Un mese prima del suo rapimento, invitato a Cremona dalle Acli, Padre Paolo Dall’Olio aveva parlato in modo appassionato e sofferto del dramma della Siria, paese da lui molto amato, e della tragedia incombente prefigurandone gli sviluppi tragici che, purtroppo, si sono avverati. In questo, è stato un profeta inascoltato.
Il ricordo di padre Paolo rimane ancora vivo a Cremona, ma ancor più lo è il suo messaggio di dialogo aperto nei confronti delle diverse culture, religioni e identità. Un messaggio che, oggi, si rivela essere la strada da percorrere, se si vuole costruire la convivenza pacifica tra i popoli del mondo.
Padre Paolo aveva come vocazione specifica la promozione dell’incontro coi musulmani attraverso l’esperienza del monastero di Deir Mar Musa da lui stesso fondato, nei pressi di Damasco. Una intuizione molto avanzata e una visione lungimirante che papa Francesco ha riecheggiato nel documento “Fratellanza umana. Per la pace mondiale e la convivenza comune” sottoscritto il 4 febbraio 2019, a Dubai, insieme al grande imam di Al-Azhar, Ammad Al-Tayyeb.
Per questo, nell’incontro del 5 luglio, presso le Acli, il teologo don Antonio Agnelli metterà in evidenza alcuni paralleli culturali e teologici tra questo documento e alcuni scritti di Padre Paolo.
A margine dell’incontro, aperto a tutti, si farà una preghiera per i migranti lasciati morire in mare.