Virgo Fidelis, celebrata a San Luca la Messa per l’Arma dei Carabinieri

La celebrazione è stata presieduta dal vescovo Napolioni nella mattina del 21 novembre

image_pdfimage_print

Sfoglia la Fotogallery completa

«Affidabili perché affidati». È questo il messaggio che il vescovo Napolioni ha voluto lanciare all’inizio della sua omelia, in occasione della Messa nella festa della Virgo Fidelis,  patrona dell’Arma dei Carabinieri, presieduta nella mattina di martedì 21 novembre nella chiesa di San Luca, a Cremona, alla presenza delle più alte autorità civili e militari. Una chiesa gremita di donne e uomini in divisa, provenienti da Cremona e dalle stazioni del territorio, insieme anche a colleghi in congedo, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la presentazione e l’affidamento della Beata Vergine Maria – ancora bambina – al tempio.

«Maria non la vediamo solo bambina affidata a Dio nel tempio – ha sottolineato mons. Napolioni – ma anche donna e madre ai piedi della croce del figlio a rinnovare questo affidamento al mistero che la rende affidabile, non solo per il figlio Gesù, ma per tutti noi». Ha poi aggiunto: «Nasce una nuova fedeltà, quella di Maria alla Chiesa, alla storia, per questo nei secoli e nei millenni non ci stanchiamo di guardare a lei perché ci conduca alla fraternità».

«L’Arma dei Carabinieri, le nostre forze dell’ordine, tutti coloro che servono la collettività devono essere affidabili. La gente deve potersi fidare di noi, ne facciamo un motivo di impegno, di revisione di vita, di crescita, tutti i giorni – ha voluto evidenziare il Vescovo –. Ma come è possibile se noi non abbiamo alle spalle qualcuno che ci sostiene?! La forza del poter meritare fiducia viene dal sentirci dentro in una fiducia più grande». Ha quindi concluso: «Maria non solo ci guarda e intercede, ma ci traccia la via. E come lei possiamo essere più forti, più uniti, perché affidati al Signore e affidati gli uni agli altri».

 

Omelia del vescovo Napolioni

 

La Messa, animata dal coro dell’Istituto superiore “A. Stradivari” di Cremona, si è conclusa con la recita della Preghiera del carabiniere e con il saluto del colonnello Paolo Sambataro, nuovo comandante provinciale dei Carabinieri, presentato nel suo nuovo incarico lo scorso 29 settembre, che ha voluto ringraziare il vescovo, i presenti e tutti i membri dell’Arma e delle forze dell’ordine per il servizio appassionato che svolgono nelle comunità. «Il carabiniere si confronta sempre con l’effige della Virgo Fidelis – ha detto il comandante Sambataro –, ma si confronta anche con quelle cinque parole, tratte dal libro dell’Apocalisse, scritte proprio sull’effige, che racchiudono ed esauriscono, dirompenti nel loro monito, l’essenza della missione di ogni carabiniere: “Sii fedele fino alla morte”». Cinque parole che «Maria le trasforma in un’amorevole esortazione, affinché ciascuno di noi possa divenire tra la gente, specie tra i più giovani, uno strumento di coesione sociale, di fiducia, di speranza e di rinascita».

 

Saluto del colonnello Sambataro

La festa dell’Arma

La celebrazione della “Virgo Fidelis” è stata occasione anche di celebrare l’82° anniversario della “Battaglia di Culqualber” e la “Giornata dell’Orfano”, con la quale l’Istituzione intera e con essa l’ONAOMAC, l’opera di assistenza che si dedica proprio ai figli dei militari scomparsi, si stringe intorno a quelle famiglie segnate da perdite inconsolabili.

La celebrazione della Virgo Fidelis risale al 1949, quando Sua Santità Pio XII proclamò ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissandone la ricorrenza al 21 novembre, data in cui la Cristianità celebra la festa liturgica della Presentazione di Maria Vergine al Tempio. Ma la stessa data è memorabile anche per fatti storici in cui l’Arma si è resa protagonista durante la Seconda guerra mondiale e di cui ricorre l’82° anniversario: il 21 novembre del 1941, infatti, ebbe luogo una delle più cruente e sanguinose battaglie fra italiani e inglesi in terra d’Africa. Un intero Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber. Per quel fatto d’arme e per l’eroismo dimostrato, alla Bandiera dell’Arma venne conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta per la partecipazione alla Prima guerra mondiale. Quei Caduti sono entrati a far parte della folta schiera di Eroi che, in pace come in guerra, hanno saputo tener fede al Giuramento prestato fino all’estremo sacrificio.

Matteo Cattaneo
TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail