Veglie missionarie/4. A S. Giovanni in Croce la testimonianza di don Peternazzi

Mentre Claudia Burzoni ha raccontato dell'esperienza vissuta la scorsa estate ad Aparecida di Goiania, in Brasile

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Sabato 21 ottobre si è svolta a S. Giovanni in Croce la veglia missionaria nella zona pastorale 4. Presieduta da don Arnaldo Peternazzi (“fidei donum” in Brasile per 12 anni) e animata dal coro di Motta Baluffi e Scandolara Ravara, la veglia è iniziata con le parole di Papa Francesco e la collocazione del planisfero davanti all’altare. Intorno al planisfero i partecipanti hanno collocato le immagini di diverse situazioni di messe abbondante.

Dopo una prima parte di preghiera ha preso la parola Claudia Burzoni, volontaria l’estate scorsa ad Aparecida di Goiania, in Brasile. Claudia ha raccontato, anche attraverso un video, la realtà di una periferia brasiliana dove la povertà e la violenza sono tornate con forza a farsi sentire. Con altri volontari hanno dato vita a un grest per una settantina di bambini, togliendoli dalla strada e dal lavoro per qualche giorno. Claudia ha infine invitato altri giovani a fare esperienze di volontariato per riscoprire l’essenzialità e la bellezza della vita.

Ha quindi preso la parola don Arnaldo che, riprendendo le parole di Gesù “la messe è molta ma gli operai sono pochi”, ha sottolineato come «il lamento di Gesù lascia un po’ perplessi anche noi, perciò pregate perché arrivino più operai nella vigna del Signore che è il mondo sempre più bisognoso di pace e di relazioni fraterne tra tutti i popoli del mondo». «Lo Spirito – ha continuato don Arnaldo – possiede tanta energia e aiuta la Chiesa a rinnovarsi. Diminuiscono i sacerdoti e i “fidei donum”, ma riprendono vigore le vocazioni in America Latina e Africa».

Di seguito don Arnaldo ha citato il cardinal Tettamanzi che diceva «possiamo dare ai poveri da mangiare e dei vestiti, ma il dono più urgente e prezioso è riconoscere loro la dignità personale di figli di Dio» .

Nel terminare la testimonianza sono stati ricordati i missionari martiri (alcuni dei quali conosciuti da don Arnaldo in Brasile) e tra questi il vescovo Antonio Barosi «figlio di questa terra ucciso in  Cina … Hanno dato la vita con Gesù per salvare questo povero mondo. Il loro sacrificio ha sempre reso più credibile la Chiesa nella quale siamo chiamati anche noi ad essere missionari, testimoni del Vangelo e dei suoi valori. Siamo chiamati ad aiutare questo povero mondo che ha tanto bisogno, perché cominci a girare finalmente per il verso giusto».

Al termine della celebrazione ad ogni partecipante è stata consegnata una spiga dipinta con i colori dei continenti perché si ricordi di pregare proprio per quel continente.

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