Soresina, dalla parrocchia un segno di unità contro il bullismo

Il 23 febbraio in oratorio incontro pubblico di sensibilizzazione con la dottoressa Maura Longari della Prefettura di Cremona sul tema «Bullismo e cyberbullismo, cosa fare?"

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Soresina scende in piazza, anzi sul sagrato, contro il bullismo e il cyberbullismo: per combattere l’indifferenza e per prevenire il disagio che nasce da comportamenti lesivi della dignità della persona nel contesto sociale.

Il 10 febbraio scorso, dopo la Messa delle 9.30 in San Siro, la comunità ha promosso una manifestazione pubblica sul sagrato contro il bullismo e il cyberbullismo, in occasione della giornata nazionale nata proprio per sensibilizzare tutti verso un tema, purtroppo, di grande attualità. La catena umana realizzata ha voluto sottolineare il messaggio lanciato nell’incontro che, successivamente, si è tenuto all’Oratorio Sirino: “Uniti è possibile resistere al più forte”.

L’incontro riflessione ha avuto come moderatore la dott.ssa Giulia Fabiano (psicoterapeuta) e la dott.ssa Laura Sivalli pedagogista; è seguita la testimonianza di MEID. L’incontro è stata l’occasione per presentare pubblicamente la webquest realizzata dai ragazzi di Soresina: uno strumento creato dagli adolescenti per aiutare altri ragazzi, a disposizione, gratuitamente, anche di scuole, parrocchie, associazioni. La webquest aiuta a riflettere sul bullismo e sul cyberbullism, ma raccoglie anche il grido di aiuto di chi è in difficoltà attraverso le segnalazioni di episodi di bullismo e cyberbullismo.

L’iniziativa – promossa dai Volontari di San Siro con la collaborazione di Parrocchia, Oratorio, Comune e Fondazione Comunitaria di Cremona – avrà un seguito il 23 febbraio, quando sarà proposto un incontro formativo per ragazzi, adolescenti, genitori ed educatori dal tema “Bullismo e cyberbullismo, cosa fare”. A tenere l’incontro sarà la dott.ssa Maura Longari, funzionario della Prefettura di Cremona, incaricata di svolgere attività di formazione per docenti, genitori e studenti sui temi della legalità. L’appuntamento, aperto a tutta la cittadinanza e gratuito, è alle 18 del 23 febbraio in Oratorio.

Questi appuntamenti si inseriscono in un momento storico in cui, purtroppo, anche a Soresina si è verificato almeno un caso, denunciato, di bullismo. E la mobilitazione dei genitori e degli educatori, che ha preso a cuore la situazione, è stata netta.

Sulla questione si è espresso anche il parroco don Angelo Piccinelli che non ha risparmiato riflessioni e argomentazioni su un fenomeno che non appartiene solo ai giovani, ma che parte dagli adulti – tra i politici, tra i laici e persino tra i religiosi – e che i giovani somatizzano e trasformano in un atteggiamento proprio, a scapito del più debole. Sinteticamente, don Piccinelli dice: “Bulli non si nasce. Nasciamo tutti uguali, bisognosi di tutto e di tutti. Assolutamente vulnerabili. Cresciamo tra slanci e delusioni. Ci consideriamo maturi quando, finalmente, “camminiamo con le nostre gambe”. E se ci accorgiamo che il passo, invece, è ancora incerto ed insicuro… cadiamo in depressione oppure “facciamo i bulli”. La violenza, l’arroganza, l’impertinenza… sono indizi certissimi di debolezza e di frustrazione. Soprattutto in noi adulti. Già: perché il fenomeno del bullismo non è solo giovanile. Si alimenta, anzi, in un contesto culturale e sociale, il nostro, che ha canonizzato, quasi fossero virtù, la prevaricazione e la spavalderia, la sfrontatezza e l’intimidazione, la maleducazione e la volgarità …”

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