Vicinanza alla comunità cattolica della Sacra Famiglia di Gaza: telefonata del card. Zuppi al card. Pizzaballa

image_pdfimage_print

Nella mattinata di domenica 17 dicembre il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, ha raggiunto telefonicamente il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, per esprimere la vicinanza delle Chiese in Italia alla comunità di Gaza all’indomani dell’attacco alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia in cui hanno perso la vita la signora Nahida Khalil Anton con sua figlia Samar Kamal Antone e altre due persone sono rimaste gravemente ferite.

Nel manifestare solidarietà alla popolazione duramente provata dal conflitto, il presidente della CEI ha rinnovato l’appello per un immediato cessate il fuoco: «A pochi giorni dal Natale – ha detto – uniamo le nostre voci a quella di Papa Francesco ed eleviamo la nostra preghiera perché il rumore delle armi si trasformi in canto di pace. Il Bambino che viene ci invita a chinarci sul dolore di quanti stanno soffrendo a causa di questa guerra mondiale a pezzi, in particolare in Terra Santa. Auspichiamo che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per arrivare ad una soluzione che garantisca i diritti di tutti, a partire da quelli al cibo e alle cure per la comunità palestinese»

 

Gaza, attacco israeliano alla parrocchia cattolica: due morti e sette feriti.

«Non riusciamo a comprendere come un simile attacco possa essere compiuto proprio mentre tutta la Chiesa si prepara al Natale». In un comunicato diffuso sabato 16 dicembre il Patriarcato latino di Gerusalemme condanna l’attacco israeliano alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia nel quale sono state uccise due donne, e altri sette fedeli sono rimasti feriti mentre tentavano di soccorrere le persone dentro la chiesa. È lo stesso Patriarcato che ricostruisce le fasi dell’attacco, avvenuto per mano di un cecchino: due donne, Nahida e sua figlia Samar, questi i nomi delle vittime, sono state colpite “a sangue freddo” mentre camminavano all’interno della parrocchia per recarsi al convento delle suore.

Il patriarcato sottolinea che «nessun avvertimento era stato dato» circa un eventuale attacco alla parrocchia dove, si ribadisce, «non ci sono belligeranti». Israele avrebbe giustificato l’attacco con la presenza di un lanciamissili dentro l’area della parrocchia. Nel comunicato si riferisce anche al razzo sparato da un carro armato israeliano che ha colpito la casa delle suore di Madre Teresa che assistono 54 ragazzi gravemente disabili. La struttura, spiega il Patriarcato latino, «era stata segnalata come luogo di culto sin dall’inizio della guerra». Il razzo ha colpito e distrutto i pannelli solari e il generatore elettrico che rappresentano l’unica fonte di elettricità utile anche a far funzionare i respiratori necessari ai giovani disabili. Distrutti anche i grandi contenitori di acqua posti sui tetti della parrocchia. Altri due razzi, sparati sempre da carri armati israeliani, hanno raggiunto la casa delle suore. I giovani disabili attualmente sono sfollati e senza accesso ai respiratori. Altre tre persone sono rimaste ferite in un attacco ieri sera. La nota del Patriarcato termina con l’espressione di cordoglio e di vicinanza alle vittime, ai familiari e ai feriti.

«Questo modo di agire non è in alcun modo giustificabile. Se si perde in questo modo il valore della vita altrui vuol dire che si è già perso anche il senso della propria dignità. Non resta che pregare perché si realizzi la profezia della trasformazione dei cuori di pietra in cuori di carne». Così il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, commenta al Sir l’attacco di Israele alla parrocchia cattolica di Gaza che ha provocato due morti e sette feriti.

Nella parrocchia, dedicata alla Sacra Famiglia, sono sfollati 630 fedeli cristiani, rimasti senza casa dopo i bombardamenti israeliani. La comunità cristiana di Gaza conta poco più di 1000 fedeli, in larghissima maggioranza greco-ortodossa, i cattolici sono un centinaio. Si tratta della parrocchia che Papa Francesco sente per telefono quasi ogni giorno e alla quale rivolge parole di conforto e vicinanza.

TeleRadio Cremona Cittanova
Facebooktwittermail