Venerdì in Cattedrale la Messa da requiem di Perosi

Con il coro Voci Virili di Cremona per la rassegna quaresimale Tempus Passionis

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Terzo appuntamento di “Tempus Passionis”, la rassegna quaresimale proposta dalla Cattedrale di Cremona, la sera di venerdì 31 marzo (ore 21). Protagoniste le Voci Virili di Cremona che, accompagnate all’organo dal maestro Alberto Pozzaglio, tra l’altro proporranno la Messa da Requiem di Perosi. Ad affiancare la musica il commento teologico del parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini.

Ultimo appuntamento la sera di lunedì 10 aprile (ore 21) con il commento teologico di mons. Pierangelo Sequeri impreziosito dall’accompagnamento del maestro Fausto Caporali al Mascioni con musiche di Messiaen.

Locandina Tempus Passionis

 

Programma musicale del 31 marzo

Manolo Da Rold (1976)
   O Bone Jesu

Giuseppe Liberto (1943)
   Adoramus te, Christe

Tomas Luis de Victoria (1548-1611)
   O vos omnes

Felix Mendelssohn (1809-1847)
   Due mottetti sacri op. 115
– Beati mortui
– Periti autem

Marco Enrico Bossi (1861-1925)
   Rédemption  Op.104 n° 5   organo solo

Lorenzo Perosi (1872-1956)
   Messa da Requiem
– Requiem e Kyrie
– Graduale
– Tratto
– Dies Irae
– Offertorio
– Sanctus
– Benedictus
– Agnus Dei
– Lux Aeterna
– Libera me, Domine

Luigi Albani, Tenore I
Giovanni Maria Palmia, Tenore II
Marco Granata, Basso
 

Il Coro “Voci Virili di Cremona”

Il Coro “Voci virili di Cremona” prende forma nel 2009 dal desiderio di un gruppo di amici musicisti di animare con il canto polifonico alcune celebrazioni liturgiche. Il Coro assume una fisionomia propria nel settembre 2011 quando, all’interno del convegno in occasione dei 25 anni della Scuola diocesana di musica sacra di Cremona, offre un momento di elevazione musicale alla presenza del Vescovo e di numerosi insegnanti della Scuola, tra cui l’organista Michael Radulescu. Da allora il gruppo intraprende un regolare percorso di formazione di tipo corale, sotto l’esperta guida del direttore don Graziano Ghisolfi, e vocale, grazie al maestro e corista Marco Granata. Con l’estate 2012 inizia un’intensa ed entusiasmante attività concertistica: da segnalare le esibizioni nella cattedrale di Pienza (SI) e a Reggio Emilia all’interno della rassegna “Soli Deo Gloria”. Nel 2013 il coro si esibisce a Genova, Brescia, Cremona e Sabbioneta (MN). Nel 2014 segnaliamo la partecipazione alla prestigiosa rassegna “Musica intorno al fiume” (Campagnola Emilia, RE) e la realizzazione di un concerto in Cremona alla presenza di Giuseppe Liberto, direttore emerito della Cappella musicale Sistina. Nell’ottobre 2014 collabora con Antonella Ruggiero per il concerto “Sacrarmonia, organo e voce” tenutosi in Cattedrale a Cremona. Sempre nel massimo tempio cittadino, da due anni in Quaresima il Coro propone elevazioni musicali per la rassegna “Musica e Teologia in Cattedrale”. Nel 2015 segnaliamo, tra le altre, due esibizioni in territorio comasco; nel 2016 il coro ha cantato presso il liceo classico “Manin” di Cremona, all’interno della “Notte bianca”, meritando gli applausi di un pubblico giovanissimo, e nella prestigiosa cornice del Teatro Olimpico di Sabbioneta. Il coro non manca di svolgere, parallelamente all’attività concertistica, animazione musicale per la liturgia.

Michele Bolzoni, Ezio Pirovano, Ermes Zani, Tenori I
Alessandro Ciapessoni, Paolo Alessandrini, Edoardo Cavalli, Tenori II
Michele Ghisolfi, Marco Spadari, Luca Bauce, Bassi
Graziano Ghisolfi, direttore

 

L’organista Alberto Pozzaglio

Alberto Pozzaglio, nato a Cremona nel 1984, ha frequentato a partire dal 2004 i corsi d’organo presso la Scuola Diocesana “Dante Caifa” di Cremona sotto la guida del M.° Marco Ruggeri (organo) e Loris Pezzani (pianoforte). Nel 2010 si è laureato in Musicologia (Università di Pavia) con una tesi sul compositore cremonese Ruggero Manna (relatore Dott. Pietro Zappalà). Nel 2012 ha conseguito a pieni voti il diploma accademico in Organo e Composizione organistica al Conservatorio “G. Verdi” di Como nella classe di Enrico Viccardi. Ha approfondito inoltre la pratica del basso continuo con il M.° Giovanni Togni. Attualmente sta frequentando il biennio accademico in Direzione di coro e Composizione corale. Ha seguito corsi di perfezionamento con Jean Claude Zehnder, Montserrat Torrent, Javier Artigas Pina, Christopher Stembridge, Kimberly Marshall e Michael Radulescu. Fa parte del coro “Marc’Antonio Ingegneri” diretto da Vatio Bissolati. Dal 2014 dirige il coro Lux Animae di Cremona (specializzato in repertorio rinascimentale e barocco). Collabora in qualità di organista nei servizi liturgici della Cattedrale di Cremona sul monumentale organo Mascioni e nella chiesa di San Pietro al Po sull’organo-orchestra Lingiardi 1877. Si è dedicato inoltre sin dalla giovane età allo studio della fisarmonica con Attiglio Tamagni e del saxofono contralto collaborando con diversi gruppi bandistici e strumentali cremonesi. Nel 2012/2013 ha collaborato con la scuola di musica Pontesound di Cremona come accompagnatore al pianoforte. Dall’anno scolastico 2013/2014 collabora con l’istituto comprensivo “G. B. Puerari” di Sospiro come docente ai corsi di musica per banda.

 

Perosi e la Messa da requiem

Don Lorenzo Perosi (Tortona 1872 – Roma 1956) occupa nella storia della musica italiana tra Otto e Novecento un posto a sé: può essere riferito agli operisti della “scuola verista” per vena drammatica e turgore armonico, ma al tempo stesso agiscono – nell’istintiva e appassionata natura del compositore – suggestione mistica, espressività religiosa e amore per un mondo musicale radicato nella polifonia classica. I poli tra i quali oscilla l’opera perosiana sono dunque da un lato l’accettazione devota del clima “ceciliano”, dall’altro una passionalità che attinge alle innovazioni linguistiche della musica a cavallo tra i due secoli.

La Messa da requiem per tre voci maschili (due parti di tenore e una di basso) e organo (o armonio) composta negli ultimi anni dell’Ottocento e aderente alle esigenze liturgiche, si contraddistingue per le ampie melodie, che ne conferiscono una dimensione lirico-drammatica. Raggiunge punti di eccezionale intensità in episodi quali il Dies irae, in cui parti omoritmiche, sezioni imitative, passaggi delle voci sole si alternano in modo calcolato attraverso dissolvenze e indugi espressivo-dinamici; il Sanctus-Benedictus è una pagina tesa espressivamente verso una soavità melodica accentuata dalla parte strumentale dell’organo; e ancora nel finale (Libera me Domine) l’organo sostiene in modo singolare l’assolo del tenore “Requiem aeternam dona eis Domine” giocando su sottili turbamenti cromatici.

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