Veglie missionarie/2. A Castelleone le testimonianze di don Castelli e padre Rebecchi

Alla riflessione del sacerdote cremonese, che è stato per vent'anni "fidei donum" in Africa, sono seguite le parole del saveriano originario di Pizzighettone

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Sotto lo sguardo materno di Maria si è svolta, nella serata di sabato 21 ottobre, la veglia missionaria per la zona pastorale 2. L’appuntamento, infatti, è stato presso il Santuario della Misericordia di Castelleone, che ha accolto molte persone in preghiera e ascolto, condividendo la testimonianza di due missionari.

La celebrazione è iniziata con i partecipanti che hanno collocato ai piedi dell’altare i cartoncini ricevuti all’ingresso e sui quali era riportata l’immagine di diverse situazioni di “messe abbondante”. Chiaro il riferimento al tema della Giornata missionaria di quest’anno, che riprende il brano evangelico di Matteo (9,35-38): “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe”,

La serata, presieduta dal vicario zonale, don Pietro Samarini, è stata caratterizzata da quattro momenti: l’ascolta, la preghiera, la testimonianza e il mandato missionario.

Ad aiutare la riflessione le testimonianze di chi ha vissuto la missione in prima persona.

Anzitutto don Cesare Castelli, sacerdote diocesano che per vent’anni è stato “fidei donum” in Africa. «Sentirvi servizio gli uni agli altri e accettare che il Signore entri nella vostra vita», ha sottolineato. E ancora: «a me stesso dico: dalla moltitudine africana alla piccolezza italiana, l’importante è essere prete!».

Quindi ha preso la parola padre Matteo Rebecchi, saveriano, originario di Pizzighettone, da 18 anni in Indonesia e che a breve traslocherà nelle Filippine. Nel suo intervento un focus sull’Indonesia: 17mila isole e il 90% di presenza islamica. La sua testimonianza si è focalizzata proprio sul rapporto e il confronto con i musulmani negli anni vissuti a Giacarta nella casa di formazione per i saveriani indonesiani dove è stato impegnato proprio nell’ambito interreligioso, dopo l’esperienza nelle isole Mentawai, a Sumatra Occidentale.

Alla fine la consegna di un segno: spighe colorate, a sottolineare la chiamata “a portare agli altri quanto abbiamo ricevuto. La spiga colorata, segno della messe abbondante presente nelle tante chiese sparse nel mondo, ci ricorda l’impegno di pregare per tutti i continenti. Con questo gesto vogliamo dire che non si spegnerà in noi lo slancio dell’annuncio e, uniti alla Chiesa, facciamo nostro il Mandato missionario che stasera riceviamo”.

Le offerte raccolte durante la veglia sono state consegnate a padre Matteo per la sua missione.

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