerdì la presentazione della tesi di dottorato di don Simone Duchi

Alle 21 presso il Centro pastorale diocesano di Cremona

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Venerdì 13 aprile, alle 21, presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, si terrà la presentazione del volume “Visio Dei, visio fidei. Il sapere del Figlio incarnato”, tesi di dottorato del sacerdote cremonese don Simone Duchi. Interverranno don Giovanni Cesare Pagazzi, docente di Cristologia presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, e mons. Alberto Franzini. Di seguito riportiamo una breve presentazione redatta dal giovane sacerdote della nostra diocesi.

Gesù di Nazaret è il Figlio di Dio, il Cristo salvatore del mondo. Quando professano questa verità di fede i credenti del XXI secolo fanno corpo con una tradizione che affonda le sue radici nell’esperienza vissuta dai primi discepoli del Signore, precisamente nella relazione che questi ebbero con Gesù. Ben poco sapremmo di quest’uomo se la memoria dei suoi apostoli non fosse stata accolta, conservata, testimoniata per generazioni, fino ai cristiani d’oggi.

A propria volta, il primissimo annuncio su Gesù radica nell’annuncio di Gesù stesso, nella sua vita, gesti e parole: si tratti della fede dei discepoli o della mortale opposizione dei capi giudei, dire la verità riguardo alla sua persona comporta dire la verità riguardo a Dio. Per sua stessa pretesa, in Gesù ne va di quel Dio che egli chiama Padre.

Rispetto a snodi tanto decisivi, lo studio che presento intende esplorarne il perno, cioè il pensiero di Gesù, la sua coscienza. Sorgente e autore della fede, come Gesù ha conosciuto Dio, così lo ha annunciato, incarnandone lo stile e la volontà. In che modo Gesù ha conosciuto Dio? Questo suo sapere è credibile o è frutto di invenzioni successive? Come possiamo essere davvero convinti che fidarsi del suo annuncio non sia solo un’opzione possibile tra tante, ma una atto giusto e doveroso, che ci dona salvezza?

Riflettere sull’esperienza del Crocifisso Risorto può illuminarci la strada.

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