Un nuovo anno si apre, ma all’insegna della guerra. Il susseguirsi degli avvenimenti sembra avere creato la convinzione che il conflitto sia l’unico strumento per regolare i rapporti tra i popoli e tra le nazioni. Tutto questo mentre la pace, invocata e desiderata, si allontana dal cuore degli uomini prima ancora che dai negoziati della diplomazia o dalle attività che istituzioni nazionali e organismi internazionali mettono in atto perché le armi possano tacere. Ucraina, Palestina e Medio Oriente, Myanmar, Etiopia, Yemen…le vittime della guerra sono in aumento, e con loro cresce l’abitudine fino all’indifferenza. Quasi che tutto rientri in una quotidiana normalità. Continua a leggere
Governare l’intelligenza artificiale è azione di pace
L'assurdo della guerra, poi, che nell'immediato ci mostra distruzione e vittime di armamenti supportati dall'intelligenza artificiale, fa riflettere ulteriormente: è possibile declinare ogni responsabilità, attribuendola alla macchina, confidando che la stessa sia infallibile e anche attraverso gli errori può apprendere? Tornano in mente le parole che Hal 9000, il freddo calcolatore del film 2001 Odissea nello spazio pronunciava di fronte a chi richiedeva di essere ascoltato: “Le mie responsabilità coprono tutte le operazioni dell'astronave quindi sono perennemente occupato”
